domenica 15 maggio 2011

Una riflesssione su parole guenoniane di saggezza.


“La civiltà moderna appare nella storia come una vera e propria anomalia: fra tutte quelle che conosciamo essa è la sola che si sia sviluppata in un senso puramente materiale, la sola altresì che non si fondi su alcun principio d’ordine superiore.”

"Una idea vera non può essere “nuova”, poiché la verità non è un prodotto dello spirito umano, essa esiste indipendentemente da noi, e noi abbiamo solo da conoscerla.”

Tratto da “La crisi del mondo moderno” di René Guénon.


In una sintesi magistrale, in queste due citazioni, Guénon enuclea due punti forti su cui riflettere, che a suo parere caratterizzano la 'civiltà moderna': il materialismo esclusivo ed il carattere innovativo'.

La più incontestabile verità, cui non di rado i filosofi hanno fatto ricorso, è la tautologia, o principio di identità. Affermare che la proposizione A sia uguale ad A, A = A, non aggiunge nulla di 'nuovo', volendo, potremmo anche dire che non è progressista questo assunto basilare, ed al contempo è assolutamente ed indiscutibilmente vera. Considerando che tutte le formule matematiche, che poi funzionano da prototipo per quelle fisiche e quelle chimiche, si reggono sul principio di identità, =, altro non sono che derivazioni di un Principio Universale Immutabile, se vogliamo anche tautologico: Egli è Colui che è.

Dal che sarebbe errato dedurre la incompatibilità tra Verità, o fede nella Verità che è Religione - collegabilità delle esperienze diverse ad un Principio che è Uno - e le (mutevoli) verità scientifiche moderne, giacchè si collocano su due piano diversi i quali nè si incontrano, nè si contraddicono.

Ne consegue che nulla sia più falso e fuorviante del tanto celebrato conflitto, un cavallo di battaglia di tanti intellettuali universitari, tra cultura 'umanistica' e cultura 'scientifica' poichè, non essendo propriamente qualificate in nulla da dati metafisici, nè l'una, nè l'altra, più che confligere, esse appartengono ad un unico universo, empirico ed immanente, al massimo possono dar luogo ad una simulazione di conflitto, più o meno come accade con i temini 'capitalismo' e 'comunismo'.






5 commenti:

  1. Vincenzo A:
    Queste tue riflessioni mi fanno pensare ai fatti di cronaca di queste ore: il leader del Fmi accusato della peggiore delle violenze su una donna, il senso del potere senza limiti, ("Al di là del bene e del male")che pervade gli esponenti dei soliti poteri non più tanto Occulti("Forces Occultes" 1943).
    Mi ricorda da vicino la trama di un vecchio film bandito per sempre dalla visione nel "consesso civile e democratico".
    Tra l'altro un film molto bello dal punto di vista strettamente cinematografico.

    Un abbraccio.

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  2. Caro Vincenzo,
    tutto concorre a ritenere verosimile ciò che dici e ciò cui alludi; vedi il riferimento:
    http://andreacarancini.blogspot.com/2011/05/arrestato-per-stupro-strauss-kahn-il.html

    Quello che mi ha stupito, caro Vincenzo, è un altro punto.
    Credevo di aver toccato nella mia piccola 'riflessione' un punto sintetico e astratto, attivando concetti metafisici, che mi sembravano lontani dai fatti che tu hai evocato. Mi sarei atteso una riflesione diciamo più astratta'.

    Mi incuriosice il percorso logico di associazioni di idee che ti hanno condotto alle tue suggestioni.
    Sapendoti persona attenta e certo non sprovveduta, mi faresti una cortesia se mi spiegassie mi facessi capire il tuo persorco che da verità a partire da guenoniane perr giungere alla realtà che sappiamo e che il fatto di cronaca ha portato alla ribalta.
    Appena potrò rivedro il film che mi suggerisci, in un'ottima di estetica cinematografica, benchè, lo confesso, non sono molto competente cinefilo.

