giovedì 24 giugno 2010

... fienagione al Tracciolino, e grazie a Gigi.

E' scoppiata l'estate qui sul Tracciolino! Maturano le messi...la messe più importante qui è il fieno per le bestie. Ma il caldo è questo. Non perdona. Il conflitto tra il far presto - un temporale lo potrebbe infradiciare - e il limite umano della resistenza al lavoro fisisico e all'arsura della stagione è sempre teso come una corda al diapason.
I più solerti si erano già portati avanti all'inizio di giugno. Naturalmente noi no. Un po' certo per pigrizia. E un po anche per inesperienza e mancanza di organizzazione e attrezzature. Noi siamo in ritardo.
Per fortuna vi ha sopperito l'amicizia e lo Spirito del Tracciolino: Gigi mi è venuto a trovare, con Elena e suocera, e ha voluto lavorare, anzi è venuto su appositamente per lavorare. Gigi è una persona decisamente controcorrente, vista l'aria che tira e i "favori" di cui gode il lavoro manuale. Questo post gli è dedicato per riconoscenza.
Abbiamo sudato insieme. E insieme abbiamo annusato il profumo del fieno. Un odore antico, pieno di suggestione. Di erbe e di fiori che seccano rilasciando quell'inconfondibile segno che marca la memoria nostra di bambini. E poi, grazie a queste occasioni, ritorna. Ritornano i ricordi degli anni teneri e dei volti di persone oramai scomparse. La magia della montagna e dell'estate aleggia su questi campi. I covoni di fieno, ma meglio sarebbe dire dilettanteschi (per diletto, non per necessità economica reale, ma un diletto dotato di una realtà non meno pregnante) mucchi di fieno radunato con una certa improvvisazione. Non è roba da malgari. A Gigi sfugge un "se ci vede un malgaro, si mette a ridere.." ma a ridere e a sudare siamo noi.
Il rastrello stenta a prendere un ritmo antico sul manto smeraldino del prato. L'erba non è ben rasata. Inceppato dall'inesperienza, il fieno dorato e biondo un po alla volta si accumula. Lo mettiamo in sacconi e lo facciamo sendere giù nel fienile. I sacchi sono più grandi dell'ingresso del fienile. Faticano ad entrarci: Li costringiamo. E il fienile, vuoto e polveroso, si anima di profumi di erboristeria , di drogheria e di cosmesi. E' l'immagine dell'abbondanza. Come dice una Upanishad, è l'immagine di un' "abbondanza che resta abbondante".
In apparenza è solo un pomeriggio di prima estate, sudati e ristorati da gigantesche bevute di acqua e limone praparataci da Bea. Tra un impegno ed un altro, tra un attimo e l'altro successivo, il tempo è come sospeso.
In fine, al primo imbrunire, Gigi e i suoi se ne vanno. Con i suoi occhioni che sembrano ancora ringraziare me! Ma come se sei venuto a sudare e a faticare e ringrazi ancora me? I suoi occhioni sono appena velati di tristezza per il pensiero di un nipote, una preoccupazione che lo attraversa come un dolore, speriamo passi veloce come i temporali estivi. Come il riposo restaura le forze dopo la fatica. La fresca sera guarisce dalla febbrile calura. Quegli occhi hanno l'energia vitale di soccorrere chi ne avesse bisogno! Lo so.
Spero solo che lo Spirito del Tracciolino possa averti dato un'emozione, che abbia potuto contribuire, almeno un pochino, a caricarti per le fienagioni dellle stagioni a venire!
Con il fienile pieno, nessun inverno è tanto rigido da far paura!
Grazie Gigi!


















1 commento:

  1. Ciao Franco,
    che piacere leggere il tuo post sulla fienagione.
    Con il tuo saper descrivere così bene le ore passate insieme a raccogliere il fieno, mi fai rivivere anche a casa i profumi e le sensazioni provate durante la raccolta del fieno.
    Certo ci fosse stato un malgaro ad osservarci, una risatina sicuramente gli scappava, forse anche qualche pensiero di disappunto. Ma onestamente per noi la risatina del buon malgaro non può scalfire i piaceri provati, e il ritorno delle sensazioni ataviche vissute in gioventù.
    Credimi Franco sono io che devo ringraziarti, quel poco lavoro fatto insieme nulla è al confronto con i piaceri riscoperti.
    Quella fatica e quella sudata in una notte di sonno e con una buona doccia sono già spariti,
    Ma il piacere “dei profumi di erboristeria , di drogheria e di cosmesi” è ancora vivo e credo rimarrà tale per parecchio tempo.
    Pensa che il giorno successivo ho fatto il viaggio Biella – Torino con l’auto che ancora portava i profumi del fieno, in autostrada era sufficiente un respiro profondo ed ecco …… le sensazioni e i profumi tornavano.
    Sai nel chiacchierare seguito alla fatica, se ricordi ti dissi che la felicità non la si acquista, ma la si ha dentro, bene la fienagione mi ha messo in luce la felicità che non vedevo più, era li dimenticata.
    Quindi Grazie a Te e a Bea per l’ottimo ristoro dell’anima e del corpo.
    Grazie anche da Elena che con la scusa del fieno ha potuto far uscire di casa la sua Mamma e godere di una giornata splendida.

    Grazie Franco e Bea


    GiGi

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