I tempi sono quelli che sono.
Non occorrono più nè analisi approfondite e tecniche nè le visioni allucinate di ossessionati dalle tematiche apocalittiche.
Sono gli stessi artefici anarchici dell'attuale Caos, quelli che fino a ieri lo descrivevano nei termini di un mondo, forse non perfetto, ma certamente il migliore tra quelli possibili.
Sono loro, gli industriali e i loro compari banchieri, agenzie di ratings e banche private d'affari, lievito quotidiano del debito sovrano degli stati e dell'Europa, specialisti dell'indebitamento e dell'usura, con amici sedicenti di destra o di sinistra, occidentali od orientali, che dopo aver incantato come sirene inneggiando al progresso, finalmente rivelano il loro vero volto.
Sono loro che parlano di 'abisso', di 'crisi monetaria senza precedenti', sono loro i primi ad usare i toni apocalittici. E forse, sono loro ad alimentre le false modalità di reazione, ad allestire lo spettacolo delle proteste degli 'indignati' di turno un po' ovunque in occidente. Affinché la crisi non prenda la strada indesiderata di derive incontrollabili, non vada oltre le logiche materialistiche ed economicistiche.Affinchè tutto resti nell'alveo dell'immaginario critico progressista, ben noto e collaudato fin dai tempi dei soviet, ora viene orchestrato lo slogan 'Occupiamo Wall Street' che riecheggia negli USA. Ma vi sembra serio? 'The people united never'll be defeated', slogan in puro stile Che Guevara degli anni '60, sudamericano, terzomondista, e precisamente pensato contro il potere yankee. Ma vi sembra serio? casuale?
I registi occulti si celano nell'ombra certo, anche se non sarebbe difficile stanarli, nome, cognome, nazionalità e religione. Ma niente. Sarebbero quegli anonimi cattivoni dei traders, più cinici, violenti e crudeli - suggerisce una ricerca 'scientifica' (messa in piedi da chi?) di qualche 'neutrale' istituto universitario inglese - degli psicopatici criminali ed antisociali rinchiusi nei manicomi.
Il gioco è chiaro. Guidare la ribellione verso esiti esasperati, spingere verso gesti irrazionali, per giustificare poi un saggio intervento 'normalizzatore', 'pacificatore' da parte degli stessi che hanno teso le trappole.
La disoccupazione, la disperazione, la distruzione della famiglia, la corruzione, l'immoralità, la violenza criminale singola ed organizzata, il Pastor di Roma che dopo Pio XII - si veda chi ne ostacola la sola beatificazione - prende le direttive dalle centrali del nuovo ordine mondiale, e il Monarca universale ridotto alla forma anarcoide della farsa parlamentare e deomocratica. L'immoralità viene santificata invece.
Dal Pastor che manda al mattatoio il gregge, non poteva non essere che cosi! Una data simbolica, nel freddo dell'inverno tra il 1993 e 1994, lo Stato del Vaticano compie il suo ultimo gesto suicida, il giuramento di infedeltà al suo compito e alla sua missione di custodia del Patrimonium Petri, il cui compito sarebbe stato quello della sacra trasmissione della Verità, così come l'ha ricevuta da Kristo.
Certo una data simbolica, ma destinata a cambiare la storia, ad accelerarne la corsa verso la discesa finale. In quel dicembre il Vaticano riconosceva a livello formale e diplomatico, visto che livello pratico lo era già di fatto riconosciuto, l'esistenza dello Stato di Israele. Con un solo gesto, passato inosservato, quasi un trascurabile atto burocratico, il Vaticano umiliava, rinnegava secoli e secoli di tradizione cristiana, vendendosi ai mercanti ormai divenuti padroni del Tempio, anzichè contrastarli. La Nuova Chiesa non è più la Chiesa cattolica.
L'impianto agostiniano, che ha ispirato l'Occidente medievale, viene tradito e calpestato impunemente con un sol gesto. E di fatto, l'Occidente (ex) cristiano si vergogna di quell'epoca anzichè andarne fiero.
