L'«Ape regina» - coì pare venga appellata la suddetta signora - si lancia: «Lui (Silvio, ndr) è un puro. Ed è lui che, letteralmente, mi ha illuminato! Ecco, sì: lui ha dato luce al mio animo e, così facendo, mi ha avvicinato a Dio». Perché, è la conclusione, «Silvio è un maestro di vita... anzi, no, di più: Silvio è un santo».
E gli altri? L'alternativa democartica? Esseri vili e incapaci di un'idea di onore e di dignità, dei bari, gabellatori e ipocriti da sacrestia. Umanisti e filantropi, amanti dei poveri, viscidi servi della più subdola e ingannevole delle trappole. Faitnéants di professione che inneggiano un incredibile peana immorale al lovoro, di cui ignorano gioie, onori e oneri. Ora si buttano, uno imitando l'altro, come nella 'parabola dei ciechi', a starnazzare di green economy o di economia etica o addirittura di banche etiche... Bari! Giocate d'azzardo con i soldi altrui! E perderete sempre, perchè il gioco non lo dirigete voi ma i 'Caorsini e i Guaschi' che tra di voi se la ridono...sicuri della vostra vigliaccheria.
Mi mancano le forze, per reagire. I lavori di ristrutturazione del tetto mi stanno prostrando oltre modo, mettendomi di fronte alla fragilità crescente.
Sono un vecchio. Quando si dice di loro, non cambiategli le sue abitudini, o sarà la fine. Eccomici. Non riesco più a far fronte ad un piccolo lavoro fisico, che il corpo subito ha già qualcosa per cui protestare. Ho difficoltà a segare una tavola di legno, ma ambisco a scagliare contro il nemico i miei visceri prima di lasciare questo mondo. L'ultimo gesto.
Ma c'è anche la debolezza del frastuono ferragostano. Non si riesce ad evitarlo neppure da qui.
Gente inutile che si ferma inutilmente a guardare le capre.
Ho chiesto rifugio alla dimora del masso erratico, alla saggezza del castagno, alle schiere armate della gentile forza delle biùle. Ma degli insulsi esseri con ridicoli indumenti prendisole, mi hanno intimato con una gentilezza da manuale di tenere Vrill al guinzaglio! Ma dove posso andare per nascondermi, per ripararmi dall'umanità?
Una impotente rabbia mi fa riemergere antichi versi, che finalmete mi appaiano in una più vera ed autentica vena pantoclastica. Nient'affatto ridanciana e goliardica, ma rancido, iroso e deluso, pur sempre guelfo:
Dove sono i nostri eroi? Le spade vir-ili che impongono la vir-tù! Uomini, solo uomini. Solari, impavidi, senza cura per il denaro, nutriti dalla sete di giustizia, lealtà, determinazione.
Ma eccoti una macabra parata di politici in età da pannoloni, qualcuno più giovane intriso di coca che blatera parole senza storia, senza passato, nè orgoglio. Infami, ignavi, non umani ma carogne approfittatrici, onta per la Patria, rabbia per i suoi sinceri e puri amanti. Con una spada di fuoco dovremmo cancellarli dal nostro sangue e dal nostro futuro.
Dio onnipotente abbi pietà di noi che vermicolanti nell'umido limo, ci rendiamo indegni del tuo Nome, ed ogni giorno che passa anche complici di questo abominio. Quando il Risveglio?
Oh come mi suonano dolci e amicali le parole di Cecco, questa voce che viene da lontano, antimoderna, non ancora de-vir-ilizzata.
E gli altri? L'alternativa democartica? Esseri vili e incapaci di un'idea di onore e di dignità, dei bari, gabellatori e ipocriti da sacrestia. Umanisti e filantropi, amanti dei poveri, viscidi servi della più subdola e ingannevole delle trappole. Faitnéants di professione che inneggiano un incredibile peana immorale al lovoro, di cui ignorano gioie, onori e oneri. Ora si buttano, uno imitando l'altro, come nella 'parabola dei ciechi', a starnazzare di green economy o di economia etica o addirittura di banche etiche... Bari! Giocate d'azzardo con i soldi altrui! E perderete sempre, perchè il gioco non lo dirigete voi ma i 'Caorsini e i Guaschi' che tra di voi se la ridono...sicuri della vostra vigliaccheria.
Sono un vecchio. Quando si dice di loro, non cambiategli le sue abitudini, o sarà la fine. Eccomici. Non riesco più a far fronte ad un piccolo lavoro fisico, che il corpo subito ha già qualcosa per cui protestare. Ho difficoltà a segare una tavola di legno, ma ambisco a scagliare contro il nemico i miei visceri prima di lasciare questo mondo. L'ultimo gesto.
