lunedì 22 marzo 2010

Maestranze angeliche ancora esistono tra noi...

E' veramente una gioia vedere realizzarsi nell'operosità il senso e la dignità dell'esistenza umana. Lavorare e santificare. Il sogno dell'utopia platonica si coniuga perfettamente con quella benedettina. E' un sogno.

Il sogno di vedere che il lavoro non è più il contenuto di una minaccia, di una punizione. Sia essa espressa nella forma biblica o nelle forme della sofferenza, fatica, sfruttamento, insoddisfazione, alienazione. Evidente la gioia di non essere "proletari" moderni. Evidente il piacere di lavorare. Ecco la bestemmia insopportabile alla modernità! Il lavoro come un gioco. Come Dio gioca con i suoi 'manufatti', offre loro l'opportunità del Grande Gioco della Creazione: quella di avvicinarsi a Lui. Elevarsi ed avvicinarsi, forse sinonimi, ci sembrano tra le attività degne della creatura. E facendo questo, allo stesso tempo, ci si guadagna la pagnotta! Prendono il loro senso più vero le parole "non si vive di solo pane".

Il gesto della sacralità del pane posto sulla tavola, il suo profumo, il cuore purificato della famiglia, nutrita con pane onesto, puro, santo (dimentichiamo almeno qui i carboidrati).
Quale meravigliosa società si costruisce con questi mattoni! Roba da far sembrare il fast food di un business man qualsiasi di una qualsiasi metropoli europea o Occidentale, di una mestizia e una tristezza abissale. Eppure questa solitudine si propone come modello. Ci si vergona dei modelli pregni di senso, e si ammirano e si imitano quelle solitudini inenarrabili. Veniamo "educati" così.


Elevarsi è avvicinarsi. Ruskin diceva che furono le guglie alpine, le loro pietre protese al cielo, rigorose e severe, maestre affinatrici dello Spirito ad ispirare i costruttori medievali di Cattedrali. In pochi anni l'Europa cristiana viene disseminata di queste pietre preziose, le Cattedrali, cavate, tagliate e trasportate da quelle mani. Dalle cime alpine a ri-creazione di altre vette, altre elevazioni.

In questo modo santo di lavorare, gli occhi ed i cuori guardavano ancora "a Nazarette, là dove Gabriello aperse l'ali", i loro occhi capaci di allucinare oltre la realtà esteriore, i loro cuori ricolmi di doni preziosi e le loro mani dure erano ispirati alla Terra Santa, al Centro Spirituale del mondo, al Sacro Gioco di ri-crearlo ovunque su questa "aiola che ci fa tanto feroci". Non si curavano affatto di contratti collettivi, piani sindacali, investimenti produttivi, mercati da conquistare, e, merce delle merci, denaro da prestare, 'anima' di ogni iniziativa operosa moderna. Tutto questo era sconosciuto. Non era ritenuto rilevante per la Conoscenza. Esattamente come un frigorifero per un eschimese, o un cappotto per un africano. Un aratro per un cacciatore.


Il denaro, nelle Banche, la cui crisi di fiducia oggi è pari solo a quella della fede cristiana, si compra e si vende, ha un costo. Vale a dire si presta. Il profitto che se ne trae non lo si pone più sulla tavola a nutrire i nostri figli. La "finanza etica" un ossimoro. Cristo non scaccia più i mercanti dal Tempio.