L'idea base di Sant'Agostino nel concepire la 'città terrena' e la 'città celeste', vedeva in Roma la Nuova Gerusalemme erede meritevole dell'Antichità, al contrario della Vecchia Gerusalemme, che, per volere divino e per mano delle legioni romane, fu rasa al suolo. Al contrario ora la Chiesa non sostituisce più la Sinagoga, il Nuovo Testamento non completa più l'Antico. Il riconoscimento dello Stato israelita implica un riconoscimento unilaterale. Il giudaismo basta alla salvezza anche dal punto di vista cristiano, al cristianesimo per contro non viene riconosciuta alcuna dignità salvifica, marchiato dal tradimento del monoteismo e dall'idolatria. Di fatto, la Chiesa cattolica romana sputa sul volto di Kristo, consuma la sua rovina finale.
Le parole evangeliche affermano come il Kristo sia venuto "per completare la Legge", ora Satana nelle apparenze dei Papi modernisti, modifica il 'lascito sacro', così come ci è stato tramandato al caro prezzo della fedeltà fin dai tempi di Kristo, e vorrebbe far credere, che in fondo questo completamento non sia necessario, che gli ebrei non abbiano bisogno di conversione per salvarsi, ma anzi, in quanto cadetti dei "fratelli maggiori" (Govanni Paolo II), i cattolici debbano loro rispetto, subordinazione ed obbedienza, come è giustamente dovuto ad un vero fratello maggiore.
Ed i nostri democratici ed immacolati politici, sempre in prima fila quando c'è da correre in soccorso ai vincitori del momento, ligi come nessun altri, camaleontici, servili, si adeguano.
Non importa se forse domani o dopodomani verrai buttato nel portarifiuti.
I politici progressisti sono 'geneticamente' allineati. A quelli di 'destra' viene richiesta, a scanso di improbabili imprevisti, viene richiesta pubblica dimostrazione, reprimenda e abiura.
Quando ci si trova alla vigilia (inoltrata) di cambiamenti epocali è facile sia trovare colpevoli, capri espiatori, allucinare gli eventi, sia frotte di esperti nel 'salto della quaglia'. Le linee si confondono ad arte.
Difficile è tenere la barra del timone dritta.
Alla vigilia della rivoluzione comunista in Russia, le masse percepivano questo cambiamento come catastrofico. Il più delle volte si reagiva o con l'aderire al nuovo vento che andava spazzando via i capisaldi della Tradizione ortodossa che manteneva vivo lo Spirito, oppure si abbandonavano a regressioni irrazionali, selvagge, droghe, vodka per il popolino, culti satanici, apparizioni dell'Anticristo, letture misteriose di segni simboli basati solo su fantasie disperate. Molti fuggirono, come molti giovani nostri cercano in Europa o nel mondo ciò che l'occidente, ed il nostro Paese in particolare, sembra loro non poter più offrire. Abbandonano la Patria nelle mani peggiori.
Nascevano sette misticheggianti, reazionari terrorizzati, veggenti, idioti di campagna presi per oracoli, alcuni preti corrotti o depravati, che con prediche da invasati sapevano parlare ai cuori di gente assetata di sicurezze, altri preti - minacciati dai 'rossi' - che incitavano all'eccidio del nemico come ad opera santa.
Un nome per tutti è Rasputin. Credete facesse dispiacere o comodo ai bolscevichi il constatare che la corte imperiale fosse alla mercè di un clerico pazzo, invasato di superstizioni e dedito a nefandezze, depravazioni ed eccessi di ogni genere? Dati alla mano era la dimostrazione più evidente della giustezza che monarchia ed aristocrazia dovessero subire la più sanguinaria violenza che il destino storico aveva in serbo per loro.
Flagellanti, suicidi, riti espiatori, non si contavano. Occultisti che promettevano di riportare in vita antichi eroi che li avrebbero condotti alla vittoria e alla salvezza. 'Indignados' pure loro!
