giovedì 29 aprile 2010

IL SILENZIO DEGLI INNOCENTI: QUESTO NON E' UN POST(O) PER ANIME CANDIDE, E' IL NOSTRO 1° MAGGIO

Ecco come si realizzano queste "pregiate" pellicce di agnellino appena nato o abortito

04/02/2009 - "Due lavoratori sono entrati nella stanza con una pecora gravida tenendola per le zampe anteriori e posteriori. L'hanno buttata a terra e tenuta giù premendole sulla schiena. Lei scalciava, nel vano tentativo di fuggire. Uno dei due ne teneva fermo il posteriore facendo pressione con un piede. Il macellaio le tagliava la gola con un lungo coltello. La pecora continuava a scalciare disperatamente. Poi un altro taglio sulla gola, questa volta più in profondità. Un fiotto di sangue è schizzato sul pavimento attorno a lei. Il macellaio le fatto passare il coltello attorno alla testa, torcendogliela fino a che non si è staccata dal corpo e gli è rimasta in mano."

"Due minuti dopo, l'altro ha preso il corpo decapitato e l'ha appeso per le zampe. Si vedevano chiaramente vigorosi movimenti all'altezza dell'addome del corpo senza vita. Evidentemente l'agnellino non ancora nato si stava dibattendo. Il lavoratore ha colpito l'addome della pecora morta diverse volte: dopo una trentina di secondi non si notava più alcun evidente movimento. Allora ha inciso la pelle della pecora e ha iniziato a scuoiarla."

"Infine, un altro le ha aperto l'utero e tirato fuori l'agnellino tenedolo su per farcelo vedere bene. Poi ha gettato a terra il feto ed è uscito dalla stanza."

Questi passi sono tratti da un rapporto dell'Humane Society of the United States sulla macellazione delle pecore Karakul a Bukkara, nell'ex repubblica sovietica dell'Uzbekistan.

Ogni anno quattro milioni di pecore karakul vengono macellate in questo modo in diverse regioni dell'Asia Centrale, Namibia e Sud Africa per produrre le rinomate e pregiatissime pellicce di astrakan. (Un olocausto all'anno...)

Ci sono diversi tipi di queste pellicce: vi abbiamo raccontato come si "produce" quella più "raffinata" e "ricercata". Sono fatte con feti di pecora, uccisi 15-30 giorni prima della nascita naturale. Altri tipi di queste pellicce sono invece ricavate da agnellini di pochi giorni. Uno, due, tre giorni e non di più perché altrimenti la loro pelliccia perderebbe quelle caratteristiche che la rendono tanto "affascinante". Una pecora viene fatta partorire da tre a cinque volte, poi viene uccisa essa stessa per ricavarne il prodotto più pregiato: il cadavere di suo figlio non ancora nato.

Queste pellicce, per il loro costo sono di pertinenza dell'alta pellicceria, quella che serve gente che può permettersi di spendere oltre 20.000 dollari per un cappotto di questo genere che costa la vita ad oltre 60 animali. Gente, per cui l'appellativo "mostro" suona come un tenero complimento.

Fonti: LaPecoraNera (Via The Humane Society of the United States, Mary Wore a Little Lamb: An Investigation into Karakul Lamb Fur Bont voor Dieren, Karakul lambs).

Nel civilissimo mondo occidentale e occidentalizzato 1,5 milioni esseri vengono strappati dai loro uteri, le culle cosmiche in cui tutti noi siamo stati cullati. Sto parlando di esseri umani. E ciò neppure per farne delle pellicce. Ma solo perchè infastidiscono ed intralciano il nostro egoismo idolatrico. Se poi, come giustamente si dovrebbe fare, si computassero anche le vite che vengono eliminate in questo olocausto democratico e politicamente corretto, attraverso la contraccezione - che al pari dell'usura, "offende Divina Bontade" - esseri uccisi allo stato preventivo per lo stesso motivo di egoismo idolatrico, ne uscirebbe un quadro assai eloquente del livello di degenerazione dell'Occidente.
Si sforza di ammantarlo di progresso, si sforza di propagandarlo con la globalizzazione, ma non ci credo nessuno in realtà. Tutti sappiamo dentro di noi di cosa si tratta. E' il grande Mattatoio Universale a cui siamo ridotti.

Non illudiamoci. Le vittime del Mattatoio Universale non sono solo quelle che vengono crudelmente eliminate, offende anche la natura di tutta l'Umanità, che lentamente si trasforma senza quasi accorgersene, in un normale macellaio. La spada offende tanto chi viene colpito, quanto chi la maneggia. E' bene conoscere chi siamo, senza infigimenti. E' il primo e necessario passo che fare di meglio; a partire da noi stessi.

La caratteristica più impressionante del Mattatio sembra essere il rosso del sangue che scorre a fiumi, arrossa i pavimenti e riempie gli scolatoi. Indelebile e ossessionante. Come sulle mani di Re Lear, un sangue irreversibile. Tuttavia non meno impressionante, ai nostri occhi è lo sforzo razionalizzante e organizzativo. con tutto ciò avviene. Da grande produzione in serie, su scala industriale. Questo aspetto non è il più cruento, ma forse è il più disumanizzante.
Oggi si celebra la Festa del Lavoro. La celebrano tutti. Con la fine dei blocchi contrapposti, comunisti e capitalisti. Soprrattutto oggi, che destra e sinistra sono travolti e uniti in un'unica creisi planetaria manovrata e orchestrata da quegli istituti e organizzazioni, più o meno occulte, che operano con le armi della finanza internazionale e le armi vere e proprie. Le Nazioni vengono travolte (Argentina, Grecia... e poi chi?) e coinvolte in avventure di sangue. Ma che cosa avranno da festeggiare? Le vittime del Lavoro, del Mattatoio siamo tutti. Capitalisti, lavoratori, siamo tutti vittime di questo Mattatoio. In genere, però siamo certi di poter affermare che siamo vittime meno innocenti di quelle evocate più sopra!
Non ha senso festeggiare 1° Maggio, se ci si rifiuta di capire che il sistema produttivo industriale, la Macchina Infernale, il Mattatoio Universale, è sempre lì ben oleata, a volte anche incensata, spesso portata a vanto e orgoglio dell'Occidente (termine sempre quest'ultimo non privo di ambiguità), difesa ottusamente ed esaltata. Predicata
Garden of  Earthly Delights Triptych (inner-right wing)

come
inesorabile destino. Incubo in cui crediamo e sciaguratamente riponiamo le nostre speranze. Forse le visioni esoteriche allucinate di Hieronymus Bosch possono darcene un'idea.

Finchè i più deboli e i più indifesi, animali e feti umani vengono macellati a milioni da una razza di vampiri assetati di vanagloria cosa abbiamo da festeggiare? La miglior difesa dalla Macelleria è lo Spirito. La ricerca dello Spirito è un cammino. Un cammino è anche una fuga dalla Macelleria. Sarà un puro caso che questo pittore fiammingo abbia messo in relazione due argomenti, la macelleria e la fuga in Egitto, in apparenza così lontani? Forse come prostestanti erano più avanti nella discesa agli Inferi? Più avanti qui significa più lontani dalla Tradizione, dalla Verità.

La nostra fuga non è in Egitto, luogo di salvezza e rifugio dalla macelleria di Erode, è il Tracciolino. Riusciremo in questo viaggio? Approderemo ad una meta?

Una cosa è certo: spero di tutto cuore di avervi guastato il piacere di augurarci un Primo Maggio!



Pieter AERTSEN, La bottega del macellaio e Fuga in Egitto, 1551





Nessun commento:

Posta un commento