    Sono convinto che dalle reltà superiori derivino quelle inferiori. Poter ripercorrere questo filo mi coinvolge in pieno, e mi fornisce spunti per i miei interessi più 'attuali'.
    Grazie. Un caro saluto,
    Franco

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  3. Vincenzo A: Caro Franco in effetti una suggestione legata alla contrapposizione tra materialismo e metafisica, ragione e spirito mi ha condotto ad evocare una rappresentazione del Deserto morale e materiale in cui affonda il nostro tempo e sul potere che questa aridità nichilista promuove e diffonde.
    In effetti il tuo scritto è stato il punto d' inizio d' una riflessione assolutamente autonoma che "esce dal seminato" ma che volevo comunque trasmetterti. Da ormai ex cinefilo la vicenda di cronaca che evocavo mi ha fatto anche pensare alla trama del film "Suss l' ebreo", ma come ti dicevo si tratta di percorsi mentali molto ingarbugliati che la reclusione forzata in un ufficio può favorire...mi sembra un paradigma di tutta la violenza che i poteri finanziari suddetti esercitano su tutti noi. Hai ragione ad essere un pò sorpreso dall' accostamento ma era forse più il desiderio di condividere un sentimento che un commento al tuo scritto.
    A presto!

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  4. Scusami Vincenzo, sarà l'età (62) saranno gli acciacchi, ma mi accorgo di diventare sempre più patetico.
    Quando scrivi de "la reclusione forzata in un ufficio", un po mi si stringe il cuore. Per te, per Alessandro, attivo nel blog e spesso fisicamente qui sul Tracciolino, come per i miei e i nostri figli (che avrete o non avrete). Per me pensionato, impotente ad essere padre, ad esservi di aiuto. Mi chiedo con urgenza sempre pressante cosa si può fare, cosa posso e possiamo fare insieme e ciascun per parte sua.
    Il minimo che tu possa fare è di non scusarti "per il desiderio di condividere un sentimento", ma anzi mi sento onorato da questo privilegio, e ti sollecito a questo.
    Qui sul Tracciolino avremmo l'ambizione di coagulare la 'rivolta spirituale'- e i portatori sono molto di più di quando normalmente si creda - che inevitabilmente andrebbe perduta nella quotidiana rassegnazione, alienazione, dispersione. Anche l'obiettivo di diventare un brillante business-man mi intristisce, mi inversa pensare a quel bagaglio di falsità e ipocrisia che si porta appresso. Adagiarsi alla 'vita ordinaria' è la cosa peggiore che un giovane possa fare. Equivale ad abdicare all'essenza di ciò che si è come essere umani. E anche quando se lo pone come meta ambita, in realtà si sta compiacendo di un accomodamento viene proposto, se non imposto. Il satanismo mondiale propone il suicidio metafisico di massa, ai nostri giovani, e su scala mondiale, appunto. I "dogmi laici" non vanno subiti, ma riconosciuti e combattuti, prima dentro di noi, e poi anche al di fuori.
    Esiste un ricatto economico cui è difficile sottrarsi. Ma l'unico modo per sentirsi vivi è combattere. Siamo nati per essere guerrieri, non passacarte.
    Conosco persone che, giunti ad una certà età, non si allontanano dalle città per vivere vicini ai pronto soccorso ospedalieri. Noi abbiamo scelto di salire sui monti, di non farci spaventare dalla morte e dalla malattia, ricatto simile a quello economic per i giovani. E mi chiedo cosa possiamo fare per voi da quassù, tutti insieme, per sottrarci e opporci il più possibile all'infamia e alle future sofferenze che il ciclo ci si sta apprestando.Non accontentiamoci dell'angoluccio caldo, della disponibilità di un'ambulanza, sfidiamo come guerrieri porgendo il petto al nemico contro ogni illusione. Audere semper. Cementiamo le nostre forze interiori per poterle indirizzare verso obiettivi seri e veri, lontani dalle mode e dalle facili infatuazioni. Lontani dalle manipolazioni televisive o hollivudiane.
    Non mi spaventa di stramazzare a terra, magari in stalla, tra il letame, nella solitudine a guardare in faccia la morte. Mi basta tenere vicini la mano e il cuore di chi mi ama. Quale migliore viatico? Mi spaventa la medicalizzazione finale, le flebo o le speranze reposte nella salvifica tecnologica o, una 'casa di riposo', dai nomi rassicuranti,la morte anticipata che incmbe su tutti noi "reclusi e forzati".
    Scusami, forse non è solo uno sfogo. Ci vedo sempre più una linea di discendenza principiale, dalla dimensione metafisica, nella realtà della vita quotidiana, intesa in contrapposizione con la "vita ordinaria".
    Ti prego di porgere attenzione alle parole di questo padre indegno.
    Un abbraccio.

