martedì 21 maggio 2013

Le mie prigioni.

Nietzsche disprezzò i giornali quotidiani, la cultura di un giorno, effimera per definizione, destinata all'oblio. Ci si abbandona alla corrente  vorticosa del fiume. L'oppiaceo oblio. Anzichè cercare il punto fermo. La fune cui aggrapparsi per portarsi al sicuro, è la stessa corda cui ci si appicca.


I classici, le opere senza tempo di qualsiasi natura sono abbandonate a favore dell'effimero. Perfino la Chiesa abbandona il latino, che un tempo univa l'Europa, non l'euro e la finanza usuraria mondiale di oggi.
Figuriamoci cosa avrebbe detto della televisione e anche di internet. 
 Siamo finiti, se non evadiamo da queste prigioni!

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