domenica 28 ottobre 2012

Far breccia nel muro.


Cenciosi barbari si assiepano alle frontiere. Minacciano le nostre case, le nostre donne (trans e gay ed ogni altro esemplare metamorfico), i nostri figli e la nostra civiltà. Per questo dovremmo essere grati a coloro che dall'avamposto democratico levantino, come da un bastione turrito, si erge l'unica democrazia del medio oriente. Combattono per noi, per la nostra libertà, per il liberismo e la libera impresa contro il 'terrorismo islamico', in cui si annidano le più infami trame oscurantiste che vorrebbero farci ìtornare indietro' di migliaia di anni, al fosco, superstizioso e tetro medioevo, barbaro e primitivo, e di cui ci siamo liberati con un lungo e faticoso processo di emancipazione razionalistica.





Contro coloro che vorrebbero farci ripiombare, meglio sarebbe dire, regredire,  ad uno stadio selvaggio, appena appena mitigato dall'attribuzione di una qualifica di "pensiero selvaggio" dall'antropologo israelita Lévi-Strauss, bontà sua, con dovremmo quindi difenderci? 
E quindi, immemori di storici ruduri sopravvissuti, la storia si ripete, la costruzione 'difensiva' di decine di chilometri di un possenti muri si ergono a monumento inane e impotente, a memoria dei posteri, a contenere forze immani che a imprigliarle diventano più pericolosi, come la furia delle acque ingabbiate. Così fu per la muraglia cinese, il vallo di Adriano, il muro di Berlino, e questo sarà il destino del moderno muro antipalestinesi. Linea Maginot per i cosiddetti tempi di 'pace'.
I confini recintati di filo spinato non conterranno i selvaggi messicani che bramano i dollari e la bella vita nordamericana. Sono vittima ora delle medesime passioni che hanno alimentato a danno dei 'selvaggi' amerindi. Il muro del comunismo albanese, nella sua forma 'cinesizzante', o le sponde adriatiche poco distanti non contennero navi e  barconi stracolmi di illusi, artatamente istruiti dalla vulgata televisiva occidentale italiota. E così succede, da qualche anno, per le masse arabe. Ci ritornano indietro i ruderi di secoli di vergognoso arraffamento coloniale. Quello che doveva essere il mare nostrum  e non britannicum, ora si rivela un incontrollabile scivolo attraverso il quale si riversano in Europa flussi migratori epocali di popolazioni selvagge e barbare; una volta ancora.
Ma un autentico muro, da parte di chi dovrebbe conoscere bene le dinamiche complese del ghetto, che se da un lato 'ghettizzano', cioè discriminano, dall'altra, rafforzano i sentimenti identitari all'inverosimiglianza e sono reputati, a torto o a ragione, una vera benedizione per i 'ghettizzati' stessi con i pericoli assimilazionisti, un autentico muro, dicevamo, non si era mai visto in epoca recente, visto anche  come il muro per eccellenza, quello di Berlino, è stato per decenni oggetto di una indefetta propaganda politico-ieologica legata alla 'guerra fredda'. Di quì la libertà, di là il nemico (presunto), il barbaro e il selvaggio 'comunista'. 

Eccoli i temibili 'nuovi' nemici di sempre. In file mansuete attendono di entrare dai valichi aperti nel nuro e ben controllati dai loro padroni, bramosi di andare a lavorare dai loro oppressori-datori di lavoro. Sempre meglio, o meno peggio, il tallone straniero di quello di un dittatorucolo  fantoccio e opportunamente correligionario!



Non hanno l'aria combattiva e minacciosa. Ma l'odio si coltiva anche così, sotto la cenere, con lunghi silenzi di cattività e discriminazione razziale. Acqua fresca per la memoria di quelli che stanno al di là del muro. Celebrazione olocaustica, inveramento del sogno sterminazionistico, vero o falso, subìto o imposto ad 'altri'.  Ma che ci vuoi fare se il tuo orto di zafferano e lattughe sta al di là del muro? Ti metti in fila per fare 'libera impresa'? Con rischio che il tuo badile e rastrello possano essere scambiati per armi supertecnologiche gihadiste? Sai che rappresaglia?
Anche di là dal muro era terra loro. E' terra dell'uomo!



Vedi anche:
http://www.ilgiornale.it/news/netanyahu-barriera-confine-legitto.html






sabato 13 ottobre 2012

Autunno al Tracciolino..




