martedì 5 febbraio 2013

Schizofrenia o ottusità?


Non troverai mai la verità se non sei disposto ad accettare anche ciò che non ti aspetti.
Eraclito 

 Più volte, parlando di particolari argomenti filosofici o di storia del pensiero, o come si dice anche oggi, della mentalità, ho avuto occasione di osservare una particolare condizione discorsiva in cui inesorabilmente la coerenza conduceva ad una contraddizione insanabile, inspiegabile e ineludibile.
Ripescando nella memoria giovanile dei miei studi di psicologia della comunicazione, se ben ricordo, una condizione discorsiva tipica denominata double bind, doppio legame, che starebbe alla base del disturbo mentale noto come 'schizofrenia'.

http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/3/3f/Sanzio_01_Pythagoras.jpg

Parlando di Pitagora, una delle prime figure fondanti del pensiero occidentale, esposta  nei primi capitoli di tutti i manuali di storia della filosofia, a volte anche in quelli di matematica, che i nostri studenti liceali imparano a conoscere presto.
Esempio fulgido di presunto precursore del pensiero razionale nessun giovane, crediamo, sia potuto sfuggire alle cosiddette 'tabelline pitagoriche' o al 'teorema di Pitagora', e altri 'giochi' matematici. Quando però, per necessità di completezza informativa, si doveva debordare dai rassicuranti confini del noto e del familiare, per andare oltre, si constata un crescente disagio, una difficoltà senza uscita per conciliare quelli che sembrano due aspetti inconciliabili.
Come pensare che l'illustre mente matematica di Pitagora potesse credere nella reincarnazione, numeri aurei, maschili e femminili, oppure inporre ai suoi studenti nella sua scuola una dieta del tutto particolare, l'alta considerazione in cui teneva le fave che, a quanto pare, lo spinse a preferire di perdere la vita piuttosto che calpestarne un campo coltivato dal sacro legume. Il fuoco sacro al centro dell'Universo (ben prima della cosiddetta 'Rivoluzione copernicana', eliocentrismo e teocentrismo erano già in armonia). E ci limitiamo qui nell'enumerare queste 'discordante'. La discordanza di per sè sembra già alludere ad un malessere, una sofferenza, qualora venga intesa contrapposta alla concordanza, armonia, concordia.
  


La soluzione logica più immediata per evadere dalla costrizione mentale del doppio legame, razionalismo e irrazionalismo, consiste nel sopprimere una delle due condizioni contraddicentisi. Di solito si preferisce togliere di mezzo il Pitagora religioso. 'A quei tempi', 'figlio del suo tempo',  'allora anche le menti più brillanti erano ancora immerse in una semi-oscurità, 'la forza primitiva del mito ancora forte', ecc.
L'opportunità di evadere dalla sofferta contraddizione, insieme con la nota indifferenza dei ragazzi verso questi tediosi problemi, ci hanno scampati tutti dal rischio patologico. E ciò è bene. Peccato che il problema resti e con tempo tenda a ripresentarsi. 
Potremmo chiamare questo un tipico problema 'revisionistico', nel senso che dovremmo rivedere i termini della questione per trovare una soluzione soddisfacente. O la matematica di Pitagora non coincide con ciò che noi indenidamo matematica, e la fisis dei pensatori greci in generale non coincide con ciò che noi intendiamo col termine 'fisica', cioè natura, oppure il lato che ci appare come superstizioso dovrà considerarsi superato dai tempi. Diavolo ed acquasanta non stanno insieme, verrebbe da dire.
Polemiche recenti sono sorti sul 'problema' ben più recente di un uomo politico che sosteneva che 'persino Mussolini possa aver fatto qualcosa di buono'. Ad Hitler non ci si è ancora arrivati a tanto. L'icona del folle è ancora al di sopra di ogni pensabilità possibile diversa. Ad esempio, si fa fatica ad ammettere che Alwin Seifert fosse un ecologista ante litteram col titolo di 'Reichslandschaftsanwalt', oppure che un Werner Von Braun, decorato nazista per meriti scientifici fosse lo stesso artefice della missilistica 'democratica'. E mi fermo qui con gli esempi.
Recentemente abbiamo avuto tra le mani una traduzione (parziale) dei "radioscorsi" di Ezra Pound per le edizioni del Girasole, a cinquantanni dal loro pronunciamento. Ebbene, l'edizione si cautelava contro eventuali disturbi mentali - di un autore che come l'autore del Mein Kampf fu dichiarato disturbato mentale - con una soluzione originale mai vista prima. Il testo vero e proprio era preceduto da due introduzioni: diciamo, per conservare la terminologia usata per Pitagora, una scientifica che accreditava la conciliabilità dei due volti di Pound, quello dell'economista anti-usura e quello del poeta dei Cantos, e l'altra in cui si considerava le affermazioni dell'economista anti-usura una caduta teorica clamorosa e che 'nonostante' questa il poeta  veniva fatto salvo.
Invano Pitagora ha insegnato l'Armonia socio-aritmetico-musicale e politica, come i filosofi presocratici in genere, se poi un muro ha reso la loro opera e la loro mente 'bicamerale' al punto che una parte non riesce a parlare con l'altra. Una legge non scritta, una specie di antico processo di Norimberga del V sec. a. C., ferocemente retroattiva, sanciwsce il dritto e il rosvescio, lo scientifico dal superstizioso, infondo finendo per deturpare entrambi i lati della mente.
Facciamo notare che certamente la matematica qualitative di Pitagora, ancorche funzionante nel mondo della quantità, vedi esempio dell'omonimo teorema, donata che la sua matematica era un'altra cosa. E, per contro, anche la superstizione, lungi dall'essere quel coacervo di incomprensibilità disumane e primitive che si vuol fare credere, finisce per accreditare qualcosa della sua antica nobile natura di 'qualcosa che sta sopra di noi, sopra le nostre capacità', super-stitio, posizionarsi sopra.

Nessun commento:

Posta un commento