Ma c'è anche la debolezza del frastuono ferragostano. Non si riesce ad evitarlo neppure da qui.
Gente inutile che si ferma inutilmente a guardare le capre.
Ho chiesto rifugio alla dimora del masso erratico, alla saggezza del castagno, alle schiere armate della gentile forza delle biùle. Ma degli insulsi esseri con ridicoli indumenti prendisole, mi hanno intimato con una gentilezza da manuale di tenere Vrill al guinzaglio! Ma dove posso andare per nascondermi, per ripararmi dall'umanità?
Una impotente rabbia mi fa riemergere antichi versi, che finalmete mi appaiano in una più vera ed autentica vena pantoclastica. Nient'affatto ridanciana e goliardica, ma rancido, iroso e deluso, pur sempre guelfo:
S'i fosse fuoco, arderei 'l mondo;
s'i fosse vento, lo tempestarei;
s'i fosse acqua, i' l'annegherei;
s'i fosse Dio, mandereil' en profondo;
O Dio, perchè dopo averlo creato costì, così duramente ci metti alla prova con uno spettacolo simile. La sconfitta ancora ci brucia sulla pelle. Al punto da rendere inviso questo deprimente spettacolo di semisecolare inabissamento!
s'i fosse vento, lo tempestarei;
s'i fosse acqua, i' l'annegherei;
s'i fosse Dio, mandereil' en profondo;
Dove sono i nostri eroi? Le spade vir-ili che impongono la vir-tù! Uomini, solo uomini. Solari, impavidi, senza cura per il denaro, nutriti dalla sete di giustizia, lealtà, determinazione.
Ma eccoti una macabra parata di politici in età da pannoloni, qualcuno più giovane intriso di coca che blatera parole senza storia, senza passato, nè orgoglio. Infami, ignavi, non umani ma carogne approfittatrici, onta per la Patria, rabbia per i suoi sinceri e puri amanti. Con una spada di fuoco dovremmo cancellarli dal nostro sangue e dal nostro futuro.
Dio onnipotente abbi pietà di noi che vermicolanti nell'umido limo, ci rendiamo indegni del tuo Nome, ed ogni giorno che passa anche complici di questo abominio. Quando il Risveglio?
Oh come mi suonano dolci e amicali le parole di Cecco, questa voce che viene da lontano, antimoderna, non ancora de-vir-ilizzata.
Franco, coraggio, purtroppo le cose da fare in questa vita sembrano sempre troppe in rapporto al tempo, questa severa pietanza che a volte sembra finire troppo in fretta senza averci saziati e a volte ci procura la nausea per quanto sembra amara, boccone dopo boccone.
RispondiEliminaIl prossimo fine settimana se ci siete verro' a trovarvi, finalmente!
intanto pero' la fortezza non deve essere scalfita da qualche dardo inutile.
Come ogni volta che passo un po' di tempo a casa mille pensieri sul senso e la qualità della vita mi attraversano la testa.
Vado avanti per una strada che forse prima o poi ripercorrero' al contrario per tornare da dove sono partito sicuro che nulla di meglio possa esistere per la mia pace, per me e per come sono fatto... Ma intanto mentre avanzo in prima linea gridando quello che penso devo sapere che la fortezza non e' stata espugnata cosi' che il giungere agli amati pascoli non sia mai greve, ma di sollievo.
AVANTI tutta, forza... ! Abbiamo grandi progetti... O forse seguiamo solo il progetto originale al contrario di molti, si noi ci fidiamo dell'architetto, non siamo dei presuntuosi manovali che si credono migliori e più saccenti...
Io ci sono e i miei amici, custodi del nostro tesoro, Franco e Bea,anche.
A presto
Ale
Capisco il tuo sfogo Franco, ma non ti demoralizzare... al tuo fianco c'è chi capisce la tua rabbia. Quanto ai turisti, il primo loro dovere dovrebbe essere quello di rispettare la gente di campagna, con i suoi ritmi e le sue abitudini.. la storia della pretesa de cane al guinzaglio riempie di rabbia pure me (ho avuto problemi simili col mio cane, solo perchè abbaia un po',facendo il suo dovere istintivo, e purtroppo con la gente del posto, non coi turisti) Se questa gente non capisce niente della montagna, restasse a casa... Regola sagia del forestiero è quella di chiedere senza pretendere, di arrivare in punta di piedi, e se farà questo, la gente di montagna darà anche la sua ospitalità...
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