venerdì 24 settembre 2010

La capra Bruna, S.S. Tommaso e Bernardo e le prove dell'esistenza di Dio.







Un effetto secondario della deformazione modernista che sperimento in continuazione è una forma di 'cultura del sospetto' che ormai aleggia un po ovunque.
A creare un clima di sospetto, per usare una celebre espressione di Hegel, "la notte in cui tutte le vacche sono nere", è l'effetto di crisi conclamata delle certezze razionalistiche. Nella sua carabombala discendente si corre il rischio di trascinarsi appresso un po' tutto. Un eccesso di zelo antimoderni potrebbe far cadere l'errore opposto, quello dello spiritismo. O semplicemente, appunto del sospetto.
Sì potrebbe essere talmente sfiduciati verso la 'via razionale' che anche il sentore di voler procedere quasi 'more geometrico' alla dimostrazione dell'esistenza di Dio può ingenerare sospetti di presuntuosità, un vizio umanistico. Come può chi appertiene al provvisorio, al precario ed aall'apparenza dimostrare con rigore ciò che è, ed è eternamente, il Vivente? Questo mi ha sempre tenuto lontano dal paziente lavoro razionale (neo-aristotelico) di San Tommaso e dalla Summa
La Bruna, madre della piccola Brunilde nata da poco più di un paio di settimane, ci può aiutare...
Come?
Contemplando la sua maternità, privilegio orfico di chi vive a contatto stretto con gli animali. Esperienza forse insonsueta oggi, rara, ma un tempo diffusa e comune, ampiamente condivisa.
Potete osservare che la sua femminilità è giunta al suo zenit. L'ha trasformata fisicamente. E' diventata una mamma premurosa e la natura l'ha dotata di un'abbondanza di seno a coronamento della sua maternità.
Certo noi cerchiamo di non farle mancare nulla, in fatto di cibo, aria aperta, sole, libertà. Ma quel 'sacchetto del latte' che è andato formandosi, che ha mutato naturalmente il suo comportamento, su quello, s'è lasciato fare alla natura.
Il giorno successivo al parto, ri cordo, in un paio di occasioni ha preso, sia pure in modo non deciso, a cornate quella creturina uscita dal suo grembo. Sostanzialmente, una presenza estranea, col potere di mettere in crisi di crescita l'identità che era andata creandosi. Noi si temeva che non volesse tenere sotto la piccola Brunilde. In effetti la scansava. Sembrava quasi infastidita da quella piccola che le steva sempre appresso, e probbilmete le avevacreato qualche problema fisico durante la notte. Misteriose contrazioni addominali, una strana necessità di evacuazione, ma diversa da quella conosciuta fino ad allora.
Era come se il mondo fino ad allora conosciuto si dissolvesse e andasse prendendo forma qualcosa d'altro, qualcosa di nuovo. Una potente metamorfosi. Paragonabile solo con i grandi eventi geologici. Non so, le placche, la tettonica. Certo, fonte di terremoti, fenomeni inquietanti, terribili, irreversibili. Da soli insegnerebbero umiltà. Fonte anche di vita, di terre fertili, addirittura di nuovi continenti! La riplasmazione del creato. Qualcosa è andato a toccare i meccanismi cosmici segreti, ma non alla maniera degli scienziati moderni, nessun costosissimo acceleratore di particelle ha spinto a velocità folli particelle di materia piccolissima per farle urtare con altre, per vedere cosa succede, in un modo del tutto armonioso e spontaneo. Unica difficoltà per Bruna era quella di accettare e assecondare il cambiamento. Fatto che si evidenziò dal giorno successivo. Gli sguardi si facevano teneri, attenti, curiosi, premurosi. Oggi se il gattino, si avvicina a Brunilde, Bruna interviene, corna basse, a scongiurare anche l'inesistente pericolo. Se la perde di vista, il suo belato si fà un urlo disperato che squarcia i cieli e reclama il giusto.
Ma soprattutto, se non la nutre sta male. Il seno si gonfia, i capezzoli diventano violacei, il 'sacchetto del latte' si indurisce e duole. Appena a sfiorarlo, è già sofferenza.
Mentre andavo chiedendomi, in modo ossessivamente meccanicistico, di come l'uomo può intervenire a prendersi la 'sua' parte di latte e formaggi, che forse è solo e totalmente un soppruso crudele quanto la macellazione, che forse non se ne avrebbe diritto e che da adulti dovremmo smettere ddi bere latte, se potesse andare a detrimento dello sviluppo del cucciolo, se forse la cosa giusta è fare 'a metà'...ed altre amenità che ora mi sembrano ridicole, mentre accadeva tutto questo, irrompe sulla scena la formosità di mamma Bruna.
Fin troppo facile pensare, da queste parti, al 'nigra sum sed formosa'. Siamo in terra di Madonne nere e di rudi margari che imprudentemente intrudono nella sfera femminile e nel contempo ostentano una facciata da uomini duri e machi, ne pagano lo scotto in qualche modo.


