giovedì 10 giugno 2010

Rose in insalata...




Ieri sera un'edizione speciale televisiva di Santoro, Annozero, sulla questione del latte con annessi e connessi.
E' stato un incubo! Gli allevatori, spalleggiati dalla ideologia santoriana (sinistra sempre più "illuminata"), oggi piangono (a merenda, si dice da noi, ma ha ancora senso dire da noi? dove la dimensione globale è pressochè assoluta?), nel senso che sono sul lastrico, 0.26-0,30 euro al lt di latte per l'allevatore. Poi il latte mischiato a quello in polvere e acqua lo troviamo ad 1,50-1,80 sullo scaffale del supermercato. E vien dall'estero, e addio al made in Italy! E giù a piangere anche per quello. E chi se ne frega del made in Italy quando si fa tutto con usura? Quando tutto è industrializzato? Quando lo slow food assomiglia alla salvaguardia dei panda? Beh, che c'è di strano? Chi di spada colpisce di spada perisce. Tronfi e gloriosi di vivere in un'economia ricca, protetta, all'avanguardia, fatta di sussidi, quote latte e droghe chimico-tecnologiche di ogni tipo - dalla genetica alla forzatura alimentare (50 kg. di foraggio per vacco pro die) - sono in grado di produrre circa 60 lt di latte al giorno, contro i 12-20 di una volta. Le vacche vivono solo una decina di anni conto i 25 di una volta, da tanto che sono sfruttate. Si consuma "come una cinquecento che monti il motore di una Ferrari" dice una virile allevatrice con malcelata fierezza. Ed alla fine vengono smaltite, che non vuol dire macellate. Destinazione ignota, non certo bistecche, ma hamburger e fast food, si mormora sottovoce.
Chi si preoccupa di questo? Se ne sono mai curati delle loro "Ferrari"? ...Sono solo animali! Non se ne curano neppure oggi che stanno (stiamo) facendo la stessa fine! L'unico difetto che vi vedono è che 50 kg. di foraggio complesso al giorno è costoso e forse anti-economico! E il pascolo ridiventa interessante, ma non per un intra-essere, un ben-essere tra umani e animali...come si potrebbe pensare, ma sempre e solo per il portafoglio. Peccato che nel frattempo in pianura, nella Padania industrializzata ed urbanizzata ai massimi livelli mondiali, non ci sia più spazio per i pascoli...Capre e cavoli...
Ma anche se fossero bistecche sulle tavole degli umani, non mi stupirei più di tanto. E' chiaro che siamo coinvolti in questo meccanismo diabolico e infernale, dal cui razionalismo e illuminismo la "cultura di sinistra" si abbevere quotidianamente e ne è fiera erede. Coinvolti? Ma come, l'abbiamo congegnato, messo in moto, fatto funzionare, goduto ed ora vorremmo predetendere di esserne le vittime? E no. Non è onesto. Non funziona. Adesso (adesso, ma non da oggi) dobbiamo pagarne il conto! E se sarà salato, sarà quello che sarà. Non siamo in grado di valutare il danno prodotto, e quindi neppure di valutare quanto il conto sarà salato. A volte conviene rimanere ciechi davanti ai nostri stessi orrori, per questo "da sinistra" o "da destra" non si capirà mai. Non si vuol capire. Come un bambino, vorremmo cancellare una cosa brutta chiudendo gli occhi!
La crudeltà del sistema profitti-crudeltà tecnologica è tale da far apparire il Dr. Mengele, sadico scienziato dei lager, un birbantello un po' vivace che per una volta l'ha fatta grossa! Come quando i padri sono, sotto sotto, felici quando i figli cominciano a ringhiare, a mostrare i denti e a fare i cattivi. Così sapranno difendersi nel mondo! Tra essere delfini o squali, la risposta è squali. Beh di che ci lamentiamo? Se non vogliamo stare 'sopra' al mondo, ci stiamo 'dentro'.
L 'amico Gigi mi parla sempre più spesso di cannibalismo. Ha ragione. Con la differenza che il cannibale immetteva nella sua pratica elementi rituali e di culto a noi sconosciuti e di cui abbiamo orrore! Ci fanno orrore a noi! Loro ci fanno orrore! La nostra è autofagia globale, un enorme unico Conte Ugolino di massa.
Ma l'apice dell'assurdo coccodrillismo degli allevatori, ma tramite loro la cosa è estendibile all'intero o quasi affaccendarsi dell'operosità umana, quando si mettono a piangere (verrebbe da dire 'sul latte versato') sulla perdita della tradizione. Quando si sentono discorsi del tipo "questa azienda l'ha ingrandita mio padre, già mio nonno vi lavorava, io l'ho portata avanti, ma a mio figlio che gli lascio? I mutui? No! Vendo e gli dico di cambiare mestiere! Come se a cambiare mestiare cambiasse qualcosa. Ecco il bambino che chude gli occhi. In caduta libera, si chiudono gli occhi, e i mostri scompaiono. No, i mostri, il monstruum, ce li portiamo dentro. E' per questo che si "mostrano" sempre, anche ad occhi chiusi.
Ma se si dice questo della (una volta) rigogliosa Padania, dove tutto è più piatto e comodo, cosa dovremmo dire dello spospolamento montano?
Beh, cerchiamo di cambiare discorso, siamo positivi, ottimisti (ottusi?). Ma non troppo, noi non ce la facciamo a cambiare discorso. Anzi dalle alture del Tracciolino, il tragico appare in tutto il suo spaventoso essere. Ciò che ci rende grande noi che si vive in questi luoghi, è proprio il fatto che 'magnifica' la vista, amplia lo sguardo. E chi ha detto che debba essere un bello spettacolo? Come farebbe allora l'uomo a spingersi oltre?
Spingiamoci a bearci dei colori che la tavolozza di Dio ci elargisce! E a ringraziarLo sinceramente dentro i nostri cuori per tutti i giorni che abbiamo a disposizione per vedere i segni della Sua presenza vivente nei colori e nei profuni delle rose.
Ma anche di odorare gli escrementi delle galline senza le quali non potremmo gustare queste piante, così rigogliose, di insalata! Nonchè donarci la sottile gioia tutta speciale dell'esimerci di andare presso un supermercato per comprare chimica di massa, e quindi dell'esimerci dal partecipare al "fiero pasto" (o 'pastone', come ai suini prima della macellazione?) di quel nuovo , tragico Conte Ugolino di massa!

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