
Si sforza di ammantarlo di progresso, si sforza di propagandarlo con la globalizzazione, ma non ci credo nessuno in realtà. Tutti sappiamo dentro di noi di cosa si tratta. E' il grande Mattatoio Universale a cui siamo ridotti.
Non illudiamoci. Le vittime del Mattatoio Universale non sono solo quelle che vengono crudelmente eliminate, offende anche la natura di tutta l'Umanità, che lentamente si trasforma senza quasi accorgersene, in un normale macellaio. La spada offende tanto chi viene colpito, quanto chi la maneggia. E' bene conoscere chi siamo, senza infigimenti. E' il primo e necessario passo che fare di meglio; a partire da noi stessi.
La caratteristica più impressionante del Mattatio sembra essere il rosso del sangue che scorre a fiumi, arrossa i pavimenti e riempie gli scolatoi. Indelebile e ossessionante. Come sulle mani di Re Lear, un sangue irreversibile. Tuttavia non meno impressionante, ai nostri occhi è lo sforzo razionalizzante e organizzativo. con tutto ciò avviene. Da grande produzione in serie, su scala industriale. Questo aspetto non è il più cruento, ma forse è il più disumanizzante.
Oggi si celebra la Festa del Lavoro. La celebrano tutti. Con la fine dei blocchi contrapposti, comunisti e capitalisti. Soprrattutto oggi, che destra e sinistra sono travolti e uniti in un'unica creisi planetaria manovrata e orchestrata da quegli istituti e organizzazioni, più o meno occulte, che operano con le armi della finanza internazionale e le armi vere e proprie. Le Nazioni vengono travolte (Argentina, Grecia... e poi chi?) e coinvolte in avventure di sangue. Ma che cosa avranno da festeggiare? Le vittime del Lavoro, del Mattatoio siamo tutti. Capitalisti, lavoratori, siamo tutti vittime di questo Mattatoio. In genere, però siamo certi di poter affermare che siamo vittime meno innocenti di quelle evocate più sopra!

come inesorabile destino. Incubo in cui crediamo e sciaguratamente riponiamo le nostre speranze. Forse le visioni esoteriche allucinate di Hieronymus Bosch possono darcene un'idea.
Finchè i più deboli e i più indifesi, animali e feti umani vengono macellati a milioni da una razza di vampiri assetati di vanagloria cosa abbiamo da festeggiare? La miglior difesa dalla Macelleria è lo Spirito. La ricerca dello Spirito è un cammino. Un cammino è anche una fuga dalla Macelleria. Sarà un puro caso che questo pittore fiammingo abbia messo in relazione due argomenti, la macelleria e la fuga in Egitto, in apparenza così lontani? Forse come prostestanti erano più avanti nella discesa agli Inferi? Più avanti qui significa più lontani dalla Tradizione, dalla Verità.
La nostra fuga non è in Egitto, luogo di salvezza e rifugio dalla macelleria di Erode, è il Tracciolino. Riusciremo in questo viaggio? Approderemo ad una meta?
Una cosa è certo: spero di tutto cuore di avervi guastato il piacere di augurarci un Primo Maggio!

Pieter AERTSEN, La bottega del macellaio e Fuga in Egitto, 1551 |