sabato 29 gennaio 2011

"Lasciate ogni speranza voi che votate"



Cultura

Gianna Nannini : "Per la mia bambina voglio un battesimo rock"

29 gennaio 2011

La cantante toscana non vede l’ora di organizzare la festa per la sua Penelope

“Per lei voglio organizzare un battesimo rock molto speciale, sto gia’ lavorando all’idea, non e’ cosi’ semplice. Parteciperanno un sacco di madrine e padrini del mondo della musica e si fara’ prima o durante il concerto”. Gianna Nanniniraccontando a Radio2 della sua piccola Penelope, anticipa l’idea di un “battesimo rock” che probabilmente coincidera’ con l’apertura dell’”Io e Te Tour”, il 29 aprile a Milano.



Questa la notizia. Notevole di essere rimarcato è che il pezzo giornalistico riportato, a sua volta pare un resoconto di un'intervista del TG2 (dicasi telegiornale della seconda rete!) venga rubricato sotto l'etichetta "cultura".

Il Rock pareva destinato alla 'normale' categoria della "contro-cultura" o "cultura maledetta", erede del ribellismo artistico ottocentesco, scapigliato ed anticonformista, invece no. Fa parte della "cultura" tout court a pieno titolo.

Ci compete solo evidenziare come l'idea di un "battesimo rock" - credo inedito nel Nostro Bel Paese, antico di millenni e non di un secolo e mezzo, di una storia non sempre degna di essere onorata, ma non mi stupirei già verificatasi in altri paesi occidentali apripista (vedasi ad es. la cerimonia matrimoniale gay) - non esprima un generico rifiuto e un atteggiamento di protesta, sotto una veste di riconsiderazione critica, per un che di ipocrita e farisaico che si potrebbe celare dietro certi cerimoniali, ma vada ben oltre.

Si esemplifica qui, a livello di masse enormi televisive, ciò che Guénon indicava come l'aspetto "parodistico" della anti-Tradizione, fino alle sue forme estreme tenenti a cristallizzarsi in una contro-Tradizione.

Forse, tutto ciò va al di là delle consapevoli intenzione dei soggetti in questione. L'accostamento sembra quasi nobilitare la dignità teorica dell'evento, ma è il destino di ogni piccolo fatto che possa aspirare a divenire un Segno dei Tempi.

Va ricordato, se ce ne fosse bisogno, che il "battesimo" è un sacramento della tradizione cattolica, il che implica che il concepirne uno specificamente "rock" ha un chiaro significato di un sacramento alternativo, di un momento "rituale" che lungi dall'essere quindi antireligioso, è contro-religioso, facente cioè parte di una religione marcatamente schierata contro quella tradizionale per l'Occidente, quella cattolica.

A questi nuovi idoli vengono educate le nostre giovani generazioni, ai riti sensuali, basati sulla fruizione musicale rock, orgiastica e gestuale, quando non si parli di alterazioni artificiali degli stati di coscienza. Questi nuovi riti giovanili si presentano col il volto allettante della mancanza del senso del sacrificio, forse non è un caso che il "battesimo" cattolico sia legato all'asceta Giovanni, detto appunto il "Battista", il quale proprio per il disprezzo per le danze e le musiche oscene ed orgiastiche di Palazzo, perse la testa, nel senso "sacrificale" come si è cercato di dimostrare altrove.

Quando si parla dei fenomeni satanici legati agli ambienti giovanili, mi riferisco a coloro che sono sedotti da queste "parodie", non certo agli attori, i quali sono consumati e astuti calcolatori agenti del male che sempre hanno ben presente la loro bussola di orientamento, cioè il proprio tornaconto economico e materiale sotto ogni forma, troppo spesso si tende a sottovalutare la loro portata ed a considerarli fenomeni innocui, un po' folcloristici, come fossero dei sempli mattacchioni. Così oggi i consuma, essendo in atto ora, il più grande genocidio che la storia umana ricordi, un figlicidio continuo e inconsapevole, nell'alveo di una famiglia distrutta, che va sotto il nome di progresso.

Le gerarchie ecclesiali, a loro volta, non sembrano più in grado di far fronte a questa offensiva contro-tradizionale, in quanto l'indebolimento di carattere che le pervade, dopo aver abbracciato il modernismo, le rende timorose di perdere consensi e di dispiacere a potenziali loro futuri "clienti", ma non effettivi aderenti ad una religione ancora viva, nonostante tutto.

Dopo essersi abbassatta a raccogliere le ansie e i timori della Storia, anzichè lenirli con la Luce che il Verbo le ha conferito, non ci si dovrebbe meravigliare delle preoccupazioni secolari per il consenso, le adesioni, il conto delle tessere, tanto cari al contro-rituale democratico, perchè meravigliarci delle soverchianti ed immanenti preoccupazioni democratiche?



Tuttavia, riaffiora a volte inconsapevole e carsico, un desiderio salvifico perfino nelle manifestazioni o, parodisticamente, "processioni" di devozione popolare del populismo progressista un grido sacro, tanto misconosciuto quanto irrefrenabile, rieccheggiante le parole, insieme poetiche e profetiche, della più autentica tradizione patria, di Dante, autore ampiamente dileggiato da (tragi-)comici televisivi progressisti osannati e superpagati come divi del rock ed ignorato e frainteso (?) persino nelle scuole pubbliche nazionali, autore di un meditato De Monarchia, di estrema attualità nei nostri tempi bui, e non di un De Democratia.

Il voto è il "battesimo" della contro-religione democratica, quanti sarebbero disposti a riconoscerlo? Espressione assoluta della libertà individuale, come ssi può dubitare di questa verità de fide?

Non vi è despota, antico o moderno, che non abbia usa o usi la 'volontà popolare' come una sua arma di potere. Non vi sarebbe problema alcuno a dimostrarlo.

Contraddizioni del process(i)o storico? Rigurgito reazionario? No. Mirabilia del manifestarsi dell'Aura, dove meno ce lo si aspetta.



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