sabato 30 luglio 2011

Lavori in corso.



L'estate in montagna è stagione breve, perchè troppi lavori si concentrano in questo periodo, e il tempo a disposizione, ahimè, ci apprare sempre poco.

Quest'anno parecchi temporali non ci hanno dato tregua sicchè i lavori, in cui ci siamo imbarcati a giugno, non sono ancora terminati, ma, grazie al cielo, sono a buon punto.
Stiamo infatti rifacendo il tetto. Era un lavoro da fare. Era ricoperto di lamiere. A breve avremo un tetto 'normale'. Ci aiuterà a sentirci meno precari. Relativamente, si intende.




Queste immagini ci sembrano eloquenti dello scombussolamtento delle abitudini e dei ritmi su cui ci eravamo accomodati. Una squadra di tre o a volte quattro muratori, sempre presente, imperversa. La casa sembra diventata un cantiere. Rumori e tranquillità, per ora, solo un ricordo!
Immancabile un paio di temporali estivi, con relativa grandine. Con abbondanti infiltrazioni d'acqua in casa, persino in camera da letto. Avevami secchi e catini un po' ovunque in casa.



Anche il taglio dell'erba e la fienagione è in ritardo. Va dosato, in quei pochi giorni di sole. Questa sudditanza al tempo, in un tempo spudoratamente democratico - che vuol dire anche demagogico - il riconoscimento della sovranità a questo elemento che del 'sommo fattore' ci porta 'alta significazione', il necessario tributo di imperio cui non resta che assoggettarsi, non può che essere salutare, e portare buoni frutti.

domenica 10 luglio 2011

"L'attività di Nathan in seguito fu proseguita dal figlio Lionel Nathan (1808-1879), pari d'Inghilterra (il cui nome è strettamente legato ai finanziamenti concessi per l'unità d'Italia). Dal 1816 al 1848 la fortuna e l'attività dei R. crebbe in proporzioni colossali: dominatori delle borse europee, assorbirono emissioni di prestiti dell'Austria, della Prussia, della Francia, dell'Inghilterra, della Russia, del regno delle Due Sicilie e del ducato di Parma, con utili ingenti."
Enciclopedia Treccani

lunedì 4 luglio 2011

La 'democrazia' ? Un Tarocco!





"Definita come l'autogoverno del popolo, la 'democrazia' è una vera impossibilità qualcosa che non può nemmeno esistre come un fatto bruto, nè nell'epoca nostra, nè in un'altra qualsiasi. Non bisogna farsi giocare dalle parole: è contradditorio ammettere che stessi uomini possano essere ad un tempo governati e governanti perchè, usando il linguaggio aristotelico, uno stesso essere non può essere in 'atto' ed in 'potenza' simultaneamente e sotto lo stesso riguardo. La relazione suppone necessariamente la presenza dei due termini: non possono essere dei governati se non vi sono anche dei governanti, siano pur essi illegittimi e non aventi altro diritto al potere oltre a quello che essi stessi si sono arrogato. Ma la grande abilità dei dirigenti democratici del mondo moderno sta nel far credere al popolo che esso si governi da sè. E il popolo si lascia persuadere volentieri, tanto più che cosi esso si sente adulato, mentre è incapace di riflettere quanto occorre per accorgersi di una simile impossibilità."

(R. Guénon, La crisi del mondo moderno, ed. Mediterranee, pag. 107).

