lunedì 28 febbraio 2011

Questioni di fondo.


Macchine e sangue.



Ricordate il meccanicismo ? La statua di Condillac? D'Holbac, Helvétius, Condorcet, e tanti altri? Le ossa come leve, i tendini come conduttori elettrici, i muscoli funi e leve, il cuore come pompa? Il rene, un filtro. Il sangue e le vene? Un impianto idraulico!
Un'orgia materialistica spazza via ogni orma del sacro. Materialismo che, con arguzia di chi è avvezzo a'spaccare il capello in quattro', viene definito 'volgare'. Lo scopo era quello di distinguerlo da quello, ben più meritorio agli occhi della mentalità moderna, fino a diventarne elemento consustanziale, ci si passi l'espressione. Caratteristica essenziale, macchine per produrre macchine. Non può stupire che l'uomo moderno non ne rimanga contaminato. Questi scienziati erano in prevalenza nobili e abati, che avevano completamente smarrito li loro funzioni tradizionali. In pratica, hanno concretamente contribuito a segare il ramo su cui ancora stavano seduti.
L'idea di scienza e di scientifico conferisce a queste concezioni un alone neutrale e asettico. Chirurgico. Aggettivo usato spesso associato alle bombe e ai bombardamenti. Si, certo. Ma anche ai mattatoi, che di tutte le guerre, è, indubitabilmente, quella più a 'senso unico'. Si può, e si dovrebbe discutere sul concetto di guerra giusta (e quindi anche santa) - era un capitolo normale nella teologia medievale, S. Tommaso, per citare un esempio, vi ha profuso energie sul tema -, divenuto argomento tabù da un irenismo fanatico dominante ed ecumenico, ma la guerra dei mattatoi e i fiumi di sangue crudele che causa, è la più ingiusta e ingiustificabile, la più degradante per l'essere umano. Fa a pezzi le sue vittime, le mette in un piatto, e con vezzo raffinato, ne fa motivo di sofisticate divagazioni del dibattito scientifico, tra il gastronomico e il nutrizionistico.



La Comunità europea ha introdotto un certificato per garantire la minor sofferenza possibile per gli animali al momento della macellazione. Il Consiglio dei ministri dell'Unione europea ha raggiunto un accordo sul nuovo regolamento che interessa il welfare degli animali, che prevede norme più severe per i macelli, compresa la nomina di un esperto in materia di benessere degli animali e una speciale abilitazione per gli operai del mattatoio.
Siamo al delirio del dispotismo razionalistico. Come dire: diamo pure la morte, e a profusione, su scala industriale, ma con igiene, delicatezza e sentimento, inchiniamoci tutti all'americanismo del politically correct. Nulla di più dissacrante, blasfemo e ipocrita di questi modi 'civili' di ragionare. 'Indignati speciali' se si tratta di condannare la corrida, antico rito, la tauromachia, imperdonabile alle belle anime contemporanee, ben disposte a guardare dall'altra parte o a dar giustificazioni di fronte allo sterminio quotidino di milioni di esseri.
Il razionalismo qui mostra il suo vero volto, freddo, spietato, inesorabile. Verrebbe da di dire, irrazionale.


Frankenstein, parente del Golem, non a caso è composto di pezzi smembrati e ricuciti con la 'sapienza' inquietante della scienza. Sapienza satanica.
Poi, il nostro illuminato Occidente ha il coraggio e la spudoratezza di prendersela con il sacrificio religioso perchè, si dice, si oppone allo stordimento preventivo. Più che un sincero sentire, sembra piuttosto un ulteriore modo per svolgere la sua funzione anti-tradizionale, contrapponendosi a quelle civiltà e religioni che questo problema ancora se lo pongono, di questo squilibrio, di questo caos, disarmonia che l'uccisione comporta, quelle civiltà che non hanno dimenticato, nobili e intrinsicamente conservatrici.


Nessuna forma forma di sacrificio tradizionale raggiungerà mai quegli abissi di cinismo del massacro industrializzato dei mattatoi.
Chi non ha mai sentito dire di fronte allimmagine di un indiano scheletrito: "Ah! Muoiono di fame con le vacche che girano per strada (come dire, che ignoranza)!"
E si sente anche spesso l'espressione, tutta moderna, a mo' di lamento, "a costo di passare per reazionario!"
Crediamo sia un richiamo dovuto, quello di riporre attenzione alle parole - così importanti nella nostra società, detta, della comunicazione - e quando sembra necessario, ricondurle al loro significato vero e autentico, che fateci caso, coincide sempre con l'antico (nè moderno, ovvio, ma neppure 'vecchio'). Reazionario è quel modo di vedere le cose che non regge e maltollera la Legge di Dio, Legge eterna, immutabile, e quindi la cambia, la 'migliora', e si inventa il progresso. L'innovazione in realtà è la suprema offesa recata a tale Legge, depositata nella Tradizione delle antiche e nobili civiltà, nei loro testi sacri, nelle loro organizzazioni sociali.
Il Progressista è il peggiore dei reazionari, perchè questa Legge gli pare intollerabile, insopportabile. Il futuro che si immagina, cioè il tempo richiesto allo sviluppo, al dispiegarsi del 'progresso', il futuro, la peggiore delle sue menzogne. Questo futuro non esiste, e non esiste il futuro in generale.
Fermiamo il nostro sguardo negli occhi di questo macaco. Soffermiamoci, anche se è doloroso. Indaghiamo questo abisso di sconcerto e dolore, questa imposibilità di dare risposte, di capire...