"...La gente cercava il nome del diavolo e di Satana nei numeri dell'Apocalisse e nelle iniziali dei nomi dei commissari del Popolo [per noi, gli anonimi dell'alta finanza], nel tentativo di scoprire il vero nome dell'Anticristo; così, trovavano nuovi segni dell'avvicinarsi dell'Armageddon nei fenomeni astronomici [vedi le storie di affabulazione, imbastita dall'ebreo Zecharia Sitchin a partire da una enigmatica placchetta a bassorilievo, su Nibiru e gli Annunachi, capostitipiti di una miriade di tipologie di extraterrestri], ma anche nei più comuni eventi naturali come le eclissi solari e lunari, le stelle cadenti, i cambiamenti di forma e colore delle nubi passeggere [le attuli credenze in apocalittiche previsioni scientifico-ecologiche ed economiche, tsunami, terremoti, scie chimiche e predizioni maya, dilagano presso i nostri contemporanei]: tutto ciò non faceva altro che aumentare l'entusiasmo dei seguaci dell'idea dell' 'Anticristo' e risvegliare in loro pensieri terribili e spaventosi [vedasi gran parte della produzione holliwudiana nel plasmare paure e sentimenti tenebrosi di ogni specie]" (F.A. Ossendowski, pag. 144).
L'anima russa era alla disperazione. Ma è anche una lezione per i tempi nostri. In tempi di incertezze bisogna aggrapparci alle funi sicure, non a fragili e fluttuanti valutazioni di questo e quel personaggio. E purtroppo tra questi fragili e fluttuanti false guide, ciarlatani, pastori confusi, interessati o venduti, vi è da annoverare anche la Chiesa giudaizzata di Roma, che ha fatto commercio della Parola: "dico vobis, donec transeat caelum et terra, iota unum aut unus apex non praeteribit a lege, donec omnia fiant" (Matteo 5, 18) ..." a voi dico che finchè ci saranno cielo e terra non una lettera o una virgola sarà cambiata nella Legge, non prima che tutto sia compiuto". Il clero moderno del cambiamento se ne fa vanto e merito. Capacità, a suo dire, di adattarsi ai tempi. Quello tradizionalista, minoritario, nelle sue diverse espressioni, anche se non può essere questa la sede di una disamina adeguata, spesso si mostra poco incline alla revisione profonda che la situazione richiederebbe.
Ci ricorda un Maestro che "è evidente che non occorre aspettare che la discesa sia compiuta per preparare la risalita, risalita che che avrà luogo necessariamente" (vedi infra). Ciò ci tranquillizza per la rettitudine dottrinale.
Molto più di quanto possano fare certi programmi salvifici new-age, comunità e sette iniziatiche improvvisate, culti neo-millenaristici, con tanto di relativi approntamenti di piste di atterragio per extra-terrresti provenienti da altre galassie, lesti a venirci in aiuto. In questi ambienti, non si conosce limiti alla fantasia. Indiani Hopi e sciamani siberiani, ricettori illuminati di messaggi intergalattici o provenienti da altre celesti dimensioni. Antichi egizi e affamati neri di sperduti villaggi possono assurgere ad improvvisa celebrità.
'Extra-terrestre portami via', recita una popolare canzonetta. Detto per inciso, casi di questo tipo ci ricordano molto da vicino i cargo cult che si diffusero negli anni '40 e '50, presso gli indigeni di Papua, studiati da antropologi che li catalogarono tra i culti millenaristici. Casi che sembrano destinati a ripresentarsi periodicamente, e siamo convinti che non siano prerogativa di genti cosiddette 'primitive' o che non si ripresentino in futuro.
Ma quel che più conta, è che al mondo occidentale, per ora, pare che non sia ancora sia esclusa la possibilità di risalrire la china e rimediare alla condanna per disperazione.
