lunedì 19 marzo 2012

La Camarilla democratica.

Il termine è di origine spagnola. Si riferisce alla 'piccola camera' che riuniva i consiglieri del Re, dietro le quinte e i troni indorati. 
Divenuto poi anche a significare il luogo del pettegolezzo politico, delle trame, e dei sotterfugi possibili ed immaginabili del potere. Quintessenza del peggio della natura umana pubblica, mascherata con un volto accettabile di curare gli interessi collettivi e nazionali. Ai giorni nostri coincidenti con le rituali formule democratiche. Ed eccola la nostra:

Essendo democratica, le serate di incontro vengono rigorosamente allestite a spese dell'erario pubblico. Ma non illudetevi, nella stanza accanto non vi è il salone reale di ricevimento. Non vi è un sovrano in carne e ossa da consigliare.
Agiscono, come teleguidati da buone marionette, da fili che li collegano a centri lontani, a mani 'misteriose', nel senso di cui è prudente tacere, ma non ignote.
Una cosa che stupisce, è che ancora oggi fingono di rappresentare idee diverse, contrastanti ed a volte, addirittura, incompatibili. Destra, centro e sinistra.Tutto falso. Un'unica greppia. Il nome con cui etichettano gli sfoghi come questo,  è quello di qualunquismo e di antipolitica. Tuttavia il clima cospirativo non è che manchi. I sorrisi sono sornioni, bonari, e dileggiatori. Autocompiacenti di essere dei servi senza dignità. Gli si può dire di tutto. Non cambia mai nulla, in apparenza.
Intanto dobbiamo registrare il sorgere di un neologismo, coniato di fresco: bankster. Sull'orma di gangster, con la differenza che costoro le regole non le infrangono come i normali gangsters, loro le fanno. Un esempio recente dell'operato dei nostri banksters camerlenghi è l'introduzione nella Costituzione del principio della parità di bilancio, art. 81, di recente approvato con accordo unanime dal Parlamento.
I prestiti facili sono dapprima elargiti a piene mani, come la droga gratuita, magari davanti alle scuole - i problemi vanno presi alla radice - e si sa i demagoghi come vi attingono senza ritegno, da una parte e poi, dall'altra, si impone il dovere costituzionale di pagarli con relativi interessi. Si istituzionalizza l'usura. Non è forse la Costituzione 'più bella del mondo'? Ti colpevolizzano perchè dicono che noi si vive al di sopra delle nostre possibilità per imporre la medicina amara. Nessuna legge imporrà mai  che non si facciano debiti, che è la prima e fondamentale libertà da ogni possibile ricatto di dipendenza. La droga, l'alcool fa male? Ti impongo per legge, neanche ordinaria ma costituzionale, a sancire la solennità dell'imbroglio, la disintossicazione! Semmai funzionerà, tutto da verdersi, si potrà sempre ricadere nella dipendenza. A puntare su un uomo sanamente preservato dall'usura i banksters non ci pensano neppure! Non è forse delle persone oneste pareggiare i proprii conti? E' il loro 'sobrio' lavoro quello di spacciare la malattia per la cura! E' un incubo, ma questa non è una fiction!

Ma se ciò può accadere, a quanto pare  è perché non si ha ancora la forza per reagire. Si dirà, in democrazia, c'è l'arma del voto, non come nei sistemi oligarchici,  possiamo sempre eleggere dei loro cloni...
Dicono i tromboni della democrazia che la sovranità popolare non si tocca, il Sovrano vero  se la ride altrove.







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