giovedì 7 marzo 2013

Amanti segrete, un suggerimento da Céline.


 "Esse mi chiamano! Non sono più io ... Alla sorgente di tutto! ... Di tutte le onde! ... La ragione del mondo è là ... E non altrove ...  Una ballerina che mi faccia perire! ... Sno vecchio creperò presto ... Voglo crollare, sprofondare disfarmi, vaporizzarmi, tenera uvola ... in arabeschi ... nel nulla .. nella fontana dei miraggi ... Voglio che sia la più bella a farmi perire ... Voglio che essa soffi nel mio cuore ... Esso cesserà di battere ... Te lo prometto! Fai in modo, [amico], ch'io mi avvicini alle ballerine!

(Céline a sinistra)

Sai accetto di morire, come tutti gli altri ...ma non in un vaso da notte ... Voglio che sia un'onda ... una bella onda ... la più danzante ... la più commossa..."

La purezza dell'erotismo, desensualizzato nella danza, leggiadra, spensierata, di un atto naturale. Sia quello di amare che quello di morire.
Eterea leggerezza se accostata all'opaca gravità di Justine, il rivoluzionario e 'divino marchese'. Una lezione per tutti noi, che in un qualche modo, ci sentiamo destinati a finire in un pitale. Nessuno glielo ha perdonato. Il desiderio di morire combattendo. Vi era una eccessiva vitalità in questo gesto. Quasi a voler superare la morte, accogliendola come una sorella, un coro di sorelle danzanti. E le larve umane che brulicano vermicolanti nel 'mondo moderno', usando la morte come arma di ricatto, non sono solite a fare sconti.


(F. Céline, Bagatelle per un massacro)



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