mercoledì 28 dicembre 2011

Un dono di Natale, così poco natalizio,

Si sa questo è periodo di regali. Forse un'usanza le cui origini si perdono nella notte dei tempi. Ben anteriore alle celebrazione natalizie di stampo critiano.
Questi sono i giorni del solstizio d'inverno. Il sole compie il suo giro di boa. Riprende il suo percorso di rinascita.
Poi, si sa, il consumismo moderno ha preso il sopravvento. La festa del sole invitto ha dovuto lasciar il passo all'amnesia totale dei tempi moderni, e il bottegaio diventa il 'sacerdote' del culto novello. Ma lasciamo, per ora, che i morti seppelliscano i loro morti; e il silenzio li inghiotta tutti quanti.

La sorte benigna ci ha dati degli amici straordinari. Istintivamente estranei, impermeabili alle lusinghe false e bugiarde dei riti natalizi dei nostri giorni. Parliamo di Elena e Gigi.

Si stanno adoprando in due arti. Quella che cura la famiglia, vascello vetusto che sfida la modernità in marosi sempre più minacciosi. Fatica del tenere la rotta sulla giusta via nel caos, del disordine, dei rapporti stravolti a cui tacitamente andiamo assuefacendoci. E l'altra arte è la ceramica. Tre piastrelline di dieci centimetri di lato incollate, disegnate dalle tenere mani della mamma-artista Elena, sensibilità pulita come l'acqua chiara dei nostri ruscelli e poi cotte nel forno di Gigi, moderno alchimista che si muove tra sali minerali, tempi, temperature e cristallina.




Ritraggono tre momenti di vita nostra, sarei tentato di dire anche, a mo' di auspicio, comunitaria, condivisa, qui sul "Tracciolino". Una raffigura la capra Bruna, la matriarca del gregge, delicata ed elegante, sta per diventare nonna, ma è essa stessa in dolce attesa. Oggi stesso, Gigi ci ha portato su con il suo 'pick up' due ballone di fieno, Bruna lo ha già assaporato, ed ora mentre scriviamo probabilmente si sarà addormentata accanto alla sua prole e premurosa di altre tenerezze per ciò che tiene in seno.
La seconda raffigura un momento estivo mentre allungo un pezzo di pane ad una capra. Siamo immersi nel verde prato, alimento dello Spirito, e consolazione degli occhi ristorati dalla rigogliosa vita. Infine il gallo, che affascinava per i suoi vermigli riflessi che il sole ravvivava nei colori in trasparenza e le piume rosse e un'intera tavolozza di terrecotte da far impallidire il più esperto vasaio. Ora se l'è preso una volpe, un paio di giorni fa. Il mattino è più silenzioso ora, ci manca il suo canto. Ma prima di andarsene forse ci ha lasciato un uovo che abbiamo provveduto a mettere, in suo onore, in incubatrice. E' il trionfo dell'antieconomicità. Un comportamento irrazionale, ma votato al sublime.
Ora il pennello di Elena continuerà a farlo vivere tra le nura di casa nostra. E, se Dio ci sarà benigno, avremo anche un suo erede.

E' un privilegio raro avere amici così. Che ci ricordano nelle pieghe intime del cuore, con presenza forzosamente discreta, sommessa, lontana mille miglia dalle borie e i clamori superboriosi dei cosiddetti artisti, dalle gallerie e le quotazioni del mercato dell'arte. E' la modestia connaturata nell'anonimato dell'antico artigiano che qui trionfa, si riprende quel glorioso posto che gli spetta, che i secoli ingrati gli hanno sottratto.

Sarebbe giusto trattarlo per quello che è: un tagliere. Dovrei metterlo in tavola ogni tanto. Quando c'è bisogno di tagliare un salame o del pane, o del formaggio. Giusto. C'è più arte in una scarpa tradizionale che in una tela da appendere ad una parete da intonare alle tinte della tappezzeria e dei sofà. Giusto. Ma non ci riesco, credo che finirò per appenderlo quel tagliere. Per noi è un'icona, un supporto per la meditazione, spira da queste tre piastrelle il segreto della vita quassù sul "Tracciolino". Una vita scelta, contro le comodità e gli interesi materiali, aliena da influenze economiche (almeno, per quanto è umanamente possibile), a suo modo un'opera d'arte, più aristocratica di quanto possa apparire. Cosa si può pretendere di più dall'amicizia...





2 commenti:

  1. Ciao Franco e Bea,
    siamo lusingati dalle parole con cui Franco ha descritto un semplice regalo e da come ci ha descritti.
    Inutile nascondere non siamo gli unici che si dedicano alla cura della famiglia ed inutile nascondere che spesso e sovente i risultati anche per noi arrivano quando i tempi sono maturi e non quando noi vorremmo che arrivassero. Come giustamente scrivi è l'esercizio di un'arte e a volte non tutto procede secondo il nostro volere, ma con l'aiuto del tempo che porta tutto a maturazione. E' bello vedere un amico che in 10 cm di piastrella ritrova e rivive attimi di vita semplici ma veri, bastassero alla gente 10 cm per riempire lo spirito di umanità, anziche correre dietro al consumismo sfrenato e incontrollato, alla gente manca sempre quello che non c'è.......
    Certo vorrei essere capace di scrivere come fai Tu Franco, forse riuscirei a renderee onore al vostro modo di essere amici come veramente meritate ..... amici Miei ( e di Elena).

    Grazie e spero in una seconda vita dove vorrei dedicarmi all'arte della letteratura....senza dover cuocere in forno le parole mie e di Elena.

    gigi/Elena

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  2. Ciao Franco e Bea,
    siamo lusingati dalle parole con cui Franco ha descritto un semplice regalo e da come ci ha descritti.
    Inutile nascondere non siamo gli unici che si dedicano alla cura della famiglia ed inutile nascondere che spesso e sovente i risultati anche per noi arrivano quando i tempi sono maturi e non quando noi vorremmo che arrivassero. Come giustamente scrivi è l'esercizio di un'arte e a volte non tutto procede secondo il nostro volere, ma con l'aiuto del tempo che porta tutto a maturazione. E' bello vedere un amico che in 10 cm di piastrella ritrova e rivive attimi di vita semplici ma veri, bastassero alla gente 10 cm per riempire lo spirito di umanità, anziche correre dietro al consumismo sfrenato e incontrollato, alla gente manca sempre quello che non c'è.......
    Certo vorrei essere capace di scrivere come fai Tu Franco, forse riuscirei a renderee onore al vostro modo di essere amici come veramente meritate ..... amici Miei ( e di Elena).

    Grazie e spero in una seconda vita dove vorrei dedicarmi all'arte della letteratura....senza dover cuocere in forno le parole mie e di Elena.

    gigi/Elena

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