Dice Guénon che "... malgrado la sua deviazione, il mondo occidentale prenderà parte a questa conservazione e trasmissione [del patrimonio tradizionale].... In Occidente esiste oggi un numero crescente di persone, più grande di quel che si creda, le quali cominciano a prendere conoscenza di quel che manca alla loro civiltà: se esse restano in vaghe aspirazione e in ricerche troppo spesso sterili, se accade perfino che esse smarriscano definitivamente la via, ciò accade ... per l'inesistenza di una organizzazione che possa dar loro il necessario orientamento dottrinale." (R. Guénon, La crisi del mondo moderno, ed. Mediterranee, Roma, pag. 152-153).
Questo è il senso profondo del nostro essere qui sui monti del Tracciolino, per farne un'avventura dello Spirito.
Per contribuire, entro i limiti delle nostre capacità, ad operare in questa direzione, quella di colmare un deficit di orientamento dottrinale, di lavorare nello studio, nell'impegno, nella disciplina, nella responsabilità e nel vivere l'autenticità della tradizione - più viverla che studiarla nel senso accademico - senza nominare del motivo doloroso e crudele, ancorchè necessario, di assistere impotenti alla vista di tanti nostri figli che si perdono, smarriscono la via, impotenti.
Se i tempi urgono, e la crisi assume forme sempre più accellerate, noi non lasciamo il campo, cerchiamo di aggrapparci alle funi sicure, a quel 'puntino' di cui si è già accennato, che tutto orienta, il Vivente, per dirla con Dante, "là 've s'appunta ogni ubi e ogni quando".
Qui sul Tracciolino si trova la necessaria solitudine, la concentrazione, gli orti ben concimati, insalate e cavoli, non mancano mai, gli animali, il latte, l'acqua sorgente, per questo chiamo a raccolta i Fratelli Pellegrini dell'Ansia, li invito ad unirsi a noi, qui, a farci forza perchè i tempi inclementi del grande Falsario sono iniziati e più saremo nel giusto e meno ci useranno pietà, non è tra le sue prerogative!
Qui stiamo lavorando per il suo contenimento. Senza illusioni, ma neppure rassegnazione. Anche se non ci si riuscirà, avremo testimoniato e custodito laddove molti hanno tradito. Siete invitati Pellegrini solitari, amanti della solitudine, lontani dalla città, dal denaro, dal borgo feroce che annienta la scintilla divina che è dura a spegnersi in ogni essere umano.
Il pane fatto in casa vi accoglierà, e l'acqua della sorgente vi disseterà.
Non sempre, ma alcune notti qui le stelle ci appaiono nel blu della notte. Capolino che è segno dell'Infinito. Magari in uno squarcio di nebbia. Ma l'uscita dall'Inferno fa esclamare al nostro poeta "uscimmo a riveder le stelle". Certe sere, magari dopo aver dato da mangiare a Vrill, ci soffermiamo, anche col freddo pungente, ad incantarci di fronte alla trapunta celeste. Ammutoliti naufraghi nel nulla che ci contiene. Mai di casa in questo mondo.
Siete invitati o anime inquiete. Conveniamo a rimirarle insieme, che ci ispirino la forza di camminare forti nel giusto.
Vincenzo A: Caro Franco, quanti pensieri evocano nella mia mente le tue parole!
RispondiEliminaCerco di seguire l' ordine del tuo scritto.
Concordo pienamente con te sulla totale incapacità attuale di promuovere dei modelli coerenti e vincenti da parte del potere polico-mediatico-finanziario.
Penso all' Irlanda: 3 anni fa mirabilissimo esempio di superliberismo e mondialismo vincente per la capacità di attirare investimenti delle multinazionali, modello virtuoso da imitare per la stampa "progressista"(la chiamavano "la tigre celtica")oggi pericoloso fattore destabilizzante per l' intera Europa e quasi "stato canaglia"...che salto in pochi mesi!
