Il Tracciolino dalla Bossola (Biella) ad Andrate (Torino) non porta da nessuna parte. . . .
Ci si viene per guardare le cose dall'Alto...
giovedì 21 novembre 2013
La prima neve.
Amo
il bosco che mi ha fornito la legna con cui mi scaldo...Amo la neve che
mi fornisce il freddo, il silenzio, l'isolamento, la meditazione, mi
restituisce l'essenzialità nascosta tra i seni solitari delle montagne e
la vuota vanità di cui il volgo si pasce, e torna misero all'ovile ben satollo di vento.
Nel manto bianco mi riscaldo il cuore e lo sogno soffice e di gran spessore, mi protegge come l'abbraccio stretto di mia madre.
La neve distrugge il tempo nel mio cuore di bambino. Gli animali sono dentro casa, stanotte lo spettro del gelo si aggirerà come tormenta intorno a noi. Ma lassù tra i monti, in mezzo ai boschi, una lucina rimarrà accesa nella buia notte.
Le mie capre, lontane ormai - la crudele età mi ha suggerito di separarmene - sento il loro ventre come quando erano ancora mie, vicine al mio cuore, nella stalla. Dentro, caldo e umido, un grande miracolo della vita si rinnova, lievita. Sento i loro odori, il loro sguardi, la loro maternità che mi coinvolgeva. Mi eleggeva a loro complice. La rudezza del becco, ormai placata, si trasmuta in quella sua folta e superba barba nera. Ed ai miei occhi sale il pianto commosso. Abbraccio, nel sogno, tutti i Fratelli nel Pellegrinaggio che nella vita non ho.
Puntuale è giunta la neve, era attesa come un'antica amica di sui si attende la visita. Disseta le radici degli alberi, dei pini, abeti e larici che passano da noi il loro primo inverno. Chissà se nei loro cuori trepida la promessa della primavera? La vitale attesa radiosa di crescita che il bitume urbano soffoca nei petti avvizziti, nei termitai e nelle periferie mute e tristi.
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