mercoledì 17 agosto 2011

Come si può ben accorgere anche il più distratto osservatore nel mondo moderno tutto ciò che ha a che fare con il sesso, è andato assumendo un rilievo crescente nei nostri tempi ultimi. Ed il proceso di sessualizzazione ipertrofica, non si può dire che sia iniziato oggi. Questa diremmo è la sua manifestazione patologica, tesa a infrangere ogni ritegno, che con un malcelato dispregio, viene spesso chiamato 'tabù' (termine

Alla sua mercificazione ci siamo abituati ormai da tempo. Da tempi immemori, direi. Si trovano tracce della prostituzione nelle prime testimonianze storiche pervenuteci. Il che significa che il fenomeno era pre-esistente alla sua rintracciabilità del metodo storico
Non ci riferiamo solo al fenomeno allo sfruttamento di un bisogno insito nella natura umana, e non solo. Ma soprattuto al grado di pervasività, in ogni ambito delle attività umane, di questo aspetto dell'essere umano. Il sesso così è così esasperatamente amplificato da investire ogni minimo interstizio sociale. Dalla scuola materna al posto di lavoro, dall'abbigliamento ai comportamenti direi posturali, dal linguaggio ordinario della vita moderna, dall'arte alla letteratura. La pubblicità vi attinge a piene mani, fino alla nausea, per spingere in senso strumentale, e quindi prostitutorio, i suoi prodotti. E tanto più sono inutili, tanto più vi fanno ricorso.
Ma il modo di intendere la sessualità nella mentalità moderna presenta caratteri specifici. La sua aspirazione a voler ricondurre ai livelli più bassi ogni tipo di conoscenza, che ordinariamente va sotto il nome di 'rivoluzione scientifica', si è ben presto accostato a questo ambito di fatti per ricondurli ad una esclusiva leggibilità profana. La psicologia moderna, ed in particolare la psicoanalisi, ha posto al centro delle sue attenzioni la sfera sessuale. La politica costantemente ne fa una bandiera. L'atteggiamento noto come la 'liberazione sessuale' è stato, ed è un avamposto della frontiera dell'avanzamento del nichilismo moderno.

L'eros


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