mercoledì 10 novembre 2010

Dalle tette al velo: potenza della globalizzazione

L'ex bagnina Pamela Anderson in visita al Muro del Pianto (foto AP)


3 commenti:

  1. Tanta bellezza così castigata ...... mi vien da piangere........ lo so nessuno crede alla mia tristezza davanti tanto castigo

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  2. se solo si potessero pubblicizzare certi ideali...
    domanda...potenza della globalizzazione o voglia di pubblicità?

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  3. Globalizzazione e pibblicità si compendiano bene. Sicuramente non si autoescludono.
    Allora la domanda si può forse riformulare così: pubblicità per chi? Per la Bagnina o per il Muro del pianto?
    Fra i due, a cedere 'valore pubblicitario' per virtù storiche e per indice di audience presso il pubblico, israeliano e mondiale, mi sembra non ci siano dubbi: è senz'altro il Muro del pianto, non ci sono dubbi.
    Sicchè l'attricetta è andata in cerca di un certo clamore pubblicitario, anche se mi sembra che i media non abbiano gran che strombazzato la notizia.
    Ma se così stanno le cose conviene una riflessione. Per niente non si fa niente. Anche il Muro avrà il suo tornacont(r)o...
    Per Oliviero Toscani tutto è pubblicità. Non solo quello che si fa per il tipico dentifricio. Ma proprio tutto. E la pubblicità è il Tutto. E qui la più grande sollecitazione viene dal fatto che la prima forma di pubblicità è quella che consente la manipolazione dell'opinione pubblica, fatto cruciale per il controllo delle democrazie. Al punto tale che una democrazia, pubblicitariamente ben condotta, depriva di ogni significato il suo contenuto politico. Nonostante il sistema democritico sia il meglio 'pubblicizzato'. Il caso tipico dei nostri anni è dato dai fatti dell'11 settembre. Un dogma indiscutibile. Sostenuto da una pubbliciità inssidabile.
    Ecco quel che potrebbe essere il vantaggio di ritorno pubblicitario del Muro del pianto, bastione della mitologia storica giudaica: dopo essere stati "tutti americani", ora ci rendono famigliare al siamo "tutti i(u)sraeliani" (US non so fino a quando ancora...).
    Goebels? Uno scolaretto!
    Franco.

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