Invece, una risposta c'è e, nonostante tutto, ci mantiene in vita.







domenica 27 febbraio 2011

Spigolatura VI

Gaza, l'eccidio continua

Dal gennaio 2010, secondo dati dell'Onu, 65 palestinesi sono stati uccisi dai soldati di Tel Aviv

Mentre Barack Obama condanna "con forza" le violenze in corso in Libia, definendole "oltraggiose ed inaccettabili", e il Segretario di Stato Hillary Clinton si precipita a Ginevra per denunciare Gheddafi al Consiglio per i Diritti Umani dell'Onu, nessuno pare indispettirsi per i bombardamenti israeliani che mietono vittime civili a Gaza. D'altronde, durante l'offensiva Piombo Fuso del 2009, quando l'esercito israeliano sterminava tranquillamente più di 320 bambini palestinesi, Obama si trovava alle Hawaii a giocare a golf, e la Clinton probabilmente avrebbe fatto carte false per godere dello scenario di una Gaza arsa dal fosforo bianco dalla vista panoramica delle colline di Sderot.

sabato 26 febbraio 2011

Profumo di casa...

Eccomi scendo dalla macchina e l'aria profuma di stufe accese, è buio e alla luce dei lampioni si vedono i comignoli fumare. La mia gatta è lì ad aspettarmi perchè lei sa quando arrivo senza farle uno squillo sul cellulare.
Fa freddo e l'odore della neve dice al barometro che ha ragione ma la casa è più calda.
Scusate ora devo andare è meglio accendere la stufa e mettere su la mia minestra se no stasera niente cena...
Buona Domenica a tutti!

Un soffio di vento


Il periodo è quello di festa, Carnevale, ed ogni scherzo vale si dice...

Feste, coriandoli e travestimenti ma le maschere più di moda di quest'anno mi scatenano brividi degni più che altro della festa di Halloween.

Misseri, Ruby, queste sono le maschere sui volti dei bambini alle feste, questi i volti sui carri dei paesi in festa.

Soggetti simbolo del delirio cosmico e perverso che ci affligge anzi che li affligge.

Volti dissacranti su teneri visi di bambini che dovrebbero rappresentare l'innocenza e la purezza.
Questo è quanto ci regala il Carnevale quest'anno.
Società di pecoroni guidati dai media perchè quello che si vede in tv deve essere emulato, ripercorso, rivissuto.
Beh le pecore almeno hanno una loro dignità, le loro leggi di gregge ma pur sempre leggi, l'umanità ormai è allo stato brado e si raduna in greggi solo di tanto in tanto per celebrare qualche strana ricorrenza, dalla partita di pallone della squadra del cuore al Carnevale di Ruby.
Ieri parlando con il mio amico Ervin a cui offro il benvenuto su questo blog si discuteva della vita e della sua pienezza che viene raggiunta solo quando essa giunge alla sua fine.
Ormai lo scopo è riempire una scatola di carta pesta di cose inutili, pur di riempirla e alla fine ci si trova con un faldone di cose da portarsi dietro il cui peso puo' essere insostenibile.
La vita è un soffio e lo sappiamo bene tutti, forse qualcuno come il mio amico Luca ora lo sa meglio perchè all'improvviso non ha più il papà e ora più che mai sa che bisogna vivere a pieno perchè in un attimo non ci sei più e la tua scatola non ti serve più a nulla e in quel momento guardi cosa hai raccolto durante il tuo cammino e cosa lasci a chi rimane.
Orde di gente che misurano il tempo e lo parcellizzano a livello atomico per sfruttarlo al meglio o al peggio?
Io ora torno a casa e domani sarò qui sul Tracciolino a guardarvi tutti dall'alto brulicare e fiero delle mie scelte osserverò il mondo muoversi mentre intanto metterò un altro tassello di Tracciolino nella mia scatola perchè la vorrei vedere straripante delle mie montagne e di quei momenti che secondo me devono essere vissuti.

venerdì 25 febbraio 2011

La comunità del Tracciolino dello Spirito cresce.




Questo era il gregge oggi, 25 febbraio.
No, non siamo passati da tre a sei capre, come potrebbe sembrare. Quell'ultimo animale, in fondo alla foto, è Vrill, la cagnolina che 'ci' aiuta col piccolo gregge quando si esce al pascolo, o, come usano dire, "allarghiamo" le bestie.
Vrill non ha ancora ben chiare le sue idee su di sè e sul da farsi. Dalla sua, il fatto che è giovane, e che, forse per nostro errore, quando era ancor più giovane, appena tre mesi (è nata in agosto 2010), ha avuto un incontro traumatizzante con le corne minacciose di Augusta. Impietosamente messa in fuga, con il classico "cài! cài!!".
L'esperienza l'ha segnata.
Ora si sta riprendendo, si è fatta più coraggiosa, affronta il gregge abbaiando e quando indietreggia non è per darsela a gambe, ma solo un ripiegamento tattico, per ritornare, poco dopo, sulla scena.
Ma la sua formazione di cane pastore è ancora ben lungi dall'essere soddisfacente. Ad esempio, tende a far la voce grossa con le piccole, meno con le grandi. Qui la vedete, che ancora ha bisogno di capire che è un cane, e non una capra, e la sua dieta non è la loro. Sta apprendendo i motivi per cui le capre apprezzano tanto l'erba, e indaga le conseguenze di non essere un ruminante!



