sabato 22 ottobre 2011

Due pensieri lanciati al vento



A molti di voi questa immagine non dice nulla, a qualcuno tanto.

In questo scatto è racchiuso ogni più intenso valore a me caro.

Un amico con cui ho condiviso emozioni, gioie e difficoltà, un gesto di tenerezza degno di quel Fantasma chiamato famiglia che aleggia ormai frantumato nelle quotidianità gelide maculate di petrolio e interessi finanziari, una capretta simbolo della vita che si rinnova e di quella vita che ho provato e che non esce dalla mia mente neanche quando sono tra pilastri di cemento e mura di arrivismo.

Una zuppa sempre calda al mio arrivo e poi ovviamente Rialmosso, ecco cosa cìè in questa foto.


L'altra sera sono uscito sul balcone ed è stato un tuffo nel passato. Ho visto quella porta dai cui vetri traspariva di nuovo una luce tiepida di ricordi belli, di protezione, solidarietà e affetto che hanno accompagnato diversi anni della mia vita, ma era solo un'illusione, un'apparenza come tante.

Le cose cambiano anche là dove tutto sembra immutabile, ma da quando Franco e Bea non sono più lì, accanto a me, la sensazione di essere stato davanti ad un bivio e aver preso strade diverse è sempre più evidente.

Lo so le età e le esigenze sono diverse ed è sempre stato così, ma prima comunque nel bene o nel male si condivideva spesso un pasto caldo, il crepitio di una stufa alimentata da un legno spaccato insieme, insieme nel senso dello stesso fine, delle stesse problematiche di montagna da risolvere e affrontare.

Era come essere in viaggio su macchine diverse ma ritrovarsi sempre per una sosta.

Così mi trovo solo sul mio balcone, tagliato dall'aria fredda che scende dalla Gola Granda, a domandarmi banalmente dove sto andando.

A cosa mi sto avvicinando e da chi o cosa mi sto allontanando? Intendiamoci materialmente e fisicamente, mentalmente mai.

Ho perso la vicinanza con la mia terra, le mie origini, i miei amici e poi, ho veramente scelto? O sono stato obbligato?

No, perchè in realtà quando mi fermo e penso il cervello ed il cuore fanno a pugni.

Intanto il mondo in cui vivo va a rotoli e mi chiedo anche cosa stanno facendo questi esseri che mi circondano? Che culla di plastica e violenza stanno preparando a mio figlio?

Alla radio hanno intervistato un saggio Maya domandadogli quale fosse la sua posizione nei confronti della tanto vociferata fine del mondo nel 2012.

Stavo per cambiare stazione ma la sua risposta mi ha bloccato.

Non ci sarà nessuna fine, ha detto, solo lìinizio di una nuova era, caratterizzata da maggiore consapevolezza dell'uomo nei confronti della natura e della propria spiritualità.

Non ci sarà nessun evento catastrofico, ha aggiunto, dal momento che non può succedere nulla di peggio di quanto già sta accadendo: disastri naturali, nucleari, povertà e fame, guerre ma soprattutto la completa distruzione della famiglia, la cosa più importante per la vita umana.


Vi lascio con queste parole e aggiungo solo che a volte, quando chiudo gli occhi prima di dormire, ringraziando sempre per tutto quello che mi è stato dato e non dato, spero tra me e me che qualcosa cambi e che si torni incodizionatamente ad una vita più semplice fatta di piccole cose e del pane quotidiano in senso non metaforico.


2 commenti:

  1. Riverberano nelle tue parole bellissine, sincere e autentiche, tanti ricordi. Tanti momenti passati insieme a lavorare e sognare.
    Poi una sera esci sul balcone, di un palazzo del centro della grande città, triste "formicaio di eremiti" senza ascesi, e vieni assalito dai profumi e dall'aria che ti portano immagini delle montagne, a volte così lontane ed altre volte così vicine.
    Come uno sciamano, invasato da musiche e profumi ritmati su altri mondi, vaghi per mondi volando perchè sei ricco dentro e i sogni sono le tue ali.
    Non ti sia di pena la separazione, perchè essa appartiene all'ordine delle cose apparenti, non esistenti e non reali.
    I sogni sono le uniche cose che non passano; insieme con il bene che cedi a chi ti sta vicino, con le tue parole, coi tuoi gesti, ed anche con il silenzio del solo tuo modo di essere, non ordinario, rimasto fluido nonostante l'opera di solidificazioe dei condizionamenti molteplici del mondo materiale.
    Allora basterà che gli occhi silenziosi si confonderanno in quelli della madre che ti sta accanto, dolci come il suo latte, che come per incanto, non esisteranno più culle di plastica e figli "programmati", ma solo quelli mandati dall'Altro, dal Cielo, possiamo dire.
    Un abbraccio. La forza di combattere, di opporci, di essere "contro i Tempi" ancora non ci manca.
    Graxie per il tuo scritto.

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  2. Carissimo Alessandro...! Grazie per il tuo scritto anche da parte mia... come sempre le tue affettuose parole mi commuovono e mi ritrovo a non riuscire più a leggere, posso solo ascoltare il cuore gonfio di nostalgia per le nostre belle serate in tua compagnia... ma tantomeno a Rialmosso sei solo Ale, non lo sarai MAI. Anche se fisicamente più distanti e, per ora, con meno opportunità di condivisioni materiali, nessuna distanza può spezzare il filo d'oro che ci lega!! Sai caro Ale, per noi sei e sarai SEMPRE il nostro "figliolo" che fa ritorno a Casa appena gli è possibile e che noi attenderemo sempre qui sulle "nostre montagne"... Rialmosso e Tracciolino.. un'unico slancio di energie condivise tra cuori, giovani e....meno giovani. Ti abbraccio con affetto e...il mio pensiero forte e veloce come il vento è li con te che ti esorta nel continuare il tuo cammino così come ora, fiero e determinato, per la Strada giusta.
    Bea.

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