L'estate in montagna è stagione breve, perchè troppi lavori si concentrano in questo periodo, e il tempo a disposizione, ahimè, ci apprare sempre poco.
Quest'anno parecchi temporali non ci hanno dato tregua sicchè i lavori, in cui ci siamo imbarcati a giugno, non sono ancora terminati, ma, grazie al cielo, sono a buon punto.
Stiamo infatti rifacendo il tetto. Era un lavoro da fare. Era ricoperto di lamiere. A breve avremo un tetto 'normale'. Ci aiuterà a sentirci meno precari. Relativamente, si intende.
Queste immagini ci sembrano eloquenti dello scombussolamtento delle abitudini e dei ritmi su cui ci eravamo accomodati. Una squadra di tre o a volte quattro muratori, sempre presente, imperversa. La casa sembra diventata un cantiere. Rumori e tranquillità, per ora, solo un ricordo!
Immancabile un paio di temporali estivi, con relativa grandine. Con abbondanti infiltrazioni d'acqua in casa, persino in camera da letto. Avevami secchi e catini un po' ovunque in casa.
Anche il taglio dell'erba e la fienagione è in ritardo. Va dosato, in quei pochi giorni di sole. Questa sudditanza al tempo, in un tempo spudoratamente democratico - che vuol dire anche demagogico - il riconoscimento della sovranità a questo elemento che del 'sommo fattore' ci porta 'alta significazione', il necessario tributo di imperio cui non resta che assoggettarsi, non può che essere salutare, e portare buoni frutti.
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