mercoledì 4 aprile 2012

Smarrimenti e pensieri liberi.

Paternità obbligatoria. In pratica, sul fronte del congedo di paternità, il ministro pensa di introdurre «qualche giornata obbligatoria per sfatare il mito che la maternità sia solo una questione di donne per i congedi di lavoro».

I pregiudizi.
Fornero ha aggiunto che «spesso questo congedo viene visto con sospetto nei luoghi di lavoro e i padri che lo chiedono vengono indicati come persone non motivate», un pregiudizio che potrebbe trasformarsi in un «ostacolo per la carriera». «In Europa - ha concluso - ci sono buonissime pratiche» sull'argomento. 

 

Due bambini. 

Grazie ai mondialisti che propongono leggi contro ogni buon senso e tradizione, per sostituire antiche, nobili e consolidate forme di civiltà con una con-fusione, e un caos che le potenze disgregatrici accuratamente coltivano.

Viene spacciato per un'assunzione di responsabilità, mentre in realtà si tratta di un ulteriore abdicazione ai doveri che competono all'uomo.

Un deciso passo verso l'omo-logazione. Degno passo che da tempo persegue la distruzione completa del mondo contemporaneo. Sempre più con-fusi, sempre più disorientati. In cerca di un'identità inesistente,  costituisce la la cosiddetta 'sfida della modernità'. 

Per certo è che tutto ciò si colloca in un solca di antitradizione che non rappresenta  una novità. La novità forse consiste nel carattere 'obbligatorio' del progetto di legge. O forse le voler legiferare si questioni così personali, proprio da parte di  coloro che si definiscono liberali, e che parlano di meno Stato e di più 'privato'. O forse ancora non è affatto una novità.

Il fatto che si additi l'Europa a modello, aggrava la posizione del nostro continente, ci dice a che punto sia giunta l'audacia dei nostrani banksters, e quanto profondo sia l'abisso in cui è sprofondata, dopo lo sbaragliamento delle ultime difese, conseguenti alla sconfitta della seconda guerra mondiale. Ancora non molto pempo fa, R. Rolland con con intuito geopolitico, poteva parlare dell'Europa come di una penisola del'Asia.

L'obbligatorietà di una simile affermazione, l'assunzione di una forma di diktat,  lascia sgomenti per la tracotanza, la sicumera, la certezza di essere nel giusto - sul modello esportiamo la democrazia o imponiamo con la guerra la pace - che non si riconosce un bisogno per la differenza, la minoranza. E' giusto (sic!) e quindi te lo impongo.

A voler ben guarda anche ciò non è cosa novissima. Gli esempi abbondano perch' per consolidarsi l'antitradizione ha bisogno di  "sedimentarsi", espressione governativa M. Monti, in leggi. E il 'sedimento' che solidifica il processo distruttivo si presenta come la cogenza (legislativa), ci non ci si può sottrarre, sotto pena.

Come dimenticare gli appassionati strali di un Pasolini contro l'introduzione della scuola secondaria media obbligatoria? Come dimenticare l'obbligatorietà dell'alfabetizzazione, che ha fatto sentire agli esponenti di antiche  e recenti civiltà, cui appartenevano milioni di individui, civiltà tradizionali nobili ed evolute, che non si inventavano 'nuove' sociali ed conoscevano soluzioni a problemi umani, famigliari, e generazionali - per tacere di quelli economici - che ce li sognamo e possiamo solo rimpiangere, di essere degli 'arretrati', degli ignoranti e 'primitivi'?

Chi di questi illetterati primitivi ha mai conosciuto ha mai conosciuto la scuola (nota organizzazzione di dis-istruzione di massa), i manicomi, le carceri, la disoccupazione, i lager per gli anziani, ecc. se non fosse stato grazie per il contributo moderno? Già ma gli antibiotici? Gli anestetici? Il Progresso, la scienza?

Nessuno ha mai spiegato a cosa potesse servire il frigorifero agli eschimesi, arare ed impestare la terra quando produce da sola, curarsi se non temi la morte.

Ora che la Mesopotamia è percorsa dai carri armati della modernità come orde selvagge, quelle vere, che non lasciamo pietra su pietra, che pensare? O vogliamo smettere di pensare?












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