lunedì 1 aprile 2013

W. Darré, tradizionalista rurale antimoderno.

Raccolto delle olive, tra economia e civiltà, nell'antica Grecia

 "Il suolo forma parte del Diritto Familiare, cui occorre accordare la protezione dello Stato.
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E' la concezione che permette, ad esempio, di lasciare in vita il vecchio viale alberato, perchè la bella veduta pittoresca piaceva già al padre o al nonno, pur se dal punto di vista economico il permanere di tale viale non è giustificato. Per sua essenza, questa concezione è in grado di subordinare ogni innovazione tecnica alle leggi vitali dell'esistenza; essa ha tale sentimento e tale comprensione delle forme e dello stile, che nessuna dissonanza può distruggere la sua immagine della forma della vita. Considerata nel complesso, questa è una concezione che di nuovo, si rivela utile alle leggi della vita e agli uomini e che, per il sentimento che essa ha delle condizioni della nostra vita, rimane ancorata al terreno delle realtà terrestri, appunto perchè considera il denaro e l'economia semplicemente come i suoi servitori, i servitori della famiglia e del popolo."



 




Richard Walther Darré (1895-1953)
Ministro dell'Agricoltura della Germania nazionalsocialista, Reichbauernfuhrer.
(Processato e condannato a 5 anni di carcere interamente scontati).


Non era affatto, come è stato scritto, 'un verde' ' un 'ecologista' del Fuhrer, secondo una formula facile da memorizzare per le masse 'teleguidate'. 
Era ben altro.
In un'epoca in cui, gioco forza, l'economia reale deve essere rivalutata, quando il cemento (deprecato in una celebre canzonetta di un noto cantante) è diventato auspicabile salvezza, rispetto alla pericolosa erba contenente ogni sorta di prodotto chimico atto a crear profitti a taluni e patologie letali ad altri, diossina, pcb, diserbanti, anticrittogamici, che entrano nel ciclo alimentare, persino nel latte materno delle donne che si recano a far acquisti 'verdi e solidali' in campagna, con attese progressiste di modernità, nella mortale alleanza chimica e capitalismo, forse in tutto questo squallore sarebbe il caso di rivedere e ripensare a fondo la situazione, magari ricorrendo ad autori 'scomodi', colpiti dalla storica 'damnatio memoriae'.
Scopriremmo cosette piuttosto interessanti e attualissime.





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