lunedì 10 giugno 2013

Piccola storia di una grande "Catastrofe".



Il prestito su pegno e su interesse fu ed è il nemico numero uno della civiltà.


Una famiglia impegna i vestiti per avere del denaro con cui vivere a un banco usurario giudeo, i quali sono riconoscibili dal cappello a punta (il distintivo della 'stella di Davide', usata come marchio e che campeggia anche sulla bandiera israeliana, è una invenzione sionista relativamente recente). Uno tratta e due dietro che tramano alle sue spalle il modo migliore per spennare e rovinare la famiglia, o, come si direbbe oggi, studiano un piano di 'salvataggio'. Dall'alto Dio osserva allarmato il compiersi di un sommo insulto alla Sua divina misericordia.





Nella seconda miniatura, sempre del XIII sec., un francescano e un domenicano, che con l'esempio e la parola difesero allora Kristo contro l'usura, rifiutano l'obolo di usurai ebrei in denaro destinato al prestito-strozzinaggio. Infine il giusto castigo eterno, a sancire la dimensione cosmica di tale offesa contro natura verso Dio e gli uomini.

Il principale fabbisogno di denaro del potere è sempre stato quello di organizzare guerre, finanziare campagne militari costosissime, che duravano anni e richiedavano ingenti somme di denaro. Ma la logica non è molto diversa da quella che ha distrutto e continua a distruggere le famiglie. Re e Imperatori, Duchi e Malgravi di ogni angolo d'Europa in cambio del denaro cedevano piano piano sovranità, poteri decisionali e collaboratori e consiglieri fedeli e fidati come risarcimento di debiti inestinguibili per gli interessi, come cedimento a subdoli ricatti. L'usura viene ripagata attraverso una tassazione crudele del popolo. L'usura è quindi matrigna e levatrice di tutte le guerre. La storia sarebbe da rileggere in questa luce.

E così fu anche per i Papi, i Re dei Re. Non più costruttori di ponti, Pontefici  secondo l'antico uso di Roma, ma pastori fattisi lupi con il loro gregge. 

Una volta argine al dilagare del male, condannavano duramente per colpe eterne, di quelle che incidono pesantemente a portare questo ciclo storico al suo culmine finale (l' 'omega' di tante visioni chiliastiche), supremo insulto a Dio, per l'offesa alla  Sua divina Misericordia, e agli uomini, per l'offesa al legame fraterno di benevolenza reciproca, norma del volere divino stabilito a dolcezza grazie al suo status 'creaturale', di avatara, adamitico, o successore e luogo-tenente di Dio sulla Terra.






La Chiesa moderna brilla per la sua nullità e il tradimento del suo stesso passato. Infine dopo che l'usura e il denaro hanno fatto breccia anche nella Divina Militia, la Chiesa metamorfosizza in meretrice. 

Con il C.V.II, giustamente si riconosce e sancisce un declino inarrestabile, la condanna per Legge divina all'impotenza e all'inanità. Castrata come mai in passato, crede di salvarsi col denaro e le donazioni dei credenti, non potendo stendere dei 'piani di austerità' come fanno i loro colleghi di potere laico.

Ora si potrebbe propriamente definire come la Chiesa universale giudaizzata di Roma, complice, e solo in parte minima, vittima del disastro della secolarizzazione, della distruzione della Natura e della Civiltà.



E pensare che ci è mancato poco che i 'nostri' saggi politicanti a Bruxelles, non riuscissero ad inserire nel progetto di carta costituzionale d'Europa, l'affermazione del principio delle sue origini giudaiche-cristiane! Con oculata e calcolata cecità verso ciò che è stato prima!La 'Navicula Petri', messa in cantiere a Gerusalemme duemila anni fa, ora si trova in un bacino di carenaggio in attesa di demolizione, lavoro peraltro costoso che viene addebitato ai goyimin, i gentili, come la pallottola del fucilato viene addebitata alla famiglia del condannato.

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