    RispondiElimina
  5. Scusami Vincenzo, sarà l'età (62) saranno gli acciacchi, ma mi accorgo di diventare sempre più patetico.
    Quando scrivi de "la reclusione forzata in un ufficio", un po mi si stringe il cuore. Per te, per Alessandro, attivo nel blog e spesso fisicamente qui sul Tracciolino, come per i miei e i nostri figli (che avrete o non avrete). Per me pensionato, impotente ad essere padre, ad esservi di aiuto. Mi chiedo con urgenza sempre pressante cosa si può fare, cosa posso e possiamo fare insieme e ciascun per parte sua.
    Il minimo che tu possa fare è di non scusarti "per il desiderio di condividere un sentimento", ma anzi mi sento onorato da questo privilegio, e ti sollecito a questo.
    Qui sul Tracciolino avremmo l'ambizione di coagulare la 'rivolta spirituale'- e i portatori sono molto di più di quando normalmente si creda - che inevitabilmente andrebbe perduta nella quotidiana rassegnazione, alienazione, dispersione. Anche l'obiettivo di diventare un brillante business-man mi intristisce, mi inversa pensare a quel bagaglio di falsità e ipocrisia che si porta appresso. Adagiarsi alla 'vita ordinaria' è la cosa peggiore che un giovane possa fare. Equivale ad abdicare all'essenza di ciò che si è come essere umani. E anche quando se lo pone come meta ambita, in realtà si sta compiacendo di un accomodamento viene proposto, se non imposto. Il satanismo mondiale propone il suicidio metafisico di massa, ai nostri giovani, e su scala mondiale, appunto. I "dogmi laici" non vanno subiti, ma riconosciuti e combattuti, prima dentro di noi, e poi anche al di fuori.
    Esiste un ricatto economico cui è difficile sottrarsi. Ma l'unico modo per sentirsi vivi è combattere. Siamo nati per essere guerrieri, non passacarte.
    Conosco persone che, giunti ad una certà età, non si allontanano dalle città per vivere vicini ai pronto soccorso ospedalieri. Noi abbiamo scelto di salire sui monti, di non farci spaventare dalla morte e dalla malattia, ricatto simile a quello economic per i giovani. E mi chiedo cosa possiamo fare per voi da quassù, tutti insieme, per sottrarci e opporci il più possibile all'infamia e alle future sofferenze che il ciclo ci si sta apprestando.Non accontentiamoci dell'angoluccio caldo, della disponibilità di un'ambulanza, sfidiamo come guerrieri porgendo il petto al nemico contro ogni illusione. Audere semper. Cementiamo le nostre forze interiori per poterle indirizzare verso obiettivi seri e veri, lontani dalle mode e dalle facili infatuazioni. Lontani dalle manipolazioni televisive o hollivudiane.
    Non mi spaventa di stramazzare a terra, magari in stalla, tra il letame, nella solitudine a guardare in faccia la morte. Mi basta tenere vicini la mano e il cuore di chi mi ama. Quale migliore viatico? Mi spaventa la medicalizzazione finale, le flebo o le speranze reposte nella salvifica tecnologica o, una 'casa di riposo', dai nomi rassicuranti,la morte anticipata che incmbe su tutti noi "reclusi e forzati".
    Scusami, forse non è solo uno sfogo. Ci vedo sempre più una linea di discendenza principiale, dalla dimensione metafisica, nella realtà della vita quotidiana, intesa in contrapposizione con la "vita ordinaria".
    Ti prego di porgere attenzione alle parole di questo padre indegno.
    Un abbraccio.

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