Comunque il gregge si è accresciuto da pochi giorni. Sono cinque ora.
Adolfo, il 'becchèt', un bel manto scuro, quasi nero, pelo semilungo, ha subito mostrato un ottimo carattere. Risulta esser nato verso la fine di agosto 2010, e quindi ha solo sei mesi di vita. Un carattere deciso e forte, ma anche docile, almeno per il momento. Poi si vedrà.
Alla prima uscita, dopo un breve periodo di ambientamento al nuovo gruppo, trascorso in stalla, appresi i nuovi odori, la nuova situazione, si è già ben inserito. In fretta, si è ritagliato un suo spazio e un suo ruolo. Al punto che non ha tardato a mostrare calorose effusioni per la Bruna. La quale, devo ammettere, civettava abbondantemente con il nuovo giovanotto di casa. Anzi, diremmo di più. Sembrava piuttosto compiaciuto della nuova conoscenza. Anche se non crediamo, per ora, il corteggiamento abbia raggiunto la sua meta.
Ma quanto già evvenuto è bastevole mettere in tutti noi un certo non so che di frizzante che contrasta con il tran tran quotidiano.




Vedremo come si evolverà la situazione. Vi terremo informati.
L'altra novità è una capretta della stesssa età, essendo anche lei dell'agosto 2010. L'aspetto fisico più evidente è il tratto della camosciata alpina. Nome: Gertrude. Minutina. Carattere mite. Ha dovuto subire non poche aggressioni da parte dei 'residenti'.



Abbiamo tentato una volta di inserire una gallina adulta in un pollaio già consolidato. Niente da fare. Non provateci nemmeno. Non è sopravvissuta alla tremenda esperienza dell'aggressione delle altre.
Scornamenti ce ne sono stati. Augusta ha affermato il suo primato a più riprese. Botte autentiche. Poi sempre meno energiche, ed alla fine solo gesti rituali. Si può dire che ormai il loro inserimento è un problema che sta alle nostre spalle.
Ovviamente col crescere di Adolfo, della sua virilità, non solo ne vedremo delle belle all'interno del gregge. Non sarà tanto un carino 'cucciolone' da vezzeggiare, da quel che raccontano i pastori, ed anche per esperienza nostra, ci sarà ben da stare con gli occhi ben aperti e... guardarsi le spalle!
Comunque ora, con la crescita della 'comunità' del Traccialino dello Spirito, la gioia è accresciuta, nuove vite, nuove esperienze, nuove opportunità!



Questa sera al tramonto, il sole non scalda più, il gregge si presenta così. Silenzioso, ben intento in altro. Ci si affretta con le ultime brucate, ogni minuto va sfruttato fino in fondo. Non c'è più tempo per le schermaglie sociali o erotiche. La comunicazione appare ora come un lusso. Si cerca di fare il pieno, prima di rientrare in stalla...

Intanto le previsioni metereologiche promettono nuove nevicate. Questi pascoli frettolosi e freddi preludono ad una primevara che, per ora, tarda ad arrivare...




domenica 20 febbraio 2011

Dialogo orfico.










Era un bel giorno. Ieri, sabato. Un sole primaverile. Anticipatore. Promettente. Dopo giorni e giorni di neve, piogge e nebbie, talmente pesanti da opprimere e corrodere i pensieri della solitudine e i silenzi anacoretici.
Li trasforma in accidia, noia, malinconia.
Il sole spazza via gli spiritelli nefasti che animano certi giorni oscuri in montagna d'inverno. Ombre senza luce lasciano il posto a vere ombre. Consequenza della luce. Oggi è un giorno speciale. Un ladro gentile, mercuriale, viene a commerciare le sue cose, sfuggendo ai rigori di inverno.
Non ci sarà molto da mangiare. Il pascolo è ancora arso, brullo. Erba scapina, dicono qui. Ma sotto sotto, scava solo un pochino e si scopre che la terra è umida, fertile, che giovani steli di erba si affacciano al primo teporino. Le capre lo sanno. Non sfugge loro.
Se a noi sfugge, il debito verso la terra, a loro no.
Eppoi, c'è il sole e l'aria pungente e morbida, al tempo stesso. Carezza e sferza. Ombra tagliente e sole bruciante. Che contrasti! Che vitalità! Che ristoro per lo spirito!
Non ci vogliono tranquillanti o sonniferi, che a mucchi grandi come montagne vengono quotidianamente ingoiati da questa civiltà che, con un'ostinazione incomprensibile, continuiamo a difendere e a propagare. Imbonitori di piazza di elisir di lunga vita: il migliore dei mondi possibile! Il dialogo orfico con gli animali, le capre, il cane, altri ancora, mi suggerisce toni più sommessi. Più pacati. Umili e dimessi, più in amonia col resto del Vivente. Accettiamolo, anche quando non lo capiamo. Avrà cosi modo di salvarsi. Non abbiamo già distrutto abbastanza?
Fermati mi dice Bruna. E si ferma e mi osserva. Ha da dirmi qualcosa.