Concordo con te che questi indignati siano un fenomeno eterodiretto o nella migliore delle ipotesi incapace di proporre modelli altri da quelli fallimentari dell' economia senza anima e senza neanche più benessere garantito. Probabilmente il fenomeno produrrà qualche nuova moda commerciale come i movimenti di protesta degli anni 60 che favorirono l'industria dei dischi rock e dell' abbigliamento hippie di massa...
L Chiesa. Quotidianamente pronta a rinnegare la propria Tradizione per inseguire la simpatia dell' opinione pubblica "progressista" dimentica i cristiani massacrati quotidianamente in medio oriente e in Africa...
Per finire 2 cose che non sono riferite al tuo scritto ma che voglio condividere con te.
Ho appena finito di leggere "Che cos' è la tradizione"di Zolla, una lettura che tu certamente avrai già fatto ma che mi sento di consigliare a tutti coloro che abbiano la curiosità di avvicinarsi ad un pensiero non conforme attraverso un testo molto chiaro, analitico e ben scritto che mi sembra un buon punto di partenza per un lungo cammino... Per concludere una mia "notizia personale": a dicembre farò un bel viaggio in Giappone di 10 giorni, visiterò alcuni dei luoghi di maggior interesse storico culturale e spero di poterti inviare un mio piccolo diario di viaggio dal paese del Sol Levante, mosso come sono dall' amore per quella cultura millenaria che preserva tra mille contraddizioni il culto imperiale e solare...
Grazie per i tuoi post, il Tracciolino è sempre di più un posto dell'Anima ...e spero di spezzare presto il pane insieme a te!
Un abbraccio,
Vincenzo.
Caro Vincenzo,
RispondiEliminasono lieto di avere tue notizie. E particolarmente felice di constatare, una volta di più, l'affinità dottrinale su cui stiamo lavorando.
Ho seguito per anni gli interventi puntuali di Zola sul Corriere della Sera, era il solo motivo per cui acquistavo il quotidiano. Ne abbiamo parlato, se ricordo bene, anche con Indio, a proposito del suo "I letterati e lo sciamano". Il testo che tu citi offre veramente parecchi spunti per la sua sconvolgente chiarezza e capacità di sintesi. Non saprei dirti con quali esiti, ma l'ho consigliato per anni ai miei studenti come lettura per la maturità.
Ma mi preme affrontare un altro punto. Visto che sei in procinto di un importante viaggio, che ti auguro ti porti l'arricchimento di cui sei alla ricerca, mi prendo la libertà di proporti, qualora tu ne fossi interessato, di riferirci, come fossi un reporter di suggestioni interiori, vibrazioni emozionali,anche brevi ed in apparenza flash, pensieri sparsi, forse qualche foto,per il nostro "Tracciolino dello Spirito". E' con sfacciataggine ed impudenza che ti propongo questo, nè un tuo diniego comporterebbe alcuna reprimenda.
Avrai molte cose da fare, immagino. Nulla di più comprensibile che tu sia costretto a declinare l'invito.
Ma se l'idea ti aggrada, e qui e là vorrai tenerci al corrente delle tue scoperte sarei personalmente molto contento se tu lo accattassi.
Gigi, che è un po la mia mano destra, e anche sinistra, per le questioni tecniche informatiche, non avrà certo problemi ad estenderti la possibbilità di accedere ad inserire i tuoi interventi come posts.
Perdonami se oso tanto, ma la tentazione era troppo forte. Spero che la cosa non sia per te troppo pesante e insostenibile incombenza.
Sappimi dire.
Mia moglie mi ha chiesto di riferirti che sarebbe molto contenta di accendere il forno per fare del pane fresco di giornata da spezzare insieme, quassù.
Un abbraccio.
Franco.
Caro Franco, è per me un vero onore ed una vera gioia poter condividere questo cammino insieme. Spero di poter dare un contributo utile a questo progetto.Ringrazia tanto tua moglie da parte mia.
RispondiEliminaA presto,
Vincenzo.