lunedì 15 novembre 2010

Una castagnata sui generis !

Ciao Elisa,
bello il tuo post!! Sai che possiedi una facilità di comunicare e una freschezza straordinarie? Ma ti ringrazio soprattutto perchè hai saputo farci condividere il piacere della gita tra i boschi e il tepore della casa al rientro. Mi sembrava di esere li con voi, e quasi sentivo il profumo delle caldarroste.
Oggi che vi scrivo penso che sarete a Torino, in una umida giornata nebbiosa e trista. La vivacità della vita cittadina certo è in grado di vincere sui silenzi lunghi e profondi che si vivono in montagna. Neanche un'automobile...accipiacchia, e come si fa? Si, certo, c'è sempre la televisione, ma è talmente una metafosa di se stessa he alla fine nausea solo l'apparecchio spendo nelle cucine o nelle sale. I cali di ascolto sono una realtà, oramai. Si, si fano guerra per l'audience, per le tariffe pubbicitarie, ma c'è tanta rassegnazione e senso triste di vuoto, privo di vita. Come la nostra politica, diciamo, si combattono sempre ma sempre meno persone se ne interessa veramente. I cuori rassegnati e stanchi, si intristiscono e muoiono. Non si vota quasi più. Alla faccia di quando si dice, un moderno mantra massmediatico, che 'democrazia è partecipazione', perchè sappiamo che il prosieguo della tiritera potrebbe essere: e se c'è partecipazione c'è caos babelico e allontanamento. Un cane che si morde la coda.
Beh certo, in città trovate diversivi di ogni genere. Il lavoro, lo studio, il solleticamento delle curiosità e vanità culturali, tanti discorsi che son presto destinati a traiettorie labirintiche. Oppure a durare ben poco. E subito se ne cerca un altro. I bar, i negozi, gli happy hours, forse i cinema e i teatri. Gli amici, con cui magari temi di raccontare le gioie di una scampagnata umida e del fruscio delle foglie che tapezzano il bosco, per paura che non ti capiscano, e possano allontanarsi, e tu resti sola con emozioni che pochi o pochissimi sanno condividere.
Allora ricordati che hai amici anche in montagna che non si spaventano del silenzio, amici per cui la solitudine montana è una dolce amica e confidente che trovi sempre al tuo fianco, che ti offre semre la sua vicinanza e mai ti delude. Ti dice che se sei iniziata al soliloquio del montanaro e se assaggi il profumo intenso delle castagne stai percorrendo una Via per la valle ch'è senza ritorno, talmente intensa, nonostante quel che si vuol far credere, cioè sia tuo dovere di diventare un'aspirante ed entusiasta consumista di cose inutili o quasi, un a Via intensa e dolce che, dopo, lo sferragliare caotico del centro, i volti nervosi di un'umanità che a fatica si regge in piedi senza alcol e pasticche varie, ricerche spasmodiche di trasgressioni a ogni costo, le mille luci, la gente felice e in movimento ti sembreranno una farsesca messa in scena per ingannarsi reciprocamente, rassicurarsi che tutto va per il bene, sse non proprio per il meglio, mentrein fondo noi stessi una voce convinta parla il linguaguaggio inquietante di che ha la certezza di vivere sul Titanic, che, non si sa quando e come, ma che così non può continuare troppo a lungo... che prima o poi andremo a sbattere! E poi alcuni diranno la sorpresa, altri un 've l'avevo detto', allora noi potremo dire: una castagnata avrebbe potuto salvarvi!
Ne abbiamo raccolte anche noi di castagne, le abbiamo messe a bagno, poi asciugate secondo una ricetta, credo antica, per conservarle. Una ricetta che sembra aver risvolti magici, degni di un antro fiabesco. O di arretratezza, secondo i punti di vista. Ma siccome non ci piace stare dalla parte del relativismo razionalista, preferiamo stare dalla parte della magia montana e pensare che la ricetta funzionerà.
Intanto una cosa certa. Le diamo alle capre, come dessert, e sinceramente, sembrano apprezzarle! E' bello sentirle sgranocchiare tra i denti la leccornia, ti ripaga di aver chinato la schiena ogni volta per raccoglierla. Mai nulla è vano qui; tutto è vano (e vanità) altrove.
Ciao Elisa. Ti e vi aspettiamo quanto prima. Trovarci tra di noi, raccolti intorno alla stufa, e parlarci, è come per gli altri subire mediaset e rai... solo che non è affatto la stesa cosa! Una castagnata delle 'nostre' - non le tante ma poco sentite fatte dalle Pro-loco, tanto per fare 'turismo' - li seppellirà!
Grazie ancora per il tuo contributo di gioia fresca.

1 commento:

  1. Carissimo Franco, vedo che ha colto il mio intento di portare il lettore proprio là, tra i colori dell'autunno e nel confortevole calore della stufa e delle persone vere e autentiche, che non tutti hanno la fortuna di avere vicino.
    In effetti, mi reputo davvero fortunata perchè penso che non a tutti i miei coetanei sia possibile godere del silenzio e della meraviglia della valle, vedere il suo aspetto che cambia velocemente nei colori e nei profumi. Con voi al mio fianco, cari amici della montagna, ho imparato che qualsiasi sia la sua veste, essa ci comunica sempre qualcosa di magico e di sorprendente. Ho imparato a cogliere alcuni dei suoi segreti, un piccolo fiore che nasce in primavera, la castagna nascosta sotto le foglie umide e il segreto del primo fiocco di neve, custodito con tanta premura da quel cielo bianco, che invade a novembre la valle.
    Quando ho raccontato questa giornata così semplice, ma allo stesso tempo così lontana dalla quotidianità dei miei amici, ho visto solo in alcuni il disdattacco freddo di chi non condivide. Ho letto, infatti, negli occhi della maggior parte di loro la voglia e il desiderio di lasciare almeno per un giorno la città grigia e fracassosa, per immergersi nella freschezza e nella magia del bosco. Spero, quindi, di non sbagliare nel credere che molti giovani, immersi nella frenesia e nella falsità quotidiana, vorrebbero avvicinarsi a questo mondo fatto di silenzi e di ascolto vero di ciò che ci sussurra a bassa voce la natura e la nostra anima.
    Caro Franco, la ringrazio sinceramente per l'invito, non vedo l'ora di scaldare le castagne sul fuoco e di mangiarle con lei, con Bea, con Ale e con le capre!!
    Un abbraccio forte.
    Elisa

    RispondiElimina