Ha, insieme con le altre, appena finito di sgranchirsi le zampe, con dei salti acrobatici e ruzzoloni pieni di gioia. Pericolosamente instabili anche per le capre. In verticale, come sanno fare loro. Quando si dice "saltare dalla gioia". Solo che , finora, lo avevo visto fare sola dalle caprette giovanissime e ben più agili. Ma no! Sembra dirmi. Tutte lo facciamo. Non è legata all'età, la gioia. Neppure all'agilità. E' legata alla mente. E' uno stato del tuo essere. E se pensi troppo lo perdi.
Il cammino dell'amore non è sempre agevole. La sospirata meta è Amore. Ma siile sempre fedele. Sconfiggerai i limiti umani. Varcherai le soglie. Le Simplegadi del visibile, del piano manifesto. Ti stringerai alla tua amata che ti attende. Euridice. Beatrice. Madonna Povertà che 'di dì in dì abbracciò più forte'. Fedele d'Amore. Sempre. Non indugiare a prestar orecchio al vociare caotico del mercato. Sembra echeggiare Zaratustra.
Oggi ci nutriamo di sole e di aria, più che del pascolo. Sanatorio ed elioterapia, quasi ricordi della Belle époque. Ecco il mio pascolo, ieri. Manco fossimo stati a Karlsbad o al viscontiano Lido di Venezia. Siamo in pace, in armonia. Per l'erba verde, fresca, nutriente aspetteremo il giunger della primavera. E Amore in cuor mi dice che arriverà. Fedele alle sue promesse, se io sono fedele a lei.
Viatico alla più alta Luce. Mi dice: sono madre, anche grazie a te! Vedi la mia piccola Brunilde come salta per i prati scoscesi che dalla bianca veste va spogliandosi? Non è stato solo per il mio bianco latte che è cresciuta. Anche per il tuo fieno, le tue cure. Buono dei sapori estivi, che hai accumulato in fienile. Le tue ansie a volerci proteggere dal freddo inverno. Sei anche tu un po' suo padre. E il pensiero mi commuove. E la piccola Brunilde si avvicina in cerca di coccole ... e di pane.
La pazienza di aspettare che la Grande Trottola faccia una parte del suo corso e trascini con sé nuovi germogi e il risveglio della terra era implicito nella gioia delle capre e al contempo estendeva una calma serena sui cuori tumultuanti degli uomini. In guerra con sè stessi solo a causa dell'esser nati. Esser nati invece è ragion di gioia, non fosse altro che per ricevere le carezze di questo sole. Che stringe e chiama a sè come Amore. Non resistergli, gioisci con noi. Non lo sai, ma sei già uno di noi. Vedo Augusta che si compiace silenziosa della polverosa liquirizia di un umile ceppi di frassino ormai infradicito. Sembra gustarlo: un po' stopposa ma buono! Diverso dai soliti sapori!

Mentre parlo con Bruna e Augusta, una lama gelida mi entra nel fianco. L'avevo dimenticata. Ma è tornata a farsi sentire.
Il sole ci saluta e si intiepidisce al suo calar tra i rami. Amiche mie è ora di rientrare. Siamo fuori da ore. La stalla ci parrà caldo ricovero per la notte. Domani vedremo. La conversazione è solo sospesa e rimandata. Non conosce interruzioni definitive. Morti inguaribili. E' un altro giorno, domani...


L'importante è che il dialogo tra gli esseri continui....magari si faccia, potendo, più intimo, stabile, durevole.
Come avere un'Amante lassù al pascolo. Che fedele mi aspetta. E come un vizioso vecchio o un giovinetto adolescente innamorato... non riesca a pensare ad altro che al prossimo appuntamento!




il Purgatorio.



Le malefatte del Cavaliere, la sua endemica corruzione, tale da non apparire neppure come tale, è preferibile all'altrettanto endemica, in più ipocrita e pandemica, delle malefatte dei politicanti di mestiere, specialisti della logorrea democratica e babelica, da Fini a giù giù, fino ad arrivare ai vendoliani, sinistri ed ecologisti, passando attraverso il partito dei trans, transpartito, transnazionale, sistematicamente antisistema da vari decenni, sempre in prima fila come braccio politico italiota del Male. Ahimè, questo il tristo stato delle cose. A volerle guardare in faccia.

In fondo, l'anziano ricco e potente, incarna i sogni della provincia cosi come è stata 'educata' negli anni del dopoguerra, a dané e dòn, anche a mangià, come il suo mentore, venuto meno, Craxi, che si liposuzionazava periodicamente come un maiale da gonfiare e sgonfiare di cibo. Prodromo di ogni futura manipolazione del corpo, cioè dell'inesistente, complice la chirurgia plastica su scala industriale. Si trasforma e si cambia ciò che da sempre è un eterno cambiamento. Il materialismo più bieco ci porta alla battaglia contro i mulini a vento. Che però è una filiazione di quello teorico. L'humus in cui è stata cresciuta la Repubblica, nata dalla Resistenza e degno coronamento del Risorgimento. Di male in peggio. Sequela macabra.


