lunedì 29 agosto 2011

La situazione... in sintesi.

Riporto qui di seguito, una sintesi conclusiva di una articolo scritto da un sacerdote cattolico, il cui sito web contiene scritti di un certo interesse, sulla situazione, ad un tempo, alle nostre porte e in cui, come nazione, siamo coinvolti e sulla situazione mondiale, su scala più ampia.

Il successivo rimando è ad un video 'youtube' contiene immagini molto crude e reali, la cui visione potrebbe essere non per tutti consigliabile.


Conclusione

La lezione libico-siriana ci insegna che:

1°) le recentissime rivoluzioni arabe, come quasi tutti i movimenti storici importanti che decidono le sorti del mondo, non sono spontanei, non nascono dalla protesta popolare, ma sono pilotati dai “poteri forti” (economici, bellici e geopolitici).

2°) La rivoluzione libica è stata pilotata da Israele e Usa, che si son serviti come piattaforma della Nato e sul luogo da elementi islamismi radicali, per abbattere un regime socialmente funzionante e politicamente stabile e forte. I “padroni di questo mondo” vogliono esportare l’instabilità, il caos, il disordine dappertutto. Il mondo arabo ancora resisteva ed ora si cerca di abbatterlo. Il fatto che ci si serva di islamisti radicali contro regimi baathisti nazional-popolari significa che il nemico del teoconservatorismo israelo-americano non è l’islam teologico, ma il mondo arabo non ancora corrotto dai principi della Rivoluzione inglese (1642), americana (1776) e francese (1789).

3°) L’anti-sionismo è diventato il male assoluto che va punito immancabilmente, presto o tardi. Gheddafi lo sta sperimentando assieme ad Assad sulla propria pelle. I “ribelli” vincitori, invece, ottengono i loro “trenta denari” poiché accettano il piano dell’accordo di Camp David, rifiutato da Arafat e dal suo alleato più fidato Saddam Hussein, il quale prevedeva la concessione dell’80% del territorio palestinese a Israele.

4°) I veri Stati canaglia sono quelli che portano avanti la politica degli omicidi mirati (Usa e Israele). Senza per questo far della Libia un secondo “paradiso terrestre”. Ogni manicheismo è sempre ridicolo e irreale, ma nel male e nel bene ci sono pur sempre delle sfumature. “Vae victis!”.

5°) “Si vis pacem para nuclearem”. L’unico deterrente difensivo che possa oggi come oggi tenere a bada gli “Stati canaglia” con la “pistola fumante” ancora in pugno. Sarebbe pazzesco pensare all’atomica come arma offensiva, date le conseguenze realmente catastrofiche del suo utilizzo.

6°) La Siria non è il termine dell’ondata “rivoluzionaria” primaverile. Infatti il fine prossimo è Assad, ma il fine remoto è l’Iran, che viene spinto a cadere nella trappola di difendere militarmente la Siria per poter essere bombardato e distrutto.

7°) Questo piano risale all’immediato post 11 settembre 2001, è stato realizzato inizialmente nel 2003 con l’invasione dell’Irak e perfezionato nel 2009 col disarmo accettato dalla Libia. Guai ad arrendersi. Boia chi molla e chi mollerà!

8°) Il fallimento economico degli Usa, che sta travolgendo anche l’Europa, può essere sanato come diceva Keynes mediante la conflagrazione di una guerra mondiale, che faccia vendere armi all’America, faccia indebitare i co-belligeranti (come successe alla GB di Churchill) e strozzi usuraiamente i perdenti.

●Siamo giunti alla soglia di una terza guerra mondiale? Temo di sì.

d. CURZIO NITOGLIA





http://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=s9Sdgh7k5Q8





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