Eppure potrebbe essere tutto di una semplicità incredibile...ma non saper o voler fare una cosa semplice direi che mi sembra piuttosto inquietante!
In pieno luglio l'orto è rigoglioso. Costantemente concimato e innafiato comincia a ricolmare di soddisfazioni. La crescita robusta, i fiori e poi i frutti degli ortaggi riempiono la vista prima della tavola. Il giallo fiore dello zucchino si affaccia all'esistenza con una sensualità esuberante. Sembra provenire dai Tropici, da climi esotici sempre pronti a dispensare troppo facili nostalgie e struggimenti. Il male di sognare ad occhi aperti Paradisi inesistenti, quelli dei Mari del Sud. Ma l'esotismo, nel senso corretto, l'Altro che è in noi, lo si può trovare anche al Tracciolino.
Non occorre essere particolarmente esperti. Magari concentrarsi un pochino ed immettere energie di compostezza interiore nell'orto, nel suolo, nella cura, nella pazienza che occorre ad estirpare le cosiddette erbacce.
Prima di tutto, queste sono erbacce solo da un punto di vista nostro, egotistico. In fondo hanno diritto a vivere anche loro, come le mosche ed i tafani, e mille altri insetti. Non si capisce bene a cosa servano. A produrci urticarie e punture? No. Non si curano poi più di tanto di noi. Ed un'ortica ha la stessa dignità di una fragola. Anche se noi siamo talmente imperfetti da rendere quasi impossibile uno sguardo equidistante e preferire, ahimè inevitabilmente, fatalmente, la fragola. Inutile pretenderci senza difetti. Come loro dobbiamo imparare a difenderci ma con dignità. E quindi nell'orto, almeno nell'Hortus, metafora grandiosa del Giardino, dell'Eden, della Terra senza Male, riposta Speranza di tutti coloro che soffrono la pesantezza del vivere, possiamo sradicare la 'malapianta' senza pietà. Altrimenti non potrebbe essere un Hortus Delitiarum, ma una selva (oscura).
Al nutrimento degli ortaggi ci pensano loro. Tutti i giorni o quasi, ne producono, instancabili, la stalla va ripulita.
Non occorre essere particolarmente esperti. Magari concentrarsi un pochino ed immettere energie di compostezza interiore nell'orto, nel suolo, nella cura, nella pazienza che occorre ad estirpare le cosiddette erbacce.
Prima di tutto, queste sono erbacce solo da un punto di vista nostro, egotistico. In fondo hanno diritto a vivere anche loro, come le mosche ed i tafani, e mille altri insetti. Non si capisce bene a cosa servano. A produrci urticarie e punture? No. Non si curano poi più di tanto di noi. Ed un'ortica ha la stessa dignità di una fragola. Anche se noi siamo talmente imperfetti da rendere quasi impossibile uno sguardo equidistante e preferire, ahimè inevitabilmente, fatalmente, la fragola. Inutile pretenderci senza difetti. Come loro dobbiamo imparare a difenderci ma con dignità. E quindi nell'orto, almeno nell'Hortus, metafora grandiosa del Giardino, dell'Eden, della Terra senza Male, riposta Speranza di tutti coloro che soffrono la pesantezza del vivere, possiamo sradicare la 'malapianta' senza pietà. Altrimenti non potrebbe essere un Hortus Delitiarum, ma una selva (oscura).
Al nutrimento degli ortaggi ci pensano loro. Tutti i giorni o quasi, ne producono, instancabili, la stalla va ripulita.
Si crea così una cooperazione fruttuosa, nulla va sprecato, una simbiosi perfetta che avrebbe tutte le carte in regola per sovvenirci di una ben più Grande Armonia. Dove, finalmente, una Pace regna sovrana, il ciclo nutrimento rifiuti è chiuso, perfetto come devono essere i cicli: circolari.
Si crede, di solito, che l'Hortus Conclusus prenda questo nome dalla sua chiusura verso l'esterno, come se un settario egoismo per iniziati respinga il sincero amante di questa vita semplice e naturale. Possiamo invece qui avanzare un significato nuovo di Conclusus. L'idea di un ciclo a entropia zero. Senza perdite fisico-chimiche.
Dimenticavo. Le ortiche, messe a macerare in acqua in recipiente chiuso per una dozzina di giorni almeno, rilasciano i loro succhi. Un liquido maleodorante, nauseabondo, come una stalla vegetale, ne scaturisce. Nitrati che funzionano benissino contro parassiti e larve voraci, pericolosissime per la nostra coltura. Lo abbiamo sperimentato. Ci sentiamo di consigliarlo.
L'Hortus Conclusus, nel suo abbraccio totale prene dentro anche questo. Libera da quella schiavitù da dipendenza da diserbanti e concimi. Chimica inutile e dannosa. Metafora di cose ben più grandi. Il piccolo ed il grande si toccano. Micro e Macrocosmo.
Oggi, nella profonda crisi senza uguali che attraversa l'Occidente, che si vorrebbe superare 'con ottimismo', si vorrebbe proporre la green economy, come speranza di risollevamento delle nostre sorti. In realtà, è tutto una illusione. Dal Tracciolino lo si capisce benissimo. L'ecologia è nata dalla fagocitazione onnivora e blasfema di Tutto, nella sistematica distruzione dei Segni del Trascendente, allora in essa non possiamo trovare la soluzione dei nostri mali.
Mia nonna mi chiedeva: "Franco, tu che studi, è da un po' di tempo che sento parlare di 'società', ma che cos'è la societa?" Avrei dovuto spiegarlo a lei che nella vecchia cascina nessuno mai chiudeva a chiave l'uscio della porta, tanto era viva la 'società'. Come chiedere al pesce cosa sia l'acqua! Era talmente parte di sè da non riflettersi nello specchio della coscienza. Lo stesso accade per l'ecologia. La lattuga biologica, anzi, "il biologico" nel suo complesso, altro non è che la nostra confusione. I prefifissi eco- bio- invenzioni linguistiche moderne. Cioè il Nulla. Da un male non nasce che un altro male. Dal molteplice nasce un molteplice, dal male non nascono i rimedi.
Nascono solo dalla soppressione del male. Si scrive green economy ma si legge nucleare!
Mia nonna mi chiedeva: "Franco, tu che studi, è da un po' di tempo che sento parlare di 'società', ma che cos'è la societa?" Avrei dovuto spiegarlo a lei che nella vecchia cascina nessuno mai chiudeva a chiave l'uscio della porta, tanto era viva la 'società'. Come chiedere al pesce cosa sia l'acqua! Era talmente parte di sè da non riflettersi nello specchio della coscienza. Lo stesso accade per l'ecologia. La lattuga biologica, anzi, "il biologico" nel suo complesso, altro non è che la nostra confusione. I prefifissi eco- bio- invenzioni linguistiche moderne. Cioè il Nulla. Da un male non nasce che un altro male. Dal molteplice nasce un molteplice, dal male non nascono i rimedi.
Nascono solo dalla soppressione del male. Si scrive green economy ma si legge nucleare!
Disinquinare non può essere un business. Diavolo ed acquasanta non van d'accordo! Lo sapevano anche i nostri nonni! Abissalmente semplice!