In una civiltà degrata, senza degli ideali che non siamo mode o valori passeggeri, nè trascendenza, ma molto ben sorvegliata affinchè non ne sorgano, eventualmente, dei nuovi o, nuovamente, di antichi. Non resta che il sesso, in tutti i modi e maniere.
Un consumo ed un abuso sconfinato e favorito, martellante, ossessionato. Ciascuno a casa sua fa quello che vuole: è il leit motif, cinico e scellerato dei nostri giorni. Che non esistano zone franche al dovere morale, se proprio non vogliamo scomodare la coscienza, ferro vecchio d'altri tempi. non li sfiora neppure. L'individuo è Giudice e Signore. Nessuno ha da render conto. Il citoyen non vuole essere tutelato, manco fosse un minore. Sesso liberato, promiscuo e consenziente. Sempre tollerato, a meno che per una manovra ricattatoria e diffamatoria non convenga gridare allora scandalo, per ragioni comunque extra morali. Il "dossieraggio" e la "macchina del fango" sono termini entrati tragicamente nell'uso quotidiano, normali neologismi. La tele-porno-pluto-democrazia liberale, il fior fiore della mentalità moderna. Una "cura" da cavallo che fa stramazzare al suolo un ronzino che a malapena si regge.
Arma di sterminio a livello di etnocidio. In Europa di sicuro. Forse collaudo per la scala mondiale.
La morale è un insulto, il moralismo un vizio dei più deprecabili. Il sostegno alla legge morale? Roba da integralisti islamici. La "Repubblica delle Virtù" una categoria politologica negativa, un'invettiva da rivolgere contro gli avversari politici. Noi, che musulmai non siamo, le nostre figlie se non ad Arcore, almeno in TV le manderemmo volentieri. Veline e raccomandate, fiction e realtà si sovrappongono fino ad identificarsi. E i concorsi di Miss (proibiti per legge, in certi paesi) con tanto di madri trepidanti? Almeno il consiglio di un'occhiata al portafogli del Principe Azzurro delle nostre figlie, prima di ogni decisione, glielo vogliamo lesinare?
Abbiamo persino inventato una nuova patologia, quel del sesso compulsivo e ossessivo, con tanto di disintossicazione, cliniche specializzate e programmi rieducativi e terapeutici. Ma guai a parlare di contenimento. Castità è purezza, propugnarla significa subire n reprimenda sociale certa. Ed anche la Chiesa, sempre attenta a non scontentare i suoi clienti, non solo si è fatta più prudente. Come un corpo in necrosi avanzato, neppure più i veri o falsi Savonarola la turbano più. Ha smesso di bruciarli.
Dopo l'abbuffata demo-pornografica di massa, di rammollimento morale costante della gioventù - dove neppure un innocui formaggino non viene pubblicizzato senza implicazioni sessuali, pretendereste di uscirne indenni? Inevitabile, anche sul piano fisico, oltre che ssu quello morale, che dopo le abbuffate e le intossicazioni debba venire il momento della "purga".

Ma ridare vitalità al cadavere dell'homo tecnologicus, esangue da decenni di democrazia e di laissez faire? No vero? Disciplina e spirito di sacrificio, differenze e gerarchie, robe d'altri tempi vero?
Per un attimo ci si è soffermati sulla "finanza etica", giusto il tempo per ammansire qualche moto di indignata reazione alla crisi mondiale delle banche, degli speculatori "tossici", ma senza troppo insistere. Passata la bufera, ci si scorderà presto anche di averne anche solo accennato.

Cos'hanno da insegnre questi promotori di pornografia, di gay pride, di movimenti di 'liberazione', dei diritti delle prostitute, della promiscuità in tutte le salse, della contaminazione, delle varie pillole, degli aborti, della 'liberta sessuale', dell' "utero è mio", raccolti dietro le bandiere liberal-democratiche? E volete che i vostri leaders tendano alla santità?

"Noi la diamo gratis" : deriviamo o no, in qualche modo, dagli animali?

Non sarebbe ora di cambiare?

"Fatti non foste...", si ma... - come ci ricorda Guido De Giorgo:

"Quanti sono gli ammiratori di Dante che non si limitano a magnificarne il verso o l' espressione - cose assolutamente esteriori e superficiali - ma ne assumono la dottrina, il sapere su tutti i piani dell' essere a cui si applica e nella totalità del Viaggio Celeste?"

Noi, così "esteriori e superficiali", sapremo risorgere?












venerdì 11 febbraio 2011

"Ombre Rosse" e l'ombra di Sion.





Dedicato ad Indio,
alla purezza dei suoi sentimenti per quelle genti.




