venerdì 1 marzo 2013

La memoria incelebrata: una barbarie democratica.

Esistono migliaia di film, libri e memoriali dedicati alle vittime della Germania nazista, ma, per quanto riguarda l’enorme quantità di crimini di guerra commessi durante e dopo la Seconda Guerra Mondiale dai vincitori nei confronti di tedeschi innocenti, i grandi media ne fanno un argomento ufficiosamente tabù. Questa mia lettera non fa altro che sfiorare una parte della verità.
Nel 1945 Dresda era una splendida città di 650.000 abitanti. Il 13 Febbraio di quell’anno, la città era invasa da circa 750.000 rifugiati che erano fuggiti davanti all’invasione dell’armata sovietica. Si accampavano nei parchi, sui marciapiedi, nelle strade. Tutti si sentivano sicuri perché Dresda non era un obiettivo militare, era una città-ospedale che poteva vantare di avere 25 grandi centri medici. La città non produceva materiale bellico e quindi era sprovvista di difesa.
Alle 22h15, 800 bombardieri britannici, con aerei da caccia e per diversivi convergevano su Dresda e sganciarono bombe incendiarie che misero a ferro a fuoco la città da un’estremità all’altra. Una volta che il cielo fu sgombro da aerei nemici, quelli che era sopravissuti nei rifugi uscirono nelle strade per aiutare i feriti e togliere i morti. Unità di soccorso della zona circostante si precipitarono nella città distrutta per portare i soccorsi. Gli inglesi fecero credere allora ai tedeschi che l’incursione era terminata per la notte, ma inviarono una seconda ondata di bombardieri per “fare il doppio colpo” andando ad intrappolare i soccorsi nelle strade infuocate.
Questa seconda incursione avrebbe ucciso migliaia di persone che si trovavano all’aria  aperta ed ebbe anche l’effetto di provocare la tempesta di fuoco pianificata dagli inglesi, facendo sì che nella città vecchia le temperature raggiungessero l’incredibile temperatura di 3.000 Gradi Fahrenheit (1600°C.).
Fu un crimine contro l’umanità tale che le vittime venivano aspirate in un muro di fiamme da un vento così forte da rovesciare dei vagoni. I soccorritori scopriranno nelle cantine, a diversi piedi di profondità carne umana fusa ed ossa.
In ogni caso, di tutti gli orrori che può provocare una tempesta di fuoco in una città sovrappopolata, la più agghiacciante  fu quando migliaia di bambini che avevano perduto i loro genitori nel panico, cercando di fuggire dagli incendi, si sono ritrovati con i piedi inghiottiti nel bitume e l’asfalto in fusione.  “ Tenevano in pugno le loro membra torturate poiché le loro gambine bruciate non stavano più in piedi, poi si accasciavano finché la morte non veniva a liberarli dalla loro miseria fisica “.
Il massacro continuò la mattina seguente con un terzo attacco di 400 aerei americani che sganciarono bombe sulla città già distrutta, e aerei da caccia, volando a bassa quota, mitragliavano il personale medico e i loro pazienti stesi su delle coperte lungo le rive dell’Elba. Ma non è tutto, Dresda fu bombardata ancora tre volte, da un totale di 1.172 aerei: il 15 Febbraio, il 3 Marzo e il 17 Aprile 1945.
Rif.:
http://andreacarancini.blogspot.it/2013/03/richard-odorfer-la-distruzione-di-dresda.html

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