Ci piace pensarlo cosi. Lo sguardo distaccato. Curioso, ma interessato a lasciarsi coinvolgere solo entro certi limiti, quasi a cautelarsi contro le illusioni che il prossimo può procurare. Ma anche altrettanto pronto all'entusiasmo fino alle lacrime.
Il volto arso dal sole invernale dei monti piemontesi, come succede da noi. a chi resta immobile a meditare ed a lascirasi cullare dal calore di quell'Unico centro supremo, sol invictus. Tra la neve ed un cappotto logoro, incurante dei sgargianti e un po' ridicoli abiti di coloro che oggigiorno frequentano le montagne. Quindi con uno sdrucito cappotto impresentbile in città, ma così aristocratico, meditativoe e contemplativo in montagna.
Il volto arso dal sole invernale dei monti piemontesi, come succede da noi. a chi resta immobile a meditare ed a lascirasi cullare dal calore di quell'Unico centro supremo, sol invictus. Tra la neve ed un cappotto logoro, incurante dei sgargianti e un po' ridicoli abiti di coloro che oggigiorno frequentano le montagne. Quindi con uno sdrucito cappotto impresentbile in città, ma così aristocratico, meditativoe e contemplativo in montagna.

Di lui Evola ha scritto: "...aveva vissuto anche con gli Arabi, aveva conosciuto il Guénon e dal Guénon stesso era stato tenuto in alta stima ... La sia insofferenza pel mondo moderno era tale, che eli si era ritirato fra i monti, da lui sentiti come il suo ambiente naturale ... soffrendo fisicamente ogni volta che era costretto a prendere contatto con la vita civilizzata e cittadina" (Il Cammino del Cinabro, pag. 100).
A questo sconosciuto, spirito solitario, conforto di tutti i solitari che hanno eletto le Alpi per loro romitaggio, Guido de Giorgio (1890-1957), che aveva tentato una difficile opera di mediazione fra “via romana” e cristianesimo intorno a una nozione “metafisica” di Roma, dedichiamo questo ricordo, come un suggerimento iniziatico a chiunque lo voglia raccogliere. Una goccia di speranza nel deserto. Ci accontentiamo di una semplice nota di affetto e omaggio.
Aveva previsto nel suo La Tradizione Romana (concepita fra il 1939 e 1943 e uscita postuma solo nel 1973) che l’esito della seconda guerra mondiale sarebbe stato “addirittura letale per lo spirito e il nome di Roma”, tra banche vaticane, Marcinkus, Concilio modernista, i dipindi cinematografici felliniani e l'ultima sparata dell' On. Bossi, su SPQR, chi gli può negare d'essere "di virtù profetica dotato"!
Inattuale, i suoi tempi non lo meritano e non lo accolsero. Uomo sopra il tempo.
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