Siamo ai primi dell'Ottocento nel New England, quando quelle terre che sarebbero destinate ad ospitare la più grande potenza mondiale nel XX sec. erano ancora imponenti e vaste estensioni ricche di genti amanti delle loro tradizioni immersi in maestosi scenari e manifestazioni naturali, viveva un certo Solomon Spalding. Pastore presbiteriano che abbandonò il suo ministero per darsi al commercio.
Fallì come commerciante, ma l'insuccesso lo spinse, per risollevare le sue finanze, a scrivere un libro in stile biblico, dal titolo Il manoscritto ritrovato. Ma i suoi propositi si rivelarono ancora una volta sfortunati, giacchè non riuscì a trovare un editore e morì prima che il libro vedesse la luce.
L'argomento del libro riguardava "la storia degli Indiani del Nord America", in esso venivano, per quando curioso oggi ci possa apparire la cosa, "descritti come i discendenti del Patriarca Giuseppe, era un lungo racconto delle loro guerre e delle loro supposte migrazioni, dall'epoca di Sedecia, re dei Giudei, fino al V secolo dell'èra cristiana". Opera di vari cronisti che si erano succeduti, l'ultimo dei quali pensò infine di nascondere il tutto in un ripostiglio sotto terra. E da qui il titolo di questa opera storico-romanzesca che collegava i popoli Nativi nordamericani al mondo ebraico.
Ci richiama alla mente la celebre finzione letteraria manzioniana del manoscritto ritrovato di Fermo e Lucia. Anche Cervantes fa ricorso al ritrovamento, e successiva traduzione, di un misterioso manoscritto di un cronista; manoscritto redatto in lingua araba in cui vengono narrate le vicende del Cavaliere Don Chisciotte.
Artificio a metà strada tra il vezzo letterario e un inconsapevole desiderio di dar prestigio e lustro alla narrazione retrodatandola e 'poggiandola' su una base 'storica', quantunque improbabile, l'espediente è sempre rimasto nell'ambito letterario e colto, dando luogo a 'riprese' del tipo culturali, filosofiche, pittoriche, e più di recente, filmiche. Oseremmo dire senza rilevanti conseguenze sul piano pratico. Questo non fu il caso del nostro Salomon Spalding e degli Indiani nordamericani. La trovata letteraria da ingegnosa invenzione di gusto, se riportata sul piano pratico con conseguenze tali da influire potentemente sul corso della storia occidentale, allora si trasforma in un falso clamoroso e rende la vicenda degna di essere narrata.
"...E' lecito chiedersi - scrive René Guénon, da cui abbiamo preso quanto viene qui esposto (Il Demiurgo e altri saggi, Adelphi 2007, pag. 220) - se l'idea gli venne [a Spalding] spontaneamente o gli fu suggerita da qualcun altro, perchè egli non fu certo il solo ad indagare su che cosa fosse accaduto alle dieci tribù disperse di Israele e a cercare di risolvere il problema a modo suo".
Prima di Spalding vi erano giunti, agli inizi del '600, i famosi Padri Pellegrini, ed altri gruppi di pseudo-religiosi, congregazionisti, puritani ed altri ancora, un disordinato arcipelago di gruppi creatisi nell'Europa d'Oltralpe in seguito alla cosiddetta "Riforma" nel già pur variegato mondo 'protestante' europeo, che, non pago del caos introdotto con la insuperata e drammatica rottura dell'unità della cristianità occidentale, tanto faticosamente costruita, 'protestavano' - è il caso di dire - anche contro come si stavano mettendo le cose all'interno delle chiese protestanti nazionali.
"Quando lo spirito religioso cominciò a declinare in Inghilterra, come nella tiepida Laodicea, e, invece che purificarsi completamente dal papismo, si accondiscese ulteriormente ad esso, non solo con cerimonie vane ed idolatre, ma anche profanando il Sabato..." Curioso che sedicenti cristiani avanzino rivendicazioni che ci si aspetterebbe più da israeliti. "... Cristo crea una Nuova Inghilterra per radunarvi le sue prime forze" (E. Johnson, Wonder-working Providence of Sion's Saviaour in New England, Londra 1654;). Scrive anche Cotton Mather, un altro leader colonico pseudo-religioso, in Magnalia Christi Americana del 1702 "...la Sua Divina Provvidenza si è irraggiata su un deserto indiano". Un "deserto" che desertico non era affatto.


Questi 'Protestanti dei Protestanti', di secondo grado dunque, si ponevano come l'ondata razionalistica ed individualistica più avanzata della nuova cultura occidentale europea sorta dalle macerie del Medioevo. La punta di diamante dell'eversione anti-tradizionale: in verità il conflitto di equilibrio, apparentemente teologico, tra Vecchio e Nuovo Testamento altro non pareva che un utile strumento, utile alle manovre politiche di separazione, desiderosi com'erano di staccarsi dall' Inghilterra per mettersi a commerciare in proprio. Il Nuovo Continente sembrava offrire ottime potenzialità. E quindi sia le 'Nuove Inghilterre' (New England. poi diventerà uno stato) e 'Nuovi Israeli' spuntavano come funghi, mentre l'Europa, senza neppure accorgersene, andava irrimediabilmente perdendo la sua centralità in Occidente e infine addirittura, e le vicende storiche lo hanno confermato - il Novecento come il Secolo Americano - si sarebbe rivoltato contro.
Quindi, lungi dall'essere frutto di fanatismo religioso, come spesso accade o si preferisce spiegare, altro non era che la maschera del sorgente sistema affaristico e spregiudicato, spregiudicato al massimo, per i tempi, tanto da non farsi scrupolo alcuno per le genti che originariamente popolavano il Continente. Un etnocidio dimenticato. La ricorrenza del Thanksgiving Day esprimeva, evidentemente a senso unico, il destino comune e amaro sia per gli "indiani" che per l'Europa. Gli argomenti sono, di fatto, riconducibili a basse questioni commerciali, avidità materiali ben celate dietro un linguaggio di critica teologica, ma risulta evidente a tutti quanto la vera Metafisica, per sua stessa definizione, sia lo sforzo autentico di andare oltre il piano mondano. Come dimenticare il monito del Maestro, "Il mio Regno non è di questo mondo"?

