Insegna, col ritmo di una saggezza senza tempo, un antico adagio: "I doni vanno ricambiati, i prestiti restituiti e i debiti pagati". Siate certi che su principi, saldi come rocce, come il testè annunciato, potreste educare generazioni di giovani e forgiarli a diventare veri uomini, fieri e con un esatto senso dell'onore.
Se volete la questione di quell'in più che viene dato, che nessuna tradizione giustifica, ma anzi più o meno esplicitamente condanna, cui si dà nome interesse e dell'interese sull'interesse (quando l'interesse va ad aumentare la somma prestata) nota con il nome di anatocismo, dall'elegante e sofisticata forma filologica neoclassica, quasi a conferirgli quella rispettabilità che non merita, la mettiamo da parte. Interessi su interessi significa debiti su debiti, in una spirale infinita fino al punto di rottura. Ci si limiti a focalizzarci sul punto etico forte, cogente, indiscutibile, e cioè che ciò che prende va restituito. Del resto bisognerebbe anche esaminare come si prende, in altri termini le modalità con cui viene offerto ciò che poi si (finisce per) prende(re).
Quindi, fin qui tutto bene. Il guaio viene dopo.
Se osservate bene, la massima sembrerebbe inventata dalla finanza internazionale che manovra una massa enorme e crescente di denaro fino a gestire i debiti nazionali degli Stati, che di sovrano è rimasto loro solo il debito. Ma così non è. Ne abusano solamente facendo leva sui sensi di colpa e sui ricatti pscicologici, del tipo 'vedi cosa ti succede se non paghi i debiti!' 'Non è forse giusto che devi restituire ciò che hai preso?'
La "grigiocrazia" usuraria dominante ben sa queste cose. E basandosi su di un fondo etico di questa considerazione giocano, per usare un eufemismo giacchè il fatto in sè è estremamente serio e tragico, giocano su un equivoco.
L'equivoco nasce sulla bona fide intrinseca nella saggezza antica. Ad esempio, analogamente, se volessimo distorcere l'antica sapienza, lo spazio per il pervertimento si presta: 'Non si vive di solo pane' attira il diabolico sovvertimento se si commenta con un 'ma anche di companatico'! Cosi, la massima sulla restituzione dei debiti non precisa, ritenendolo superfluo, che si debba far fronte ai debiti da noi stessi contratti, solo noi e non da altri.
Dal che ne consegue che se il sistema politico e bancario ha fatto debito per ragioni e convenienze loro, non è assolutamente un obbligo morale che a pagarlo siano i popoli che lo hanno subito tramite tassazioni vessatorie, e contratti forzosamente imposti, senza essere consultati.
L'indegnità morale del creditore svuota di ogni diritto a pretese di restituzioni. Anzi lo rende criminale, meritevole di precesso giudiziaro per aver imposto l'uso, ma assomiglia quasi ad uno spaccio, di cartamoneta fasulla stampata da privati a debito di tutti noi che ne facciamo uso, comunemente non potendone farne a meno, cartamoneta non richiesta circolante grazie con la complicita politica-finanza, in combutta i politicanti di turno, corrotti e mafiosi con i soliti (ig)noti della finanza internazionale.
In verità, si potrebbe potrebbe farne a meno, rifiutando di usare il denaro che non appartiene alla collettività, allo Stato sovrano, ed in primis l'euro. Denaro che non può e non deve essere dato a prestito con interessi, se la comunità vuol rimanere comunità, fraterna solidale e collaborativa, e non un coacervo di forze eterogenee perennemente in contesa, antagonismo e competizione tra loro.
Tuttavia, sembra che porre in essere concetti, anche semplici, non sia affatto cosa facile. Richiede una volontà e una determinazione di prim'ordine. E qui l'articolo indeterinativo 'una', mònos, è fondamentale, in totale controtendenza con la modernità che propugna, con la democrazia, la dispersione centrifuga sistematica nell' individualismo. Purtroppo, vi è da dire che il processo è talmente degenerato che lo stesso individuo, a sua volta, viene spesso rappresentato come scisso in parti, ad esempio maschile e femminile, alla ricerca una dell'altra. Un puzzle mostruoso. Una specie di iper-individualismo teso alla scomposizione della stessa unità umana.
Questo, un po' assomiglia alla via islandese di uscita dalla crisi, è quanto basta per terrorizzare gli 'indebiti' creditori da nessuno 'democraticamente eletti', più o meno occulti, che gestiscono il malaffare (va da sè, immorale).
I Paesi europei più colpiti dalla speculazione sembrano i più 'arretrati', se non adirittura 'retrogradi', i PIIGS famosi, sul piano metapolitico o sono cattolici o sono ortodossi. Sarà da vedere se si tratti di una casualità. Se si dovesse, in linea di principio, indagare l'ipotesi che non si stratti di una coincidenza casuale, si aprirerebbero le propsettive le più inquietanti.
L'indegnità morale del creditore svuota di ogni diritto a pretese di restituzioni. Anzi lo rende criminale, meritevole di precesso giudiziaro per aver imposto l'uso, ma assomiglia quasi ad uno spaccio, di cartamoneta fasulla stampata da privati a debito di tutti noi che ne facciamo uso, comunemente non potendone farne a meno, cartamoneta non richiesta circolante grazie con la complicita politica-finanza, in combutta i politicanti di turno, corrotti e mafiosi con i soliti (ig)noti della finanza internazionale.
In verità, si potrebbe potrebbe farne a meno, rifiutando di usare il denaro che non appartiene alla collettività, allo Stato sovrano, ed in primis l'euro. Denaro che non può e non deve essere dato a prestito con interessi, se la comunità vuol rimanere comunità, fraterna solidale e collaborativa, e non un coacervo di forze eterogenee perennemente in contesa, antagonismo e competizione tra loro.
Tuttavia, sembra che porre in essere concetti, anche semplici, non sia affatto cosa facile. Richiede una volontà e una determinazione di prim'ordine. E qui l'articolo indeterinativo 'una', mònos, è fondamentale, in totale controtendenza con la modernità che propugna, con la democrazia, la dispersione centrifuga sistematica nell' individualismo. Purtroppo, vi è da dire che il processo è talmente degenerato che lo stesso individuo, a sua volta, viene spesso rappresentato come scisso in parti, ad esempio maschile e femminile, alla ricerca una dell'altra. Un puzzle mostruoso. Una specie di iper-individualismo teso alla scomposizione della stessa unità umana.
Questo, un po' assomiglia alla via islandese di uscita dalla crisi, è quanto basta per terrorizzare gli 'indebiti' creditori da nessuno 'democraticamente eletti', più o meno occulti, che gestiscono il malaffare (va da sè, immorale).
I Paesi europei più colpiti dalla speculazione sembrano i più 'arretrati', se non adirittura 'retrogradi', i PIIGS famosi, sul piano metapolitico o sono cattolici o sono ortodossi. Sarà da vedere se si tratti di una casualità. Se si dovesse, in linea di principio, indagare l'ipotesi che non si stratti di una coincidenza casuale, si aprirerebbero le propsettive le più inquietanti.
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