Qualche decennio fa, si usava la distinzione tra democrazia formale e democrazia sostanziale. Sottintesa una certe predilezione per quest'ultima, in quanto la seconda, intesa come 'democrazia economica' era intesa come un ulteriore grado di 'perfezionamento' di quella puramente politica e formale, che, al contrario, era intesa come una forma mascherata di democrazia, tesa a mistificare i reali rapporti di forza, quelli economici.
A dire il vero, non solo la democrazia era, e secondo molti, ancora è, una cristallizzazione dei rapporti sociali di produzione, ma anche la totalità dei fenomeni collettivi erano solo delle 'conseguenze' del dominio dell'economico. Le idee materialistiche sembravano dominare il campo, struttura e sovrastuttura, linguaggio marxiano, come debordato dal loro naturale alveo, quello comunista, del progetto rivoluzionario proletario, oggigiorno il primato dell'economico regna incontrastato in tutti i settori. La Borsa, il vero tempio, luogo generatore della legge, della giustizia, dell'oggettività. Quotazioni e listini, transazioni e indici, swap e spread, e via di questo passo, il nuovo vangelo. Popoli e Nazioni indebitati a livello globale, schiavi dei loro creditori. Supplicano la grazia di ricevere, come il caso greco insegna, finanziamenti che ulteriormente indebiteranno e sottomettono. Altri stampano soldi, criminosamente, umiliano chi lavora onestamente, chi crede nel frutto della propria operosità. Principio di ogni corruzione onnipervasiva a cui difficile sottrarsi. Generazioni di uomini verranno corrotti, particolarmente quelle giovani, senza naturale ricambio con le vecchie, si autoelidono con droghe varie, alcool, e i 'divertimenti' più strani ed insoliti.
Il moloch richiede le sue vittime.



Il trionfo del materialismo non è pienamente realizzabile senza quello di democrazia, e viceversa. Come il primo rappresenta il sovvertimento 'intellettuale', tra intelletto e razionalismo, così il secondo si pone come il sovvertimento della legittimità del potere sul piano politico politico. Da qui le sagge parole di Guénon: "la grande abilità dei dirigenti democratici... "

Il fallimento delle grandi dittature 'ideologiche' del secolo scorso, paradossalmente, ha rinvigorito l'idea democratica, che oggi trionfa e si pensa addirittura di imporla, di diritto, a popolazioni che non solo non la conoscono, ma che hanno condotto da sempre una naturale resistenza alla sua penetrazione. L'occidentalizzazione del mondo è una realtà. La chiamiamo anche 'globalizzazione'.

Eppure se il nostro mondo ancora regge, nonostante tutti gli sforzi che vengono messi in atto per distruggere ogni forma di armonia, è perchè, a qualche livello, è ancora operante un residuo spirituale, magari minimo, ma sufficiente al suo mantenimento. Da questo questo deposito occulto di forze ed energie spirituali viene ancora la minaccia che molti moderni avvertono, indeterminata nell'aria. Più si fanno forti, più cresce il timore della fragilità. Più tecnologia immediamo nel mondo, e più indeboliamo le energie umane. Possiamo bombardare con armi sofisticatissime da chilometri di altezza... ma temiamo la vista del sangue! Siamo talmente insicuri sulla reale ed effetiva bontà delle nostre posizioni che siamo noi stessi terrorizzati dal futuro che ci andiamo costruendo. Tecnologico e materialista, aleggia come una minaccia, un incubo.
Il progresso scientifico ci fa paura, preanuncia catastrofi con lo stesso rigore scientifico con cui costruisce effimere promesse di benessere senza fondamenti, perchè materiale.

Il nucleare è in grado di operare grandi manipolazioni demiurgiche irreversibili. La natura è sempre meno in grado di portare i segni del suo Creatore. La vita materializzata è senza speranza, non ha un cuore che batte, non ha più emozioni, anche per esse vi è uno 'specialista' che se ne occuperà, forse. L'uomo costruttore di macchine, vi resta schiacciato.
Quando gli si dice che è, o potremme diventare, un 'figlio dell'uomo' non sa nemmeno più cosa pensare, non sa neppure a cosa ci si riferisce, cosa vogliano dire queste parole! Il disorientamente è il più totale. Sarà forse qualche antica formula aramaica... gli specialisti del settore lo sapranno...

Torniamo alla Terra, torniamo al Sangue! Vi imploro.

Non perdiamoci nelle Babele delle parole inutili. Frequentiamole piuttosto come vibrazioni acustiche, mantra, Rune, I Ching, geroglifici, segni dell'Altissimo. Che è la 'democrazia' se non un potente, inebriante 'suono', malia moderna, specchietto per allodole, incantesimo di un mago, una carta Arcana, un Tarocco in cui specchiarci. Un idolo che pare irrinunciabile ai più, serrati in un abbraccio mortale.