mercoledì 24 luglio 2013

I figli di Satana.

L'unica cosa a cui mi fa pensare la nascita del 'royal baby' di quella monarchia canditata a monarchia mediatica universale del NWO è la storia narrata nel film Rosemary's baby, dell'autore ebreo Polansky. La nascita di un evento diabolico.
La fama e la notorietà come veicolo satanico. La martellante propaganda mainstream sugli eventi 'privati' della famiglia reale inglese, casa sotto le cui insegne i trafficanti dell'usura e della finanza già nel '600 istituirono e collaudarono della prima banca nazionale. 
Monarchia seicentesca che si separa da Roma, e nel contempo saccheggia i saccheggiatori dell'oro indoamericano. Una regina vergine di nome Elisabetta ancora circondata da maghi, filosofi e scienziati si ammanta di un fascino mitologico, a questo punto anch'esso 'piratato' e proposto da vera dinastia-madre alle dinastie minori o secondarie, quelle nazionali d'Europa, che hanno perso il vezzo parodistico di ambire all'Universalità. 
E dopo i pirati dell'oro, l'altro affare secolare, l'olocausto degli olocausti, il commercio di carne umana dall'Africa. Prototipo dell'accumulo per lo slancio industriale e capitalistico (tessile) che di lì a poco prende piede, sempre in Inghilterra. I commercianti? Sempre loro, gli stessi. Informatevi. 
Il mito di Diana, intendo la dea non l'eroina della soap opera data in pasto al circo mediatico per il basso ventre delle masse e schiantatasi contro un pilastro, si presta a queste ambiguità tra la verginità ed il suo opposto. Newton ne celebra la 'solarità'. Bruno canta le virtù virginali che spadroneggia sui vasti oceani coloniali. La reggia di Caserta ne celebra la storia nei marmi delle sue fontane. Il sacco materiale  e spiritualmente del mondo si copre di lustrini.


festa della mamma



Monarchia di pirati. Tra l'altro è sempre Polansky a riprendere il tema in un altro celebre film dell' '86 Pirates. 
Sia l'elisabettiano G. Bruno che il sublime saltimbanco di W. Shakespear tentarono invano di darle un più benigno fondamento.
La monarchia mediatica mondialista è quotidianamente al centro dell' 'informazione', considerando come è facile accedere ai mezzi per le reali questioni e problemi dell'uomo-massa, del lavoratore affamato, torna più che sospetta la cosa. Quante donne partoriscono? E all'ombra dei riflettori, fanno di sè nobile veicolo al perpetuarsi del sangue?
Già, dimenticavo, sempre meno, sempre meno.... tra pillole emancipatorie e transessualità varie.... come a dire: "solo loro, la linea di discendenza del Demonio, possono figliare"! Agli altri? I loro sogni sono catturati nell'incubo televisivo, del web e dei cosiddetti socialnetwork.
Non ci sarà più spazio per loro nella realtà vera, quella che conta. Saranno relegati, da una parte i pochi, alla concessione noachica, dall'altra, la gran massa, alla virtualità mediatica con gli effetti però di una castrazione reale, la sterilizzazione elettronica.






































martedì 16 luglio 2013

Terra! E mi batte il cuore....