"Nel 1825 un israelita di origine portoghese, Mordecai Manuel Noah, ex Console degli Stati Uniti a Tunisi, acquistò un'isola chiamata Grand Island, situata sul fiume Niagara, e lanciò un programma che esortava tutti i suoi correligionari a stabilirsi su quell'isola, alla quale diede il nome di Ararat". Noah (Noè) diede prova di poca perspicacia, sia nella scelta del nome dato all'isola, Ararat è il nome biblico del monte su cui si depositò l'Arca dopo il Diluvio, sia con l'idea piuttosto balzana e contraria allo spirito dell' 'ebreo errante', di andare a stabilirsi su un'isola, ad 'isolarsi'. Ed infatti, il progetto nel suo complesso fallì. Ma è interessante rilevare che furono invitati a partecipare al progetto anche i capi Indiani, in qualità di discendenti delle tribù disperse di Israele, anch'essi dovevano trovare rifudio nel nuovo Ararat.
Non si è a conoscenza del fatto che Noah e Spalding si conoscessero. Ma, sta di fatto, che l'episodio narrato si colloca solo cinque anni dopo la fondazione del Mormonismo.
Il Manoscritto di Spalding si concludeva con l'opera dell'ultimo presunto cronista della Diaspora indiana, un certo Mormon.
Joseph Smith, un individuo mezzo visionario e mezzo truffaldino, nonchè fondatore del Mormonismo, ne entrò in possesso tramite S. Rigdon dodici anni dopo la morte di Spalding. Si ipotizza che fosse stato trafugato da una stamperia. Fatto sta che le persone più vicine a Spalding, la vedova, il fratello ed un collaboratore videro nel Libro di Mormon una specie di plagio palese del Manoscritto. La versione ufficiale differisce, ovviamente. Si parla di guide angeliche, di tavolette d'oro, di scritte in caratteri geroglifici e addirittura del ritrovamento delle pietre luminescenti che erano portate sul petto dal Gran Sacerdote di Israele, che naturalmente avrebbero donato a Smith le doti profetiche che gli servivano in quanto nuova guida carismatica.
Spalding morì prima di sapere che il suo Manoscritto avrebbe avuto la straordinaria fortuna, poteva solo essere sperata dal suo autore, ma del tutto imprevedibile al momento, al punto da venir considerata un sorta di rivelazione divina.
Tra i due momenti dello sviluppo del Protestantesimo radicale, quello del '600 e quello dell' '800, entrambi affollati di sedicenti "ispirati", due considerazioni riguardanti aspetti storici. La prima fu la Rivoluzione americana e l'affermarsi storico della separazione dall'Inghilterra, durante la quale gli Indiani iniziarono a subire lo sterminio su scala continentale. Si pensi che a solo cinquant'anni dallo sbarco dei Padri Pellegrini già non esisteva più un solo indiano di quelli che li avevano accolti, sfamati, e insegnato loro a vivere nella loro terra, vista come 'Terra Promessa' da quei 'religiosi'. La seconda, la Guerra Civile e l'affermarsi dei 'principi' di modernità, universalità dei diritti umani e la sperimantazione dei meccanismi giuridici della democrazia, che ancora oggi sono scimmiottati 0 imposti in tutto il resto del mondo. In questa fase, le genti indiane avrebbero potuto fornire un diritto speciale di primogenitura sul continente - genealogica, questa volta, e non più grazie a discutibili 'scoperte' geografiche - vista la loro (ipotetica) discendenza ebraica dopo la Diaspora e la distruzione del Tempio di Gerusalemme ad opera delle Legioni Romane.


Questo, al di là dei fuorvianti lasciti teologici delle varie sette dei "Protestanti dei Protestanti", mormoni compresi, significava che almeno l'esistenza falsata di una memoria romantica e artefatta degli indiani e della loro civiltà doveva essere tenuta in vita. Cosa cui provvidero tanto le neonate etnologie e antropologie culturali e sociali, quanto le tendenze New Age, ma anche puntualmente Hollywood. Fatto non ovvio, ovvio lo divenne, visto che per una miriade di popolazioni indigene sparse per il mondo intero (ironia della sorte, veniva chiamato Commonwealth, ricchezza comune!) si spensero nel silenzio di una ribalta cinematografica paragonabile.
Concludiamo segnalando una coincidenza singolare.
Noah, quello della "Nuova Ararat" sul fiume Niagara, una ventina d'anni dopo quei fatti, scrisse un libro nel quale auspicava il ristabilimento della nazione ebraica in Palestina, e benchè il suo nome sia oggi dimenticato, lo si deve considerare il vero promotore del sionismo.
Allora si parlava di un ipotetico "deserto indiano" (non ne valeva forse la pena, visto la 'grandezza' della civiltà che sarebbe ivi poi sorta?), in tempi più recenti si parlava di "un popolo senza terra e di una terra senza popolo"! Chi dimentica, diventa facile preda dei revivals!