Ecco...!! La vite americana, da piccola e tenera piantina messa a dimora questa estate, ora è diventata di un bel rosso vermiglio...l'autunno è arrivato anche qui al Tracciolino con i suoi colori, profumi e dolci frutti..  La zucca, le castagne, i funghi, le noci.... e l'aria si è fatta più fredda e preannuncia l'arrivo dell'inverno ormai alle porte!! Le mucche per la strada ritornano dagli alpeggi per ripararsi nelle loro stalle e anche noi stiamo preparando le scorte per l'inverno con tanta bella legna pronta sotto il tetto!!












domenica 7 ottobre 2012

La sorgente.



Vi sono momenti in cui il sentimento di far parte di un Tutto Unico Vivente è così intimo e fortemente avvertito che sembra ovvio e scontato. E ciò è un errore perchè il passo logico conseguente è quello di non assegnargli il valore che esso merita. Il momento invece è di quelli magici.
Un seme che inaspettatamente germoglia. Il trovare le uova delle galline, di cui conosciamo le abitudini e sappiamo dove andare a cercarle, quasi una complicità.



Il sentire per loro e con loro, con ciò che ci circonda, gli impulsi più elementari. La fame e la sete. Sia nel 'Regno' animale che in quello vegetale. Usiamo dire, ed osiamo dire, che è la Natura che ci parla. Ovviamente non parla Essa.  E' muta. Sappiamo però che ci dice qualcosa, anche quando è silenziosa. Anzi forse nel silenzio è quanto mai loquace.
Tutti corriamo alle sorgenti ad abbeverarci. La volpe viene da noi a caccia di galline, specie se ha dei piccoli da sfamare. E così la faina e la donnola. Ma non c'è rivalità. C'è la sensazione di stare tutti qui sulla terra provvisoriamente per il periodo che ci è dato. E dobbiamo difenderci alla bell'e meglio. Senza il corteo luttuoso di risentimenti rancorosi. Abbiamo sopra di noi una stessa e unica Legge. La Legge instaura l'armonia, e l'Armonia presuppone un dualismo soggiacente in perenne cerca di una sintesi. Secondo Eraclito, sacerdote presso il Tempio di Artemide a Efeso, Dea della natura e cacciatrice lunare, l'Armonia è criptica e immanifesta per Sua necessità intrinseca. Tanti nomi di Dio nella tradizione islamica sono dati come contrari, il Perdonatore e il Castigatore, il Manifesto e l'Immanifesto, ecc.
L'importante è che questo non vederla, come Artemide si copre le sue nudità agli sguardi impudichi di Atteone, non percepirla non equivale a non sentirne la presenza, la certezza che Tutto sia vivo, in un respiro che ci unisce. Il vecchio riempie i suoi giorni calanti nel tramonto con questa Speranza. Il giovane si sente guidato da questa Luce, sicura, come un genitore che non viene mai meno, perfetto.





lunedì 1 ottobre 2012

In principio era una zucca.




Una zucca di oltre nove chilogrammi. Patate e fagiolini, le ultime cose raccolte. L'orto e la terra, uniti alle cure del lavoro umano, possono produrre tutto ciò che serve. Teniamolo sempre ben presente. Il denaro, il suo abuso e coloro che campano sul suo maneggio sono in più.




Quanto gran parlare si fa di economia reale ed economia finanziaria. Si parla di green economy, economia verde, economia sostenibile, decrescita felice, chilometri zero, biodiversità, biocolture, e chissà quanti altre chiacchiere saranno pronti a propinarci. Divagazioni inane perchè senza Prinicipialità. L'economia non si fonda sull'economico, o la scienza sulla natura o la società o la mente. La realtà è nulla, pura tautologia, senza il suo Principio.
Il discorso si riassume in un'antitesi di fondo, che non è quella tra 'capitale e lavoro', ma tra lavoro e denaro. Se il primo viene subordinto al secondo si ha la rovina, cioè lo stato attuale delle cose. La subordinazione del secondo al primo prelude ad un raddrizzamento della situazione.
Organizziamo con questa zucca, patate, uova ed altro ancora che la Natura ci fornisce, un pranzo comunitario di rinascita della speranza. Sono invitati tutti i Pellegrini dell'Ansia perchè credono ci sia bidogno di rinascita. Chi si crede già vivo, ovviamente, non ne ha bisogno. Accettiamo adesioni. Offro io, no anzi, Lei, la Natura!