L'occasione è inaspettata, una vacanza al mare, un po' di riposo dopo un periodo intenso di fatica e soddisfazioni.
Quei momenti in cui dai importanza al tempo, sembri travolto dalla pigrizia, ma in realtà rifletti.
Lontano più di mille chilometri da casa, dalle mie tradizioni, dalla mia lingua, dalle mie origini, eppure all'improvviso mi imbatto in qualcosa di inaspettatamente vicino, simile, condiviso.
Dopo tanto mare, sale, sapori nuovi ecco che l'ultimo giorno mi trovo a visitare l'azienda agricola di un'amica.
Il padre ci accoglie e propone una visita. Siamo al Sud, il sole è rovente, ma in mezzo alla campagna scompare il senso di oppressione.
Ulivi, fragole, profumi, pensieri e tutto non esiste più.
La terra è arida, polverosa e mentre cammino curioso riscopro quel piacere che mi riporta all'infanzia, il miracolo di un frutto che in un deserto apparentemente senz'acqua nasce e cresce senza pesticidi o concimi chimici ricco di acqua e sapore.
Mentre il padre della mia amica racconta il sudore versato per creare tutto quello che mi circonda, provo una sensazione di ammirazione mista a commozione.
La Terra, la sua terra, partito da un fazzoletto ha rosicchiato un po' alla volta centimetri a ereditieri non curanti degli appezzamenti posseduti, si è costruito la forma di sussistenza più nobile che ci sia per lui è per la sua famiglia.
In azienda si dice creare valore, lui ha saputo co-crearlo con Madre Natura.
Tutto trasuda storia, vicende, avventure.
Dagli alberi da frutto agli ulivi, dalle vigne ai campi di grano, distese immense di fatica e soddisfazione.
No ragazzi, non è una vita facile, si lavora 365 giorni all'anno, ma sono sciocchezze quelle con cui vi lavano il cervello, non si vive male in campagna, non si muore di fame, si vive bene, in contatto con ciò che ci ha originati, la Terra e tutta la sua generosità.
Se avete dei dubbi andate a Parabita, azienda agricola le Camerelle, guardate negli occhi quell'uomo quando vi racconta la sua storia, chiedetegli di raccontarvi la sua vita, poi dite chi sono gli stolti, gli illusi, gli inutilmente persuasi.
Villano?? Grazie.

venerdì 12 luglio 2013

Sete di dignità.


Una trentina di capi, non fatevi idee troppo idilliache, non è una normale transumanza: stiamo andando a 'far folclore' per la festa del decennale del locale Caseificio Val Elvo. Si fa reclame di autenticità. E' una messa in scena.
Sono sempre meno le capre che transumano in alta montagna per l'estate. In alcuni casi. addirittura, salgono all'alpe da sole, finchè i primi freddi li rispingono a quote più basse. Questo è lo stato dell'arte al momento.


Un'economia che assomiglia  a quella dei teatri stabili e alla lirica, o ai giornali, se non fosse per i contributi che l'allevatore percepisce, poca cosa e quasi mai puntuale, perchè si sa l'elemosina va fatta sospirare, avrebbe vita assai breve. L'ossigeno dei sussidi tiene in vita (grama) chiunque si azzardi a intraprendere una simile attività. Una ferita alla dignità al mondo rurale, che si difende come può. Di fronte all'offesa ci si narcotizza, ci si rende insensibili e invisibili, marginali, ratti senza orgoglio, pezzenti che allungano la mano sul sagrato dei boiardi di Stato elargiscono quando passano per entrare nel tempio di Satana, nei loro abiti ben stirati, puliti e profumati.
Mentre la risposta non sta nel tendere la mano, ringraziare per poi sputare alle loro spalla appena passati. Magare mandar giù l'amarezza di un'umiiazione disperata con un bicchiere di vino, per consolare il cuore afflitto. Non ci si può stare all'umiliazione. Il risveglio bussa alle porte, erwache!





Inizia dall'interno, dalla riscoperta del valore morale, prezioso come l'oro in una società corrotta e depravata del denaro e della tv, omologante e narcotizzante, dei nostri montanari, contadini che la Madre Nera di montagna ancora riesce a proteggere ni seni delle sue valli. Sono minacciati da tutto, l'aggressivita della cementificazione industriale qui rallenta il passo della sua voracità, la sua crudeltà si attenua, grazie alla nostra Madre. 
I contadini e gli allevatori della pianura sono stati cannibalizzati dal quel progresso che li distrugge. Qui la resistenza. Nel contadinato  bauerntum identitario sta la risposta politica e di civiltà, contro l'arroganza dei mercanti e della logica del denato fine a se stesso. E' la logica del tradimento; di Giuda e dei trenta denari, il prezzo della svendita del Sacro.