venerdì 19 novembre 2010

Il fruscio del nuovo Dio


Chi mi conosce lo sa già, ho iniziato da pochi giorni il mio nuovo lavoro in banca.
L'emozione dei primi giorni per il posto tanto ambito ha lasciato rapidamente spazio alle mie solite considerazioni fredde e ciniche su ciò che mi circonda.
Da fuori, da cliente mi sembrava un luogo dove fare prelievi e versamenti ma è molto di più, è un luogo di culto. Qui il nuovo Dio denaro è venerato e rispettato come nulla al mondo. Incredilbili il rispetto, la devozione e l'attenzione dedicati ad ogni singolo rituale che lo riguardi.
Tutto avviene con scrupolo e in modo meticoloso e il fruscio delle banconote riecheggia nell'aria come un canto gregoriano durante tutta la giornata lavorativa. Sembra ieri che mi chiedevo se esistessero ancora il rispetto, l'attenzione e il riguardo nei confronti di qualcosa. La mia risposta è affermativa ed univoca ora: si per il denaro, per quelli stupidi pezzi di carta che ci rendono tutti più cattivi. Ma non sarebbe più semplice vivere di crediti generati dalla propria attività e scambiati su un libero mercato di scambio di prestazioni?
Il baratto, roba medievale...beh a volte quando il rumore della città mi rovina i timpani vedo l'epoca che viene definita buia come un sollievo da quello che mi circonda.


1 commento:

  1. Che dire Alessandro... fatti forza! Le cose se non stanno come dici, comunque le assomigliano molto! Tutti noi navighiamo in acque inospitali. Questa è la norma. Specialmente di questi tempi. Da buon saggio quale sei, so che non la prenderai male...non come dice quella canzone "compagno di niente...sei finito in banca pure tu!". Per certi versi, hai avuto la buona ventura di avere un lavoro, molti giovani non possono dire la stessa cosa. E molti di loro come tu ben sai, non hanno gli strumenti di 'orientamento' che tu stai indagando, e come la Stella Polare, guida nella notte buia. Non ho mai capito a chi spetti il merito della diversa apertura di coscienza sul mondo di ognuno di noi. Gli antichi pensavano fosse le Moire. Solo una parte del merito spetta a noi, forse la parte meno rilevante. Altri pensano alla legge del karma. L'importante è che quello "spirto guerrier che entro ti rugge" vegli, non si assopisca mai, ti faccia sentire vivo, mantenga accesa la fiamma che dentro arde e ti fa sentire quella sofferta differenza, che è la tua e la nostra unicità.
    Il denaro, in ogni caso, è qualcosa di inanimato, frutto di una sua peculiare decadenza. Ricordi la simbologie delle vecchie lire? Le monetine più minuscole. Il delfino, l'aratro, la cornucopia, l'ape, la spiga, la Dea Minerva,l'homo faber. Già l'euro ha perso del potere immaginitivo. Quanto al corteo di yesmen, passa oltre e di loro non ti curare. Vincit omnia veritas.

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