domenica 21 febbraio 2010

Ecco Bruna

Vi presento Bruna., una gentile capretta nataci quando stavamo a Rialmosso.


Ha un carattere vivace: una specialista del salto in verticale! Il nome datole si ispira al colore del suo manto. E' stata l'unica, delle nate la scorsa primavera, le altre erano tutte bianco candide.






Una mattina entro in stalla e vedo un batufolino scuro che scorrazza da un angolo all'altro, tentando di nascondersi negli angoli: coniglio non è; ratto (grande) neppure; era nata durante la notte una capretta scura. Una "diversa", come nella favola del "Brutto anatroccolo": era nata Bruna!





Anche se la madre è bianca, nessuna meraviglia per il suo colore... una volta visto il padre... un tal Nino, 'prestatomi' da un'amica di Andorno, che soggiornò per qualche tempo da noi. Un giovanotto prestante devo dire! E vi garantisco fiero del suo harem...posso testimoniarlo di persona!
Oltre al colore, si spiega anche dove Bruna abbia preso le sue belle corna che ora le ornano il volto, vista che la mamma sua ne era naturalmente sfornita. Dico "naturalmente", per rimarcare che era nata così, senza corna. Può succedere. Vista la pratica di decornificare i capretti alla nascita. "Cauterizzare" la chiamano, con termine quasi clinico. In realtà, una bruciatura con un ferro arroventato. Nonostante il termine clinico, vi assicuro che non si va certo in clinica ad eseguire anestesie... Non per cattiveria; il fatto è che tutto ha un costo! Una pratica barbara che viene messa in atto per lo più dalle tribù dei grandi allevatori per evitare quello che 'loro' ritengono possano essere degli incidenti di percorso. Ma in realtà si tratta 'solo' della solita pessima abitudine di turbare impunemente l'equilibrio o meglio, potremmo dire, l' Armonia del Grande Essere!
Esagero? Un malgaro, con faccia di rincrescimento e disprezzo, mi disse: "le corna sono la loro bellezza!" Non è la stessa cosa detta con altre parole?











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