Questa antica carta dei Tarocchi, raffigurante l'Arcano della Torre, ben rappresenta simbolicamene la grande ruina, oltretutto proveniente dal Cielo, in cui carambola giù la Cristianità, ormai tanto lontana da Cristo, e lo stato 'rovinoso' in cui oggi versa. Va da sè che, solidale con la Critianità, il crollo trascina con sè anche la civiltà europea stessa. Singolarmente, anzichè "Torre", è degno di nota rimarcare che la carta porta il nome "La casa Dio".
Il sistema de "la mala pianta" la chiama Dante, si diffonde. Si "produce e spande il maledetto fiore (il sistema del denaro)/c'ha disviate le pecore e gli agni/però che ha fatto lupo del pastore." Ci si ne vergogna. Persino si cerca di contenerla. Di contrastarla. Infine, ci si arrende. Ci si ne nutre. Le Tenebre entrano nei cuori e offuscano (ottenebrano) gli occhi. Si "volse le spalle al suo Fattore". Ora siamo qui a ricordarci non più che usura "offende divina bontade", ma che i preti pedofili, in fondo, sono solo una minoranza se rapportati al società più in generale! La perdita del Centro iniziatico, la Terra Santa, va di pari passo con l'affermarsi del sistema bancario e dell'usura: ed entrambi i fatti segnano un'accelerazione notevole nell'inizio della fine dell'Europa (o della Cristianità, come intitolava un suo saggio Novalis). La perdita della Terra Santa - ad altri interessi "intende il papa e' cardinali/ e non vanno i lor piensieri a Nazarette" - per dirla con Dante - in senso metafisico, ma anche sul piano della contingenza storica, con la soppressione dell'Ordine del Tempio, custode primo e deciso della Terra Santa ad opera dell'indebitato Filippo il Bello di Francia.

C'è da piangere, ma non da meravigliarsi però.

Non ci resta che questo? No.

Le Alpi sono ancora lì. Le loro vette sono ancora lì. I solitari le frequentano ancora. Le loro pietre continuano quei discorsi ispirati che parlano dell'Eterno. Basta ri-educare le nostre orecchie per udirli! Ascoltiamo nel silenzio più assoluto (sarei tentato di dire silenzio religioso) le voci del Tracciolino. Basta ri-educare i nostri occhi per ri-vederli. Guardiamo con occhi nuovi le foto-mandala che Gigi scatta sul Tracciolino (e non solo). Dobbiamo pensare ad una vera e propria opera di ri-edificazione, al punto in cui siamo giunti. Senza illusioni, nè pretese. La strada è obbligata.
D'altronde i fatti parlano da soli.
Ci sono Torri e torri. Alcune tecnologiamente all'avaguardia, il meglio del meglio della razionalità scientifica-tecnologica dell'Occidente. Vanto ed orgoglio del presunto primato dell'Occidente, nato dal "miracolo greco". Ma gigante dai piedi d'argilla evidentemente. Fragile e vulnerabile, nonostante tutte le apparenze. Cause precise, anche se non sempre facilmente conoscibili e indagabili, fanno sì che alcune torri non resistono alla prova dei Segni dei Tempi.
Abbiamo rinunciato alla forze dello Spirito, affidandoci a quella dell'acciaio. Un'operosità secolarizzata, di fatto, non dà frutti resistenti.
Dall'altro canto, ci sono Torri impastate di pietre e calci speciali, molto speciali. Edificate da uomini speciali. Mettevano nel loro lavoro la Legge divina, ci riuscivano ancora. Ed il risultato, non solo era un pezzo di Bellezza, ma era capace di solcare i Segni dei Tempi, le loro contraddizioni e va oltre le contingenze . Impavide le loro opere superano i marosi della Storia. Sembrano avere una marcia in più, non puramente tecnico-materialistica. Ma che cos'hanno in più? Quale business spirituale non ha barattato, a quali lusinghe infernali han saputo resistere quelle maestranze?
Come dimenticare le parole del poeta J. Keats: "A thing of beauty is a joy for ever/ Its loveliness increases; it will never/ Pass into nothingness" (Qualcosa di bello è una gioia per sempre/ La sua amabilità si accresce;/ non accederà mai al nulla". Questi versi contengono una risposta?
Ve ne ho già parlato, dal Tracciolino, certi giorni, vedete emergere dal mare della piana le torri della nostra fine ciclica, le torri della (erigenda) centrale nucleare di Trino. Si perchè dimenticavo, ci sono Torri senza Anima, ma ci sono anche Torri contro l'Anima.






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