Recita l'apertura di una Upanishad: "l'Abbondanza cui si attinge resta abbondante". Bruna è l'immagine vivente dell'Artemide efesina. L'Abbondanza profetica che dice: "lasciate che i fanciulli vengano a me (si attacchino al mio seno) perchè loro è il Regno dei Cieli". Non temete che Io conosca penuria! Non solo attingendo non mi togliete, ma mi date benessere, non perchè Io abbia bisogno di benessere o di voi, ma sono felice quando cooperate alla mia Creazione.
La capra Bruna, come la sacra Vacca indù, può ben raffigurare il mondo. Al di la dei nostri calcoli che ci fanno sembrare così 'solido' il modo con cui noi si rappresenta il mondo, quantificandolo, cosificandolo, oggettivandolo. Al contempo lo si impoverisce.
Le nostre leggi 'economiche' sono basate sulla penuria, sulla scarsità. Maggiore è l'offerta più scende il valore. E più scarsa è l'offerta, più sale la domanda ed il valore: tutto il contrario di quanto insegna l'Essere. L'eccesso di valore se non viene usufruito va a male, produce male. Abbiamo dimenticato i bulldozer che schiacciano pomodori sul campo? Non fruiscono di quanto viene lo elargito. Una forma di mastite cosmica si è ormai impadronita dell'Occidente, ed è andata propagandosi al punto che gli orientali oggi superano gli occidentali sul loro stesso terreno materialistico. India e Cina ne sono un esempio.
Il baratto accarezza l'Essere. Senza demonizzare il commercio, che resta lecito, porta un oggetto laddove non c'è. Non aggiunge nulla a quell'oggetto, ma il trasporto ha un suo costo, ed il commerciante una famiglia sulle spalle. Ma non più di questo gli è lecito. Se specula sul fatto della penuria dell'oggetto che ha trasportato al suo arrivo, allora crea disordine. Non collabora più all'opera di Creazione. Il baratto, per contro, è santo. Si fonda sull'Abbondanza. Quando il melo produce mele e la Bruna latte lo fanno con abbondanza superiore alle loro necessità. Chi baratta scambia tra loro due Abbondanze. Entrambi cedono il superfluo in cambio del necessario, entrambi guadagnano per certo, in integrità e pienezza. Milioni di uova ed embrioni invadono in ogni istante il mondo, molto al di là delle necessità riproduttive sostengono in armonia un equilibrio più grande, una sola specie si concede il loro sperpero.
L'Abbondanza raffigura l'Amore divino che si riversa nel mondo, e che, per quanto si riversi, non ne rimarrà ma privo o in difetto. Curioso a dirsi, ma è proprio quello che accade con mamma capra Bruna. Sono costretto a mungerla, non può tenerselo per sè, lo deve donare. Le sale mingitura degli allevamenti intensivi industriali sono, prima di tutto, blasfemie. Perchè si prendono con la forza, quello che in gran parte comunque gli verrebbe elargito gratuitamente (per gratia). Prendono avidamente dove non ce ne sarebbe bisogno, perciò offendono la bontà divina o Provvidenza.
San Tommaso sapeva bene, sulle spalle della logica aristotelica, che risalendo di effetto in causa si doveva giungere alla Causa Prima o Causa incausata, o anche al Motore Primo o Motore immoto, per quanto concerne il movimento, che la metafisica precede e presuppone la fisica. Appartiene alla logica universale di cui gli uomini sono naturalmente dotati.
Mi disse una volta un amico: "Se vedi escrementi di cammello per strada, non pensi che di lì sia passato un cammello?". Volendo dire: una Causa Prima esiste anche quando non la vedi. Cartesio potrebbe obiettare che qualcuno potrebbe evercela messa per ingannarci. Non si può negarlo. Ma è Cartesio stesso che ipotizza in questo l'opera di un 'genio maligno'. Ipotizzandolo, al contempo, lo mette in atto. Il dubbio in questo caso è opera di un "Falsario", di un "Ingannatore". Nomi con cui si identifica di solito l'opera satanica.
Il passagio critico dal punto di vista logico non consiste nel dubbio cartesiano. Per quanto maestro del sospetto, Cartesio è impotente difronte all'evidenza logica. Quanto al suo operare a fianco di Satana, direi che soprattutto un affare suo. La maggiore tensione logica si verifa quando ci si domanda il perchè, la ragione per la quale la Causa Prima avrebbe dovuto o comunque deciso di produrne una seconda, poi una terza e cosi via. Il pensiero si complica e rischia di diventare sistema, meccanismo, di sua natura qualcosa di faragginoso.
Ma la difficoltà sta solo nel fatto che passando dalla Causa Prima a una secondaria, si passa dal non manifesto al manifesto, dall'invisibile al visibile. Questa nascita al visibile nulla di più logico che attribuirlo alla Luce. Venire alla luce significa essere generati. Questa Abbondanza che non si contiene in sè stessa, deborda, irrora con il suo Amore primo e creatore. Materia e Movimento sono dunque il frutto di questa Sovrabbondanza - iperplères dice Plotino - che resta abbondante e che non può che eccedere. Questo nella logica tomistica.
Nelle celebri parole di Dante, suona nella poesia lo stesso concetto: "Temp' era dal principio del mattino, /e 'l sol montava 'n sù con quelle stelle / ch'eran con lui quando l'amor divino / mosse di prima quelle cose belle." L'islam crede che Dio abbia preferito farsi conoscere per amore (rahma) verso le sue creature.
Questo impeto d'eccesso, sovrabbondanza, l'abbiamo provata nella ragione, oltre che nel nostro cuore, osservando la lattazione di Bruna, cui dovevo attingere quell'eccedenza che il suo bisogno di maternità abbondava dopo aver nutrito il suo piccolo. Questo quid di avanzo è un surplus generoso e immeritato, volto ad introdurre speranza e fiducia tra le creature sparse nel mondo.
A questo quid pensava San Bernardo chiamandolo excessus, e non per via logico-filosofica, ma per via mistica, non ad altro riuscì a pensare che a rappresentare il suo pensiero con l'immagine dell'allattamento, lactatio, dalla Madre Sempre Vergine, espressione che il mondo moderno spesso irride, con finta arguzia dubitativa, con quell'ironia volterriana che sconta amaramente...





Le madri moderne si ritraggono e le multinazionali dal latte in polvere ringraziano sentitamente. A noi per fortuna è rimasta la mamma capra, la Bruna, a testimoniarci l'insegnamento sapiente.

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