domenica 7 ottobre 2012

La sorgente.



Vi sono momenti in cui il sentimento di far parte di un Tutto Unico Vivente è così intimo e fortemente avvertito che sembra ovvio e scontato. E ciò è un errore perchè il passo logico conseguente è quello di non assegnargli il valore che esso merita. Il momento invece è di quelli magici.
Un seme che inaspettatamente germoglia. Il trovare le uova delle galline, di cui conosciamo le abitudini e sappiamo dove andare a cercarle, quasi una complicità.



Il sentire per loro e con loro, con ciò che ci circonda, gli impulsi più elementari. La fame e la sete. Sia nel 'Regno' animale che in quello vegetale. Usiamo dire, ed osiamo dire, che è la Natura che ci parla. Ovviamente non parla Essa.  E' muta. Sappiamo però che ci dice qualcosa, anche quando è silenziosa. Anzi forse nel silenzio è quanto mai loquace.
Tutti corriamo alle sorgenti ad abbeverarci. La volpe viene da noi a caccia di galline, specie se ha dei piccoli da sfamare. E così la faina e la donnola. Ma non c'è rivalità. C'è la sensazione di stare tutti qui sulla terra provvisoriamente per il periodo che ci è dato. E dobbiamo difenderci alla bell'e meglio. Senza il corteo luttuoso di risentimenti rancorosi. Abbiamo sopra di noi una stessa e unica Legge. La Legge instaura l'armonia, e l'Armonia presuppone un dualismo soggiacente in perenne cerca di una sintesi. Secondo Eraclito, sacerdote presso il Tempio di Artemide a Efeso, Dea della natura e cacciatrice lunare, l'Armonia è criptica e immanifesta per Sua necessità intrinseca. Tanti nomi di Dio nella tradizione islamica sono dati come contrari, il Perdonatore e il Castigatore, il Manifesto e l'Immanifesto, ecc.
L'importante è che questo non vederla, come Artemide si copre le sue nudità agli sguardi impudichi di Atteone, non percepirla non equivale a non sentirne la presenza, la certezza che Tutto sia vivo, in un respiro che ci unisce. Il vecchio riempie i suoi giorni calanti nel tramonto con questa Speranza. Il giovane si sente guidato da questa Luce, sicura, come un genitore che non viene mai meno, perfetto.





3 commenti:

  1. La natura parla solo a quelli che la sanno ascoltare... e solo chi vive o ha vissuto in campagna come noi può capire la complicità di cui parli. L'armonia non è una cartolina turistica di un Parco Nazionale,o l'immagine innaturale di animali "umanizzati" è immergersi nei ritmi della natura, assieme a esseri animali e vegetali, rispettandone la loro intrinseca e irriducibile "natura". Bella riflessione e bella anche la foto...

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  2. Grazie Indio per il tuo commento e la tua attenzione.
    Tale 'complicità' l'ho riconosciuto anche sui volti dei 'tuoi' montanari del Pollino, ora che la Madre Terra mostra il suo volto scuro, severo e shivaitico, loro forti e impavidi per razza, i volti atavici intagliati dal vento sfidano eroicamente l'avversità dei turbolenti visceri tremanti della Madre. Sono con te col cuore e con la 'tua' testarda gente di montagna.

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  3. E' vero quello che dici, la nostra gente è paziente, non è avvezza a un certo isterismo metropolitano che subentra ad ogni evento naturale (vedi cosa succede a Roma in occasione di piogge e alluvioni). Siamo pazienti, come diceva Sinisgalli la nostra pazienza sconfina nell'insensatezza...!
    Un caro saluto..

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