giovedì 3 febbraio 2011

Omaggio a Ezra Pound


Ezra Pound, 1885-1972

Nel 1959, gli fu negato il Premio Nobel per la letteratura in quanto sostenitore "di idee che sono decisamente in contrasto con lo spirito del Premio Nobel". Meglio così.
Fu condannato a 13 anni di manicomio criminale negli USA, perchè la "democratica benevolenza" trovò in questo modo di risparmiargli la sedia elettrica.
Un processo vero non lo ebbe mai perche' preferirono la soluzione psichiatrica. Lo dichiararono "spiritualmente confuso" e "incompetente a difendersi", impedendogli cosi' di parlare. E quando lo liberarono, la diagnosi fu: "Non pericoloso per la comunita' ma non guarito". Lo avevano bollato alla stregua di un pazzo. Se avesse avuto solo la 'fortuna' di una Norimberga, se gli fosse stato permesso di parlare in un tribunale, che cos' avrebbe potuto dire per scagionarsi? Avrebbe citato la Costituzione americana. Avrebbe ripetuto che non era lui il traditore, ma chi stava alla Casa Bianca.
Certo simpatizzava per Mussolini. E l' ha sempre detto. Anche a New York nel 1939, quando torno' in patria per convincere Roosevelt a non dichiarare guerra all' Italia. Fu ridicolizzato solo perche' ribatteva alle superficialissime opinioni di chi non sapeva nulla della storia italiana.
"I tried to educate him", ho tentato di educarlo, diceva di Mussolini, intendendo con ciò porsi al servizio di una causa con strumenti culturali, consigli non "confusi", perche' mai non avrebbe dovuto occuparsi di politica o economia olte che di poesia o cultura orientale? No, la sua colpa fu d' esser stato dalla parte dei vinti.
Davanti al funzionario del Fbi che lo interrogo' nel giorno dell' arresto, il 3 maggio 1945, impavido e per niente rassegnato: "Se un uomo non e' disposto ad affrontare qualche rischio per le sue idee, o le sue idee non valgono niente o non vale niente lui".
Il 'gulag democratico' non lo piegò. Lo dissero loro, quando sentenziarono che in manicomio non riuscirono a "guarirlo". Il "tempus tacendi" fu interpretato erroneamente come depressione, in realtà fu motivata malinconia per il triste declino ed eclisse dell'Europa, una volta fonte di civiltà perenne.



CONTRO L'USURA

Con usura nessuno ha una solida casa
di pietra squadrata e liscia
per istoriarne la facciata,
con usura
non v'è chiesa con affreschi di paradiso
harpes et luz
e l'Annunciazione dell'Angelo
con le aureole sbalzate,
con usura
nessuno vede dei Gonzaga eredi e concubine
non si dipinge per tenersi arte
in casa ma per vendere e vendere
presto e con profitto, peccato contro natura,
il tuo pane sarà staccio vieto
arido come carta,
senza segala né farina di grano duro,
usura appesantisce il tratto,
falsa i confini, con usura
nessuno trova residenza amena.
Si priva lo scalpellino della pietra,
il tessitore del telaio
CON USURA
la lana non giunge al mercato
e le pecore non rendono
peggio della peste è l'usura, spunta
l'ago in mano alle fanciulle
e confonde chi fila. Pietro Lombardo
non si fe' con usura
Duccio non si fe' con usura
nè Piero della Francesca o Zuan Bellini
nè fu "La Calunnia" dipinta con usura.
L'Angelico non si fe' con usura, nè Ambrogio de Praedis,
nessuna chiesa di pietra viva firmata :"Adamo me fecit".
Con usura non sorsero
Saint Trophine e Saint Hilaire,
usura arrugginisce il cesello
arrugginisce arte ed artigiano
tarla la tela nel telaio, nessuno
apprende l 'arte d'intessere oro nell'ordito;
l'azzurro s'incancrena con usura; non si ricama
in cremisi, smeraldo non trova il suo Memling
usura soffoca il figlio nel ventre
arresta il giovane amante
cede il letto a vecchi decrepiti,
si frappone tra giovani sposi
CONTRO NATURA
Ad Eleusi han portato puttane
carogne crapulano
ospiti d'usura.

With Usura


Canto LXV

With usura hath no man a house of good stone
each block cut smooth and well fitting
that delight might cover their face,

with usura

hath no man a painted paradise on his church wall
harpes et luthes
or where virgin receiveth message
and halo projects from incision,

with usura

seeth no man Gonzaga his heirs and his concubines
no picture is made to endure nor to live with
but it is made to sell and sell quickly

with usura, sin against nature,
is thy bread ever more of stale rags
is thy bread dry as paper,
with no mountain wheat, no strong flour

with usura the line grows thick

with usura is no clear demarcation
and no man can find site for his dwelling
Stone cutter is kept from his stone
weaver is kept from his loom

WITH USURA

wool comes not to market
sheep bringeth no gain with usura
Usura is a murrain, usura
blunteth the needle in the the maid's hand
and stoppeth the spinner's cunning. Pietro Lombardo
came not by usura
Duccio came not by usura
nor Pier della Francesca; Zuan Bellin' not by usura
nor was "La Callunia" painted.
Came not by usura Angelico; came not Ambrogio Praedis,
No church of cut stone signed: Adamo me fecit.
Not by usura St. Trophime

Not by usura St. Hilaire,

Usura rusteth the chisel
It rusteth the craft and the craftsman
It gnaweth the thread in the loom
None learneth to weave gold in her pattern;
Azure hath a canker by usura; cramoisi is unbroidered
Emerald findeth no Memling

Usura slayeth the child in the womb
It stayeth the young man's courting
It hath brought palsey to bed, lyeth
between the young bride and her bridegroom

CONTRA NATURAM

They have brought whores for Eleusis
Corpses are set to banquet

at behest of usura.